Guerra Medioriente, sale tensione: Israele pronto a rispondere a Hezbollah in Libano

Nove soldati israeliani della base di Sde Taiman sono stati arrestati con l’accusa di aver abusato sessualmente di un detenuto palestinese ritenuto membro di Hamas. Non appena la notizia si è diffusa, il provvedimento deciso dall’avvocato generale militare ha scatenato da una parte l’ira dell’ultradestra che sostiene a oltranza i militari, dall’altra lo sdegno di chi appoggia le indagini alla ricerca di verità e responsabilità nel nome dell’onorabilità dell’esercito. A cominciare dal capo di stato maggiore Herzi Halevi, che ha difeso l’inchiesta, gli arresti e la necessità di appurare i fatti. Questioni che invece non vogliono neppure stare a sentire parlamentari e attivisti di ultradestra che addirittura nel primo pomeriggio hanno inscenato una furibonda manifestazione davanti alla base dell’esercito di Sde Teiman – nel sud del Paese, usata come prigione per i miliziani di Hamas arrestati a partire dal 7 ottobre – e hanno fatto irruzione forzando la recinzione della struttura. Il premier Benyamin Netanyahu, di ritorno dal villaggio druso dove sabato un razzo lanciato dal Libano ha ucciso 12 tra bambini e ragazzini, è intervenuto condannando “con forza” l’azione di parlamentari e attivisti e appellandosi alla calma. Mentre il presidente Isaac Herzog su X ha stigmatizzato l’assalto alla prigione ma ha pure voluto sottolineare “la moralità dell’Idf e dei suoi soldati, che è sempre stata fonte di orgoglio”. Insomma, nonostante i richiami da più parti alla pacatezza, dato tra l’altro che il Paese è in guerra, Israele è tornato pure oggi a mostrare una non facilmente rimarginabile spaccatura nella società quanto nelle istituzioni. E così ognuno ha preso la sua direzione, appoggiando apertamente l’inchiesta sui nove riservisti sospettati di stupro o per difendere alla cieca i soldati arrestati. A cominciare, solo in ordine di visibilità, proprio dal figlio del primo ministro, Yair. Che sul social di Elon Musk ha scritto: “L’accusa di Stato (per i soldati arrestati) è criminale e antisionista”. Poi video finiti online hanno mostrato un membro del partito ‘Sionismo religioso’ mentre guidava i dimostranti all’assalto di Sde Teiman: era Zvi Succot, compagno di partito del ministro delle Finanze di ultradestra Bezalel Smotrich, che da subito ha bocciato duramente gli arresti. Così come il ministro della Sicurezza nazionale e leader della destra radicale Itamar Ben Gvir, che ha affermato a gran voce: “Lo spettacolo degli ufficiali della polizia militare che vanno ad arrestare i nostri migliori eroi a Sde Teiman è niente meno che vergognoso”. I soldati in questione dal canto loro hanno reagito alle notifiche di custodia cautelare consegnate dalla polizia militare andando allo scontro diretto: secondo una fonte della sicurezza del centro di detenzione, alcuni si sono rifiutati di uscire dalle base barricandosi nella struttura. Altri avrebbero utilizzato lo spray al peperoncino contro gli agenti militari. Le proteste sono state forti, uno di loro è stato registrato: “Ogni israeliano dovrebbe scendere in piazza per noi, non sono pronto per la vergogna di essere arrestato, ho dato la mia vita per voi, per il mio Paese”. Il leader dell’opposizione Yair Lapid in serata ha offerto una lettura politicamente cupa dell’assalto della destra alla base: “Questa non è una rivolta, è un tentativo di colpo di Stato da parte di una milizia armata contro un primo ministro debole che non è in grado di controllare il suo governo”, ha detto.

Fonte : Sky Tg24