Thomas Ceccon si colora d’oro e piange sul podio. “Questa medaglia era un’ossessione”

“Questa medaglia per me era un’ossessione”. Adesso è realtà per Thomas Ceccon, l’unico italiano che al momento detiene un record del mondo e che vuole colorare nuovamente di azzurro i suoi 100 dorso. Anzi d’oro, quello olimpico che si va a aggiungere ai tre successi iridati. “Sono davvero felice, fin da bambino sapevo che avrei vinto le Olimpiadi” dice appena uscito dalla vasca vestito del tricolore. La bandiera italiana è la prima cosa che chiede non appena finisce di esultare per il successo più importante della sua carriera. Alla vigilia aveva gettato nel cestino la scaramanzia dicendo chiaramente che a lui interessava solo un metallo e i dubbi dopo le batterie nuotate così così erano venuti solo agli altri. Lui aveva tranquillizzato tutti: “Mi conoscete, non ci sono problemi. Resto io quello da battere”. E infatti Ceccon disputa la gara che ha preparato e si aspettava, il cinese Xu a scappare nei primi cinquanta metri, l’azzurro come previsto alle sue spalle ma pronto a innestare una marcia due volte più alta nella vasca di ritorno.”Perché nella seconda parte sono il più forte”.

La dimostrazione che dagli errori si impara

Non è supponenza ma realismo, come confermano i 52 netti all’arrivo, con Xu a 32 centesimi e lo statunitense Murphy a 39.  “In realtà qualcosa tatticamente ho cambiato rispetto al passato. Sono passato più forte a metà gara e infatti nel finale mi sono trovato davvero al limite. Ma andava vinta così; lo scorso anno ho perso perché ero partito troppo piano. Poi ho gestito meglio anche il riscaldamento; è la dimostrazione che dagli errori si impara”. Adesso è il sesto italiano a conquistare un oro ai Giochi nel nuoto.

La commozione sul podio

Grande sicurezza e personalità per Thomas, tranne quando sale sul podio e si scioglie in un pianto liberatorio. “Non mi era successo neanche ai Mondiali, ma questa è una cosa diversa. “Mi sono commosso, ma mi stavo commuovendo anche prima di fare la gara, perché ho vissuto un’emozione fortissima: essere in una finale olimpica è un privilegio. Gestire il ruolo di favorito è molto difficile, più mentalmente che fisicamente, più ci pensi più è logorante”

Adesso da lui ci si aspetta anche un’altra grande prova nei 200 fra un paio di giorni. “Non potrò neanche festeggiare troppo, domani si riparte per preparare le altre gare. Ma almeno stasera me la voglio godere”.

Fonte : Today