Perché Conte e Grillo si stanno già scontrando sull’assemblea costituente del M5s

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Sul sito del M5s è stato pubblicato lo scambio epistolare tra Conte e Grillo in vista dell’assemblea costituente a cui il leader M5s sta lavorando per settembre. Tra l’ex premier e il Garante del M5s è già scontro.

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Un’assemblea costituente a fine settembre, un evento di due o tre giorni, per discutere di visione e di temi, e rilanciare l’immagine del partito. Il M5s si prepara ad aprire un cantiere per un restyling interno. Tra i nodi ancora irrisolti, come è noto, c’è la mai sciolta questione del limite dei due mandati per coloro che ricoprono cariche pubbliche, tema che ancora divide i pentastellati.

Altro argomento caldo è sicuramente quello delle alleanze: se Grillo è sempre stato ostile all’ipotesi di un’alleanza con il Pd o con altri partiti e anche oggi è preoccupato per la “crisi d’identità” del M5s, Conte ha aperto da tempo alla possibilità di creare una vera coalizione progressista per battere Meloni e la destra, il cosiddetto campo largo, che in questo momento vede Elly Schlein come leader ideale. Un elemento questo di distanza netta tra Conte e Grillo.

Il leader M5s ha in mente un cambio di paradigma nel partito: vuole passare dalla democrazia diretta – quella di Grillo e Casaleggio, con i vertici che decidono a priori i temi su cui chiamare la base a votare – alla democrazia partecipativa, dove l’intero processo decisionale viene gestito da tutta la comunità del M5s, cioè da tutti gli iscritti, dagli elettori e dai simpatizzanti, con l’aiuto di un organo indipendente specializzato nella gestione di processi decisioni collegiali. Un ribaltamento di prospettiva, che toglie potere al vertice.

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La strigliata di Grillo a Conte

Beppe Grillo, Garante M5s, ha indirizzato ieri a Giuseppe Conte una lunga lettera, in cui contesta il metodo di un’assemblea costituente per cambiare il partito, rivendicando il suo ruolo di custode dei valori del Movimento. Si apre così una discussione sulle modalità che dovranno servire a far crescere il Movimento nei sondaggi e nei consensi, dopo lo scarso risultato delle europee. E il leader del M5s Giuseppe gli ha risposto.

Sul sito del Movimento è stato pubblicato lo scambio tra i due in vista dell’Assemblea: “Caro Giuseppe”, è l’incipit, “l’ultima volta che ci siamo incontrati ci eravamo ripromessi di programmare alcuni incontri con un gruppo ristretto dei nostri, per discutere dei temi su cui rilanciare il Movimento, che è afflitto da un’evidente crisi di consenso”.

Poi più sotto si legge: “Apprendo – prosegue – che vorresti indire un’assemblea Costituente per discutere di questi e altri temi. Non ne abbiamo mai parlato, ma come sai, in quanto garante, sono il custode dei valori del Movimento e dovremmo quantomeno discuterne prima nel corso degli incontri che ti avevo chiesto di fare, anche perché ogni decisione non potrà non essere presa nel rispetto dei valori del Movimento”.

“Personalmente ritengo che la nostra crisi di consenso derivi anche e soprattutto da una crisi d’identità. Infatti, il Movimento ha raggiunto il suo maggior successo grazie a un’identità di pochi punti distintivi, rappresentati dalle prime (e pure dalle seconde) cinque stelle. Oggi le stelle sono diventate un firmamento, che sarà anche bello, ma le cui stelle appaiono indistinguibili l’una dall’altra. Per renderle tali occorre, a mio avviso, tornare alla semplicità e alla chiarezza di un tempo. Ciò non significa rivangare nostalgicamente temi che appartengono al passato, ma tornare alla forma fisica che ci ha consentito di vincere nel 2018”.

