Futurama 12, squadra che vince non si cambia

Il 29 luglio 2024 ha debuttato su Disney+ il primo episodio della dodicesima stagione di Futurama, secondo atto della ripartenza nel 2023 della serie animata di Matt Groening e David X. Cohen. Il nuovo giro di giostra della serie d’animazione con Phillip J. Fry, il professor Hubert Farnsworth, Leela, Bender e tutti gli altri parte così come si era chiusa l’undicesima stagione: ironizzando sul nostro tempo e trasportandone i nodi nel futuro per vedere se facevano ridere anche lì. Si comincia con gli Nft e il loro incomprensibile funzionamento (ma poi ci saranno Squid Game, l’intelligenza artificiale, la moda e la sua sostenibilità ambientale, i teen movie anni Ottanta).

E al problema di questa nuova vita di Futurama ci siamo arrivati subito, alla prima puntata. Non è una nuova stagione. Non è un cambio di passo. E’ tutto uguale. Il rischio che si corre è il cadere un po’ nel nebbioso già visto. A tratti la dodicesima stagione sembra più la seconda metà dell’undicesima. Da segnalare qualche piccola soluzione grafica e visiva, ma anche qui è tutto come sempre.
Tipo il cast di voci: John DiMaggio, Billy West, Katey Sagal, Tress MacNeille, Maurice LaMarche, Lauren Tom, Phil Lamar e David Herman. Sì, originale e mantenuto per intero, con qualche guest a condire (che non vi spoileriamo). Anche qui: tutto come al solito. La vinciamo, ma di misura.

E poi c’è la questione della scrittura e dell’ironia. La ferocia della satira della vecchia Futurama in questa dodicesima (oppure no) stagione sembra un filo ammorbidita in favore delle freddure. L’idea geniale del prendersi in giro da soli del 2023 sembra un vecchio ricordo se l’apertura di un nuovo capitolo è affidata all’ennesimo ritorno sulle origini messicane di Bender e a una tirata decisamente troppo lunga e senza brio contro gli Nft. Da sottolineare anche il risedersi sulle dinamiche tra i personaggi – dalle invenzioni non proprio perfette del professore all’amore tra Fry e Leela – che potrebbe di certo migliorare da qui in avanti.
 

Insomma, squadra che vince non si cambia. Nel bene, nel male e nell’uguale. Mai poi, quando meno te lo aspetti, riecco Futurama in tutto il suo splendore. Sì, proprio quello che ti ha folgorato quel pomeriggio davanti alla tv. Parlo della puntata su Squid Game e quella sulla moda. Il tavolo si ribalta e la luce si riaccende. E di nuovo, ma nel senso opposto di poche righe fa: squadra che vince non si cambia.

Voto: 6.5

Fonte : Today