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Con 162 voti sì, 85 no e tre astenuti è arrivato l’ok della Camera alla fiducia sul dl Infrastrutture. Dopo l’esame del Senato, il decreto dovrà essere convertito in legge. Tra le materia coperte dal provvedimento Ponte sullo Stretto, Piano Mattei e potenziamento delle reti ferroviarie. Resta fuori invece l’emergenza siccità.
L’Aula della Camera ha approvato con 162 voti favorevoli, 85 contrari e tre astenuti, la questione di fiducia posta dal governo sul decreto Infrastrutture. Il voto finale al provvedimento “recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico” arriverà domani.
Il decreto, atteso a Palazzo Madama per l’esame del Senato, dovrà poi essere convertito in legge entro il 28 agosto. Il testo si compone di 13 articoli che coprono diverse materie: dal Ponte sullo Stretto al potenziamento delle ferrovie regionali, dallo sviluppo di sistemi di trasporto rapido all’internazionalizzazione delle imprese italiane, fino a un piano di investimenti strategici nell’ambito dell’attuazione del Piano Mattei. Resta fuori dal decreto invece l’emergenza siccità. Vediamo nel dettaglio che cosa prevede.
Le regole in materia di concessioni autostradali
All’articolo 1 viene introdotta una disciplina di aggiornamento dei Piani economico-finanziari relativi alle società concessionarie autostradali assieme ad alcune modifiche normative, volte a promuovere l’innovazione tecnologica e la sostenibilità della tratta A-22 Brennero-Modena e a ridurre i tempi di realizzazione dell’intervento viario Tarquinia-San Pietro in Palazzi.
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Ponte sullo Stretto, le novità introdotte dal dl Infrastrutture
Per quanto riguarda il Ponte sullo Stretto di Messina, via libera alle norme che intendono “assicurare il rispetto del cronoprogramma relativo alla realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria“.
In particolare, il dl dovrebbe chiarire le modalità di approvazione degli atti aggiuntivi alla convenzione di concessione e quelle di determinazione dell’indice di aggiornamento del valore contrattuale dell’opera. Nel testo vengono poi validate le modalità di approvazione del progetto esecutivo, specificando che si può procedere anche per fasi costruttive.
Un aspetto quest’ultimo, fortemente criticato dalle opposizioni. Secondo Angelo Bonelli, il decreto “prende atto del mancato rispetto della data del 31 luglio, prevista dal Decreto relativo al Ponte sullo Stretto, e modifica le condizioni affermando che il progetto esecutivo può essere approvato per stralci funzionali. Ma un ponte non può essere approvato per stralci funzionali perché è un’opera indivisibile”, ha dichiarato il leader di Europa Verde.
Ad ogni modo, il costo del progetto dovrà comunque risultare coerente con le risorse disponibili a legislazione vigente, mentre “la quantificazione dell’importo aggiornato del contratto con il contraente generale” dovrà essere sottoposta ad osservazione da parte di “uno o più soggetti di adeguata esperienza e qualificazione professionale”.
Adottato il piano di ‘razionalizzazione’ dei compiti dei Commissari straordinari
Il decreto introduce un “piano di razionalizzazione delle funzioni e dei compiti attribuiti ai Commissari straordinari attualmente in carica“, al fine di garantire maggiore efficienza, sia nella realizzazione delle opere, sia nella gestione delle risorse.
Il testo poi individua uno o più commissari straordinari per la realizzazione delle infrastrutture TEN-T, ovvero reti transeuropee nei settori delle infrastrutture dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni (TENs). Infine, viene istituito, presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l’Osservatorio sui commissariamenti infrastrutturali, con il compito di coordinare l’attività dei Commissari, di monitorare la realizzazione delle opere commissariate, nonché di predisporre il piano di razionalizzazione.
Disposizioni urgenti per il completamento di interventi infrastrutturali
L’articolo 5 è dedicato disposizioni urgenti per il completamento di interventi infrastrutturali, a partire dal finanziamento volto alla realizzazione di tre opere oggetto di commissariamento: il collegamento autostradale Cisterna-Valmontone per una spesa di 393 milioni di euro per il periodo 2024-2034; la messa in sicurezza e l’ammodernamento del sistema idrico del Peschiera) 150 milioni di euro); la nuova sede dei reparti di eccellenza dell’Arma dei Carabinieri, a Pisa, per la quale si autorizza una spesa complessiva di 20 milioni di euro.
Via libera anche alle norme che stabiliscono il commissariamento per la realizzazione della piattaforma logistica del porto di Tremestieri a Messina, al contributo di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni tra 2024 e 2026 per il completamento delle opere, il consolidamento delle sponde e il recupero funzionale dell’idrovia Pisa-Livorno, e all’autorizzazione alla spesa di 7 milioni di euro per la realizzazione del polo di alta formazione coreutica dell’Accademia teatro alla Scala di Milano.
L’articolo 6 prevede inoltre, che sia possibile autorizzare l’erogazione delle “somme residue relative ai mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti per interventi di potenziamento delle ferrovie regionali, ovvero per interventi di sviluppo dei sistemi di trasporto rapido di massa“, anche successivamente “alla scadenza dell’ammortamento degli anni degli stessi mutui, al fine di assicurare il completamento delle opere ammesse al contributo o destinatarie dei mutui“.
Il focus sul Piano Mattei
Il decreto, infine, contiene misure per “il sostegno della presenza di imprese italiane nel Continente africano e per l’internazionalizzazione delle imprese italiane“. Su questo versante viene stabilito che le disponibilità del Fondo rotativo, fino a 200 milioni di euro, “possono essere utilizzate per concedere finanziamenti agevolati alle imprese che sono stabilmente presenti, esportano o si approvvigionano nel Continente africano e a quelle che sono stabilmente loro fornitrici, al fine di sostenere investimenti per il rafforzamento patrimoniale, investimenti digitali, ecologici, nonché produttivi o commerciali“.
L’articolo 10, inoltre, definisce i requisiti delle imprese che possono accedere a tali finanziamenti (essere stabilmente presenti e aver realizzato esportazioni o importazioni dal mercato africano) e autorizza Cassa depositi e prestiti “concedere finanziamenti sotto qualsiasi forma, anche congiuntamente al finanziamento bancario o di altre istituzioni finanziarie, prioritariamente a favore di imprese stabilmente operative in Stati del Continente africano, per la realizzazione di interventi nei seguenti settori, in coerenza con le finalità del richiamato Piano Mattei: infrastrutture; tutela dell’ambiente e approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, incluse quelle idriche ed energetiche; salute; agricoltura e sicurezza alimentare; manifatturiero“.
In ultimo, viene istituito un Comitato tecnico incaricato di verificare la coerenza dell’intervento con le finalità e i settori individuati, composto da quattro rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Fonte : Fanpage