“A prescindere da temi come la pace e la tutela dei più deboli, che sono ovviamente condivisibili, sia cristianamente sia Altrove, ma anche connotati da una vaghezza di cui sfugge la declinazione pratica, occorre a mio avviso trovarne altri che non siano così ecumenici, come furono quelli del 2018. Fra questi credo che ce ne siano almeno due da rivendicare ancora convintamente, vale a dire una transizione ecologica e digitale che ci consenta di vivere in un ambiente migliore e con parità di accesso ai dati, oltre a un diverso modo d’intendere la politica, che parta innanzitutto dai cittadini e non dai sepolcri imbiancati che dominano il nostro sistema. Si potrebbe obiettare che anche questi due temi possano sembrare vaghi, anche se forse un po’ meno dei primi due. Per questo sarebbe utile delinearne alcune caratteristiche distintive, come per esempio una transizione ecologica che si realizzi anche attraverso politiche sul consumo, e non solo sulla produzione, una transizione digitale che si incentri sull’accesso dei cittadini ai propri dati e su una maggiore fruibilità dei loro diritti, e regole che, al tempo stesso, estendano gli spazi di democrazia diretta e favoriscano il ricambio della classe politica”.

La regola dei due mandati per Grillo non si tocca

“Quanto a quest’ultimo punto, le regole che il Movimento ha deciso di darsi fin dall’inizio operano già in questo senso, ma incontrano resistenza da parte di chi è stato già eletto. Non possiamo però dimenticare che proprio queste stesse regole hanno reso possibile la mobilitazione di molti di noi che hanno creduto nel sogno di una politica diversa e non più ostaggio degli zombie di una foresta pietrificata. Apprendo che vorresti indire un’assemblea costituente per discutere di questi e altri temi. Non ne abbiamo mai parlato, ma come sai, in quanto Garante, sono il custode dei valori del Movimento e dovremmo quantomeno discuterne prima nel corso degli incontri che ti avevo chiesto di fare, anche perché ogni decisione non potrà non essere presa nel rispetto dei valori del Movimento”, si legge nella missiva.

“So che li condividi anche tu e non ho dunque alcun dubbio che saremo allineati su tutto, nonostante ci sia chi faccia intendere il contrario, strumentalizzando mie dichiarazioni decontestualizzate e facendo finta di dimenticare chi sono, pur avendo applaudito a molte altre mie battute e iperboli. Nessuno è più ridicolo di chi prende una battuta sul serio, dunque devo solo ringraziarlo per aver reso alcune mie battute ancora più comiche. Tuttavia, penso che a questo punto sia ormai diventato necessario sfatare le nostre presunte divergenze, e tal fine ti invito a divulgare questa mia lettera nelle forme che tu riterrai più opportune. Nel frattempo confido che lavoreremo assieme per il bene del Movimento e del nostro paese’, conclude la lettera.

Conte risponde a Grillo a lo sfida

Il presidente del M5S, Giuseppe Conte a sua volta ha scritto una lettera in risposta al Garante Beppe Grillo, sempre pubblicata sul sito del Movimento, in cui si sottolinea che l’idea dell’assemblea costituente era stata già preannunciata al Garante, considerata dall’ex premier il miglior antidoto alla perdita di consenso del Movimento. Il leader pentastellato ha aperto poi alla possibilità di organizzare con Grillo incontri preliminari su “temi utili a rilanciare il Movimento”. Ma, pur riconoscendo a Grillo il ruolo “storico di fondatore” e la sua “funzione attuale di Garante”, gli ha negato la possibilità di “discutere ‘preventivamente’ i temi da sottoporre all’Assemblea Costituente”.

“Caro Beppe – si legge nella missiva di Conte – come già ti anticipai nel corso dell’ultimo incontro, con il Consiglio Nazionale stiamo lavorando per affrontare una bellissima sfida: un’Assemblea Costituente quale occasione di vero confronto e partecipazione per rinnovare l’azione politica del Movimento. Viviamo questa vigilia con grande impegno, consapevoli che stiamo progettando il più grande esperimento di democrazia ‘partecipativa’ mai realizzato, in Europa, da una forza politica, in linea con i criteri contenuti nella Raccomandazione della Commissione europea del 12 dicembre 2023, sul ‘coinvolgimento e la partecipazione effettiva’ dei cittadini e delle organizzazioni della società civile alle politiche pubbliche”.

