Gli 8 mini market che vendono cibi scaduti e pesce “ignoto”

Scadenze ignorate, prezzi “nascosti”, tracciabilità impossibile. Lo scorso weekend la polizia locale di Bresso, comune della città metropolitana di Milano, ha controllato otto mini market della città, disponendo in tutto multe per oltre 68mila euro. Nei negozi controllati, gestiti principalmente da cittadini asiatici e sudamericani, gli agenti hanno riscontrato una serie di irregolarità che sono state prontamente sanzionate. In tre mini market è stata infatti accertata la vendita di prodotti alimentari oltre la data di scadenza, in tutti sono invece stati trovati prodotti alimentari di origine straniera privi delle indicazioni minime, dagli ingredienti agli eventuali allergeni.

Cibi scaduti e non tracciabili: maxi multe per 8 mini market

Altre violazioni sono state riscontrate in materia di tracciabilità sull’origine degli alimenti: i gestori non sono stati in grado di fornire alcuna indicazione sulla provenienza, per esempio del pesce (rimasta quindi ignota). Come avviene in questi casi, il cibo sequestrato verrà distrutto, vista la sua possibile pericolosità per la salute degli ignari clienti.

Come se non bastasse, in tutte le attività i prezzi degli articoli non erano esposti al pubblico. Uno dei titolari dei market, un cittadino del Bangladesh, è stato sorpreso a vendere filtri e cartine senza autorizzazione, mentre una donna cinese è risultata titolare di ben quattro attività, tre della quali però “fantasma”, in quanto mai aperte.

Il sindaco di Bresso, Simone Cairo, ha anche emesso un’ordinanza che vieta ai mini market, tutti sulla via principale di Bresso, la vendita di alcolici in bottiglie di vetro e lattine dalle ore 17 alle ore 7 del giorno successivo per un periodo di trenta giorni. Gli stessi agenti, infatti, in alcune occasioni hanno verificato che i titolari vendevano anche le bevande, aprendo le bottiglie e versando gli alcolici nei bicchieri. 

Fonte : Today