Davvero Google sta censurando Donald Trump?

“Google sta interferendo con le elezioni”. È l’accusa che i sostenitori di Donald Trump e alcuni senatori repubblicani – tra cui Ted Cruz – hanno mosso nei confronti dell’azienda di Mountain View e del suo popolare motore di ricerca.

E per provarlo mostrano gli screenshot delle loro ricerche, tutte incentrate sul tentato omicidio dell’ex presidente Usa avvenuto il 13 luglio scorso, da cui Trump è uscito praticamente illeso.

Se si prova a digitare su Google “attempted assassination of/on…” il popolare motore di ricerca – usato da più del 90% degli utenti collegati a internet nel mondo – suggerisce diversi nomi eccetto quello di Donald Trump. Se si prova ad aggiungere “Donald”, la situazione non cambia: Google non completa la frase, come ci si aspetterebbe, con “Trump”.

Accade lo stesso se si prova a digitare, in italiano, “tentato omicidio/assassinio”.

Le accuse

Per il figlio di Trump, Donald Trump Jr., “la Big Tech sta cercando di interferire nelle elezioni per aiutare Kamala Harris”. “Sappiamo tutti che si tratta di un’interferenza elettorale intenzionale da parte di Google – ha scritto Trump Jr. su X – è veramente spregevole”.

Per il senatore repubblicano Ted Cruz, Google “sta cancellando l’attentato a Donald Trump”.

Come funziona l’autofill di Big G

L’autocompletamento di Google è una funzione di ricerca che suggerisce all’utente possibili domande mentre digita nella barra di ricerca. L’obiettivo è aiutare a trovare più velocemente le informazioni che sta cercando, anticipando la sua richiesta.

Non è una magia. Si tratta di un calcolo complesso che effettuano gli algoritmi di Google, analizzando costantemente le ricerche effettuate dagli utenti per identificare le domande più comuni e di tendenza. Se dunque un argomento è particolarmente rilevante in un determinato momento, è più probabile che venga visualizzato tra i suggerimenti.

Le “prove” di Musk

Elon Musk, uno dei più fervidi sostenitori di Trump e critici di quella che probabilmente sarà la sua principale avversaria, l’attuale vicepresidente Kamala Harris, ha rilanciato la teoria del complotto ipotizzata dagli elettori e dei politici repubblicani attraverso il suo account su X, che è seguito da 190 milioni di follower.

Musk ha pubblicato uno screenshot che dimostrerebbe come la digitazione su Google di “President Donald” non venga completata automaticamente da “Trump”. Per questo, secondo Musk, Google starebbe oscurando l’ex Presidente Usa.

In effetti digitando “President Donald” non si ottiene immediatamente “Trump”, ma va anche detto che basta dare uno spazio per ottenere il suggerimento riguardante il candidato repubblicano alla Casa Bianca.

Bisogna tenere a mente, inoltre, che se si digita “tentato omicidio Donald Trump” oppure “President Donald Trump” su Google, e poi si preme “Invio”, l’utente riceverà un elenco di link che soddisfano la sua ricerca.

La risposta di Google

Un portavoce di Google ha precisato che “non è stata intrapresa alcuna azione manuale sulle previsioni” cui fanno riferimento i sostenitori di Trump.

“I nostri sistemi hanno protezioni contro le previsioni di completamento automatico associate alla violenza politica, che funzionavano come previsto prima che si verificasse questo terribile evento – ha aggiunto il portavoce di Big G -. Stiamo lavorando a miglioramenti per garantire che i nostri sistemi siano più aggiornati. Naturalmente, il completamento automatico è solo uno strumento per aiutare le persone a risparmiare tempo. In seguito a questo terribile fatto, le persone si sono rivolte a Google per trovare informazioni di alta qualità: noi le abbiamo messe in contatto con risultati utili e continueremo a farlo”.

La stessa Google ha ammesso, in passato, che il suo sistema di autocompletamento “non è perfetto”.

“Esiste il rischio che appaiano previsioni inaspettate o scioccanti. Le previsioni non sono asserzioni di fatti o opinioni, ma in alcuni casi potrebbero essere percepite come tali. Occasionalmente, alcune previsioni potrebbero avere meno probabilità di portare a contenuti affidabili”.

Alla “protezione delle elezioni” sul web, Google ha dedicato una pagina web in cui spiega come intende agire per arginare la disinformazione, in particolare quella generata attraverso strumenti dotati di intelligenza artificiale.

Fonte : Repubblica