Dalla democrazia diretta alla democrazia partecipativa

“È un progetto pienamente in linea con i principi e i valori del Movimento e, in particolare, con il principio della ‘democrazia partecipativa’, che va anche oltre il principio originario della ‘democrazia diretta’. I partecipanti, infatti, non si limiteranno soltanto a esprimere il loro voto su quesiti decisi e posti dall’alto, ma saranno essi stessi a indicare temi e progetti da discutere, originando un moto ‘dal basso’ che poi condurrà, attraverso approfondite istruttorie, alle deliberazioni finali rimesse agli iscritti, in modo da definire i nuovi obiettivi strategici del Movimento. Assicureremo ampia partecipazione ai giovani, anche minorenni, perché sarebbe un controsenso progettare il loro futuro senza coinvolgerli direttamente”.

“Questo progetto è il modo migliore per affrontare la ‘crisi di consenso’ di cui pure ragioni nella tua lettera. Una delle ragioni di questa crisi – sono d’accordo con te – riguarda proprio l’identità stessa del Movimento. Nonostante ci siamo dotati di una ‘Carta dei principi e dei valori’ e nonostante l’impegno della intera Comunità in tante battaglie qualificanti che a tali principi e valori si ispirano, siamo chiamati a fare di più per mobilitare quei tanti, troppi cittadini che ormai si astengono da qualsiasi forma di partecipazione e impegno politico”.

“Il contesto è fortemente mutato. Nel 2018 il Movimento riuscì a guadagnarsi una fortissima investitura elettorale presentandosi ai cittadini come il più credibile interprete di un diffuso disagio sociale e il più qualificato ‘eversore’ rispetto a un sistema politico anchilosato e cristallizzato in consolidati apparati di potere. Pur non essendo auto-sufficienti e – per questo – costretti a confluire in due distinti governi di coalizione, nei governi Conte I e Conte II abbiamo realizzato un vasto progetto riformatore, attuando all’incirca l’80% degli impegni presi con i cittadini. Purtroppo la genuinità e coerenza del nostro impegno politico è stato offuscato dall’appoggio al Governo Draghi, che ci ha costretti nella scomoda posizione di dover votare molti provvedimenti che non erano affatto in linea con la richiesta di cambiamento dei nostri elettori. In quella fase, ogni nostro tentativo di difendere le nostre più qualificanti riforme è stato inquinato dalla costante accusa di voler fare cadere il Governo di unità nazionale”.

“L’indicazione di Cingolani al Ministero della transizione ecologica non si è rivelata felice, e la mitologica “agenda Draghi” ci ha fatto molto male: all’atto della formazione del governo abbiamo perso molti parlamentari e iscritti e, nella fase finale, sono venuti al pettine nodi irrisolti, con la scissione guidata da Di Maio. E proprio il Governo Draghi ha poi spianato un’autostrada alla vittoria di Meloni”.

“Dobbiamo affrontare l’attuale parabola politica del Movimento con coraggio e determinazione, senza indugiare in un passato che non ritorna. È per questo che abbiamo dato vita a oltre 300 gruppi territoriali, con attivisti che finalmente hanno ritrovato un contesto in cui discutere e realizzare progetti a beneficio delle comunità locali. Abbiamo attivato la Scuola di formazione che offre a tutti i nostri iscritti approfondimenti gratuiti, su temi di vitale importanza, tenuti da docenti altamente qualificati. L’unica vera costante rispetto al passato è la forte opposizione nei nostri confronti dell’establishment politico-finanziario. Ma è un segno positivo. Conferma la fedeltà ai nostri ideali e la nostra irriducibile incompatibilità con tutte le opache consorterie che nel nostro Paese inquinano i processi decisionali democratici e alimentano rendite di potere al di fuori di qualsiasi criterio meritocratico e concorrenziale”.

