Come il quantum computing potrebbe cambiare le compagnie aeree

La scelta più sorprendente da parte di una compagnia aerea, apparentemente, è quella di investire sul quantum computing. Ma c’è una logica, come spiega Alvarez. “Ci lavoriamo da un paio di anni perché pensiamo che permetta di elaborare grandi quantità di dati ed elaborare scenari che i computer “classici” non sono in grado di affrontare“. Ad esempio, predire il comportamento dei clienti tra 18 mesi, un arco di tempo che per una compagnia aerea è strategico perché si allinea con i tempi delle politiche industriali (consegna degli ordini di nuovi aerei, aperture di nuove basi).

L’algoritmo del “commesso viaggiatore”

Ma c’è anche un altro problema che è cruciale per la vita di una compagnia area: l’ottimizzazione dei movimenti degli aerei. Dove far andare, volo dopo volo, ogni aereo e ogni equipaggio per fare in modo che turni di riposo, manutenzione o semplici inefficienze non facciano spendere di più o creare ritardi. Per fare questo tipo di analisi si usano vari algoritmi, il più importante dei quali è l’algoritmo del “commesso viaggiatore”.

Viene infatti utilizzato per ottimizzare la pianificazione degli itinerari dei voli multi-scalo. Tuttavia, la sua complessità computazionale cresce esponenzialmente con l’aumentare del numero di rotte e di aerei. E Vueling fa volare 130 aerei su 300 rotte in 150 destinazioni diverse, con tutte le variabili del caso (turni degli equipaggi, pianificazione della manutenzione degli aerei). I computer quantistici possono risolvere questo problema molto più rapidamente rispetto ai computer classici.

Realtà virtuale e robot

Un altro frontedice Alvarez – è quello della realtà virtuale. Ci permetterà di usare simulatori per fare il training di mantenimento previsto dalla normativa direttamente nelle sedici basi dove si trovano gli equipaggi, senza doverli far tornare nel nostro quartier generale di Barcellona. Ma stiamo pensando anche alla manutenzione e parti dell’addestramento“.

I robot intelligenti sono invece pensati per scenari di medio-lungo periodo. Da un lato per la gestione dei bagagli o di attività negli hangar degli aerei, dall’altro come strumenti per la relazione con i passeggeri negli aeroporti. Usando il linguaggio naturale possono aiutare nelle fasi di consegna dei bagagli o di imbarco e sbarco dai voli.

L’AI al servizio del volo

E poi c’è ovviamente l’immancabile intelligenza artificiale, sulla quale però Vueling sta investendo già da anni. Ovviamente non per fargli pilotare gli aerei. “L’AI entra in gioco in moltissimi ambiti diversi: abbiamo venti algoritmi in produzione per ottimizzare una serie di attività e prevedere, per esempio, l’impatto del meteo sulle nostre operazioni“, dice Alvarez. Sono strumenti già maturi che vengono usati anche da altre compagnie aree. Invece, la novità della GenAI, cioè ChatGPT, costituisce una opportunità che secondo Alvarez impatterà sui servizi per i clienti: “Potremo gestire l’assistenza in lingue diverse semplificando il lavoro dei nostri operatori sia nel contact center che durante la gestione del post-vendita“.

L’assistente intelligente

Tuttavia, c’è anche un altro aspetto su cui Vueling sta facendo ricerca: addestrare un sistema di GenAI con tutta la manualistica prevista per le operazioni di volo e manutenzione, più di quattromila pagine di testo, per fornire supporto nella ricerca di informazioni in tempo reale.

Fonte : Wired