Due smottamenti causati dalle forti piogge hanno travolto i distretti della regione collinare di Meppadi. Tra le persone di cui non si hanno notizie molti coltivatori del tè. In una chiesa e nell’università locale sono stati allestiti ospedali da campo. La Conferenza episcopale cattolica collabora con le agenzie governative per accelerare le operazioni di soccorso.
Thiruvananthapuram (AsiaNews) – È salito a oltre 150 il bilancio dei morti per le frane che si sono verificate ieri mattina in Kerala a causa delle forti piogge. Almeno 130 persone sono rimaste ferite, mentre circa 400 famiglie risultano ancora bloccate a causa dei detriti. Due enormi frane si sono riversate nei distretti di Mundakkai e Chooramala che si trovano ai piedi della regione collinare di Meppadi. Chooralmala ha registrato più di 140 mm di pioggia nelle 24 ore tra la mattina di lunedì e martedì, quasi cinque volte in più rispetto a quanto previsto, hanno evidenziato i dati diffusi dal Dipartimento meteorologico indiano.
Nonostante l’invio di una massiccia missione di soccorso che è proseguita fino a tarda sera, almeno 98 persone risultano ancora disperse, soprattutto lavoratori delle piantagioni di tè e caffè tipiche della zona, migranti interni provenienti dagli Stati del Bengala occidentale e dall’Assam. Altre persone potrebbero essere rimaste intrappolate sotto gli edifici crollati, hanno riferito le squadre di soccorritori. “Fino alle 22 di ieri sera, abbiamo salvato 70 persone, dopodiché abbiamo dovuto fermarci a causa del maltempo e della pioggia”, ha affermato il comandante della National Disaster Response Force, Akhilesh Kumar. L’entità dei danni resta al momento ancora sconosciuta a causa di vari problemi di connessione.
Nel frattempo, più di 3mila persone sono finora state trasferite in campi per sfollati. Alla chiesa di Chooralmala e all’interno del Polytechnic College sono stati allestiti ospedali da campo. Il Consiglio episcopale cattolico del Kerala ha espresso le proprie condoglianze verso le vittime e comunicato che collaborerà con le agenzie governative e le organizzazioni sociali per accelerare le operazioni di soccorso: “Il Consiglio episcopale del Kerala coopererà pienamente con gli sforzi del governo per dare sollievo alle vittime. Lavoreremo insieme alle squadre diocesane e ai volontari nelle aree colpite per fornire assistenza, conforto e coraggio per superare la crisi”.
Il governo del Kerala ha dichiarato il 30 e il 31 luglio giorni di lutto nazionale. Oggi è stata annunciata un’allerta arancione, meno grave rispetto alla rossa diffusa nei giorni scorsi dalle autorità metereologiche locali. Anche i leader del Congress, il partito all’opposizione, Rahul Gandhi e Priyanka Gandhi Vadra, che avevano intenzione di fare visita alle famiglie colpite dalle frane, non sono riusciti ad atterrare in Kerala a causa delle incessanti piogge.
Fonte : Asia