Come sarà il processo costituente del Movimento Cinque Stelle

Conte ha scritto che la prossima è prevista la terza riunione del Consiglio Nazionale dedicata alla definizione di tutti i passaggi e dettagli del processo costituente: “È il nostro Organo più rappresentativo, dove siedono anche i rappresentanti diretti degli iscritti. Non appena avremo la “guida” finale ti informerò prontamente”.

“Ti anticipo – prosegue la lettera di Conte – che la gestione delle varie fasi del processo costituente sarà affidato a un gruppo di esperti indipendenti, specializzati nella gestione di processi deliberativi complessi. Questo proprio al fine di evitare qualsiasi forma di interpositio – mia o dell’attuale gruppo dirigente – che possa alterare l’autenticità delle partecipazioni con elementi di etero-decisione”.

“Nella tua lettera mi scrivi che ti farebbe piacere organizzare alcuni incontri per discutere su temi utili a rilanciare il Movimento. Il tuo apporto è più che benvenuto e ti confermo la piena apertura a discutere con te, come e quando vorrai”.

“Indichi anche alcuni temi, dalla pace alla tutela dei più deboli, dalla transizione ecologica a quella digitale. Ti assicuro che l’intera nostra Comunità è da tempo impegnata a ogni livello – europeo, nazionale, locale – nel perseguire molteplici iniziative, ben concrete, in questa direzione. E anche quando gli obiettivi non risultano immediatamente declinabili sul piano pratico, non sono da trascurare le iniziative di denuncia e di stimolo nei confronti di chi, in questo momento, ha responsabilità di governo, a livello nazionale e internazionale”.

“Questo processo costituente servirà a “riossigenare” il Movimento, rilanciandone la vis propulsiva e innovativa. Con i nuovi temi proveremo a costruire un progetto di cambiamento della società, secondo la logica olistica one-health, integrando in una medesima prospettiva il benessere degli esseri umani, la tutela degli animali e la protezione degli eco-sistemi e della biodiversità.

Avrai sempre la massima disponibilità, mia e di tutti i referenti dei Comitati tematici, a raccogliere i tuoi suggerimenti. Nessuno mette in discussione il tuo ruolo storico di fondatore e la tua funzione attuale di Garante. Io non l’ho fatto. Ma con grande schiettezza – anche alla luce delle responsabilità politiche che mi sono assunto – devo informarti che non posso accogliere la tua proposta di discutere ‘preventivamente’ i temi da sottoporre all’Assemblea Costituente. È una richiesta diametralmente opposta al progetto che stiamo avviando e allo spirito che mi ha spinto a indire l’Assemblea”.

Questo forse il passaggio più duro, che dimostra che la posta in gioco è molto alta, e che Conte ha ormai lanciato la sfida a Grillo: “Immaginare che io e te, da soli o – come pure scrivi – insieme a ‘un gruppo ristretto dei nostri’, si proceda a individuare e discutere temi da sottoporre all’Assemblea, significherebbe arrogarsi la scelta di indicare i temi su cui l’Assemblea è legittimata a pronunciarsi, assumendo che rispetto a tutti gli altri essa sia priva di legittimazione. Questa conclusione non è in linea con il principio – anche statutario – secondo cui l’intera comunità degli iscritti è l’organo sovrano, il supremo organo di decisione, secondo i principi e le regole di un organismo ‘associativo’ di diritto privato che caratterizzano il Movimento”.

Quindi il post scriptum: “Mi chiedi di divulgare la tua lettera: raccolgo il tuo invito immaginando che questo nostro scambio possa motivare i nostri iscritti e simpatizzanti a partecipare attivamente al nostro progetto ‘costituente'”.

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Fonte : Fanpage