Il Sosia russo che fa propaganda in Occidente

Notizie improbabili travestite da autorevoli fonti giornalistiche. Sistemi di intelligenza artificiale utilizzati in maniera massiccia per manipolare i dati e le letturedella realtà. Passa dall’opera digitale di decine di compagnie dal profilo estremamente variegato la strategia di Mosca per sostenere le posizioni anti-ucraine nelle opinioni pubbliche occidentali.  

Mosca (AsiaNews) – Su siti e agenzie d’informazione occidentali si trovano spesso notizie clamorose, e totalmente false, come la Nato che vorrebbe inviare in Francia i soldati ucraini per soffocare le proteste contro le pensioni, i tedeschi che aumenterebbero le assicurazioni mediche per gli anziani su comando degli Usa, o Volodymyr Zelenskyj che ammetterebbe di stare preparando un’arma biologica. Si tratta di notizie fatte apparire come pubblicate su media autorevoli, come Le Parisien, Der Spiegel e The Washington Post, ma in realtà sono state generate dal Dvoinik, il “Sosia” virtuale creato dai russi per invadere la stampa del nemico, usando falsi domini degli stessi giornali.

Come spiega un servizio di Novaja Gazeta Evropa, il programma usato dai russi per la realtà parallela viene chiamato col termine tedesco Doppelgänger, “Sosia”, in russo Dvoinik, e sembra che sia molto efficace. È un sistema grottesco di disinformazione attivo fin dal 2010 e sempre più perfezionato, che viene rilanciato sui programmi televisivi russi dai propagandisti più accesi come Vladimir Solov’ev e Margarita Simonyan, che ripetono con grande enfasi le fake news create dal Sosia. Tali inganni vengono riproposti perfino nei comunicati stampa del ministero della Difesa e in altri canali ufficiali, contando sulla superficialità del pubblico, soprattutto quello costituito dalla parte meno informata e poco istruita della popolazione.

Per il Cremlino oggi l’attenzione si sposta sempre più sul pubblico medio occidentale, che non può essere facilmente addomesticato con le repressioni e la censura. I russi non hanno la possibilità di influire sulla vita politica del proprio Paese, mentre i tedeschi, i francesi o gli americani che protestano per le strade, poi andranno a votare scegliendo realmente tra diversi candidati e partiti; e la Russia ha grande interesse a orientare queste scelte, soprattutto nelle posizioni riguardanti la guerra in Ucraina. Per alimentare l’euroscetticismo tra gli elettori di vari Paesi, la Russia investe centinaia di migliaia di euro nelle inserzioni su Facebook e X, cercando di inserirsi nelle chat e nelle discussioni con una serie infinita di “Sosia” che sostengono tesi anti-ucraine o di altro genere.

Usando sempre di più i sistemi di intelligenza artificiale, sui siti dei ministeri e di varie istituzioni internazionali appaiono commenti di “esperti”, si diffondono statistiche e analisi del tutto false accedendo ai data-base e ai server più autorevoli, piegandoli a una differente immagine della realtà. È un’infrastruttura de-centralizzata e molto difficile da identificare, affiliata a decine di compagnie dal profilo completamente differente tra loro, che usano robot incaricati di scardinare gli account delle reti social. I primi a notare queste attività sono stati i membri del Think Tank EU DisinfoLab a settembre del 2022, pubblicando una relazione sul fatto che nel segmento occidentale di internet si era inserita una “operazione coordinata” per diffondere narrative anti-ucraine e anti-occidentali, clonando i siti di molti media autorevoli.

Per queste caratteristiche il DisinfoLab ha applicato il titolo di Doppelgänger, riferito anche alla campagna RRN (Recent Reliable News), a cui si presta particolare attenzione dallo scandalo delle intromissioni nelle elezioni presidenziali americane del 2016, considerando anche l’attuale contraddittoria stagione pre-elettorale negli Usa. Ovviamente da Mosca non giunge nessuna conferma dell’esistenza del Dvoinik, di cui si evita accuratamente anche il termine sulla stampa ufficiale. Si pensa che ad oggi il Sosia riesca a raggiungere almeno 1,6 milioni di persone al giorno, occupando il 5% degli spazi pubblicitari sui social.

Quindi quando si legge che Macron, o Biden, abbiano “mentito al popolo, è ora di cambiare – leggete i particolari qui”, o se si cercano informazioni sui diritti Lgbt e si viene indirizzati a mypride.press, è assai probabile che stiamo parlando con un sosia di Putin. Di cui si pensa possano esistere alcuni esemplari in carne ed ossa, ma di sicuro ce n’è a migliaia di meno materiali e assai più nocivi, in giro per le reti d’informazione.

Foto: Kremlin.Ru

Fonte : Asia