Bruce Dickinson, voce iconica degli Iron Maiden ed eroe dell’heavy metal, una volta ha dato un consiglio a tutti i cantanti emergenti: «Imparate a cantare invece di iniziare subito a gridare». La sua storia è incredibile: non ha mai preso lezioni di canto, ma ha sfruttato il suo talento naturale da tenore e approfondito la conoscenza tecnica della voce, diventando un punto di riferimento dell’heavy metal. Secondo quanto ha raccontato, deve quasi tutto all’influenza dei suoi cantanti rock preferiti, tra cui ci sono interpreti molto diversi tra loro come Johnny Cash, Ian Anderson dei Jethro Tull, Peter Hammill dei Van Der Graaf Generator, Rob Halford dei Judas Priest e Ian Gillian dei Deep Purple.
«Ian Gillian è il mio eroe assoluto» ha detto Bruce Dickinson, «Sono cresciuto con i Deep Purple, li ascoltavo sempre da ragazzo. Erano la ragione musicale per cui mi alzavo dal letto la mattina!»
Uno degli incontri con la voce dei Deep Purple è diventato però uno dei momenti più imbarazzanti della sua vita: «Una volta gli ho vomitato sulle scarpe». È successo quando non era ancora diventato il cantante degli Iron Maiden e faceva parte della sua prima band, i Samson con cui ha fatto i primi tre album, Survivors del 1979, Head On del 1980 e Shock Tactics del 1981, considerati dei classici della New Wave of British Metal. «Abbiamo registrato un album nel suo studio, e per festeggiare siamo andati a bere al pub. Ad un certo punto è arrivato lui, Ian Gillian, il mio Dio del rock e ha detto: gran bel disco, chi di voi è il cantante? E io in tutta risposta ho iniziato a vomitare».
Secondo Bruce Dickinson, Ian Gillian si è dimostrato un signore anche in quella occasione: «È venuto a prendermi in bagno dove stavo vomitando da 45 minuti, mi ha messo su un taxi e mi ha mandato a casa. Non lo dimenticherò mai, e del resto se dovessi dimenticarmelo lui me lo ricorda sempre».
Fonte : Virgin Radio