Nicola Conversa, regista di Un oggi la volta: “La felicità è nelle connessioni umane”

Un oggi alla volta è un sogno che diventa realtà per Nicola Conversa. Distribito da Vision Distributiom, è un debutto notevole e potente per un regista che gia con il cortometraggio La Bambola di pezza aveva mostrato uno sguardo originale sul mondo. Nel guardare i suoi lavori ho pensato alle parole di Robert Bresson che in Note sul cinematografo scriveva: “Non avere l’anima di un esecutore. Trovare per ogni ripresa, un sale nuovo a quel che avevo immaginato. Invenzione (reinvenzione) immediata.” 

L”intervista  a Nicola Conversa

Un oggi alla volta, è sempre stata l’opera con cui avresti voluto esordire nel lungometraggio?

Sì, perché è davvero una storia vera! Un mio amico, per un semplice errore, ha salvato il numero sbagliato in discoteca e ha finito per contattare un’altra ragazza. Nonostante le mille difficoltà, la distanza e gli esami, si sono innamorati e ora stanno insieme da 14 anni. È una storia dolcissima che mi ha insegnato il valore del tempo e dell’importanza di prendersi davvero cura l’uno dell’altro. Sentivo il bisogno di condividerla, perché ho l’impressione che viviamo in un mondo dove i sentimenti sono passati in secondo piano.
 

Come mai hai scelto di girare il film a Trento?

Mi sono innamorato della città durante un sopralluogo con una film commission che ha subito colto l’essenza della sceneggiatura. Trento, sospesa tra l’antico e il moderno, riflette perfettamente l’anima di Marco, il protagonista della nostra storia.

Il film ruota attorno all’immagine di una luna, e quando sono entrato al MUSE, il museo delle scienze di Trento…beh, non voglio rovinare la sorpresa, ma mi sono innamorato perdutamente.

Dopo la bambola di pezza e il Doc  sui Pooh, hai scelto ancora di dirigere Tommaso Cassissa che esordisce nel lungometraggio. Cosa ti colpisce e affascina di Tommy?

Tommy sostiene che quasi 5 anni fa io gli abbia detto: “Io e te prima o poi faremo un film”. Non so se questa storia sia vera, ma mi piace sorridere e crederci davvero. Scherzi a parte, Tommaso ha qualcosa di speciale, una marcia in più. È involontariamente buffo, capisce perfettamente l’atmosfera della scena e si lascia dirigere con naturalezza. È curioso e adoro il modo in cui guarda il mondo.

Come sei riuscito a trovare il giusto equilibrio tra commedia e dramma?

Mischiare commedia e dramma, capovolgere tutto all’improvviso, è una cifra che vorrei portare con me finché avrò l’opportunità di continuare a fare questo mestiere e raccontare storie. Pensateci: nella vita non è sempre tutto rose e fiori. Ci sono giornate in cui sembra che tutto vada storto, poi basta una battuta per risollevare l’umore in un istante, o viceversa. È una continua montagna russa in cui bisogna reagire con intelligenza e cuore. Siamo tutti, involontariamente, stand-up comedian e monologhisti serissimi, racchiusi in un’unica persona. Forse dobbiamo solo smettere di mostrarci per quello che non siamo, smettere di fingere che vada sempre tutto benissimo o tutto malissimo, perché la realtà è ben diversa.

Perché hai scelto Andrea Stocchino per la colonna sonora?

Andrea ha composto e suonato le musiche e le colonne sonore di tutti i miei cortometraggi prima del lungometraggio. Andrea legge la sceneggiatura e torna il giorno dopo con un tema, con delle musiche. Molto spesso ho girato delle scene con la sua colonna sonora in cuffia per vedere se funzionava. Penso che sia uno dei talenti più incredibili della sua generazione. La sua canzone Aria, composta per il film, è così coinvolgente che non puoi dimenticarla. Ho fortemente voluto che fosse cantata da un personaggio proprio all’interno di una scena del film, trasformandola nella piccola artefice della svolta tra Marco e Aria.

Dopo la visione del film ho pensato a un verso del l poeta indiano Tagore “La farfalla non conta i mesi ma i momenti e ha tempo a sufficienza.” Sei d’accordo con questa affermazione?

Assolutamente sì, sono d’accordo. “Un oggi alla volta” vuole proprio trasmettere questa idea: vivere intensamente ogni momento, senza preoccuparsi troppo del tempo che passa. Come la farfalla di Tagore, i nostri personaggi trovano valore nei piccoli attimi di felicità e nelle connessioni umane, che alla fine sono ciò che davvero conta e che ci stiamo dimenticando

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La biografia di Nicola Conversa

Classe 89, Nicola Conversa inizia il suo percorso sul web, scrivendo e dirigendo video che totalizzano negli anni milioni di views. Con il suo primo cortometraggio dal titolo Mezzanotte Zero Zero, di cui è autore e regista, riscuote enorme successo da parte di pubblico e critica tanto da classificarsi nella cinquina dei David di crediti non contrattuali Donatello 2018. Sempre nel 2018 Disney affida a Nicola sceneggiatura e regia della serie teen School Hacks, girata interamente in inglese e destinata a vari paesi, tra cui l’Italia su Disney Channel. Pochi mesi dopo esce il suo primo libro, edito da Rizzoli, “Nella mia testa”, rappresentando al meglio quella linea sottile tra immaginazione e realtà che caratterizza da sempre il suo modo di raccontare. Nel 2019 scrive e dirige la web series “Una vita in Bianco” prodotta da Fascino pgt, mentre nel 2020 è autore e regista della seconda unità della serie Rai gulp “POV – I Primi Anni” prodotta da Showlab e Rai. Nel 2021 Nicola scrive la sceneggiatura della serie Halloweird su Rai e di “So Wine So Food” su Sky uno. Nel 2022 è il regista della fortunata campagna ministeriale promossa da FAPAV “We are stories – Insieme per la legalità” e dello spot tv “The cooking Universe- Thor love & Thunder” per The Walt Disney Company. Sempre nel 2022, dopo aver vinto il Contest “La realtà che non esiste” di One more Pictures e Rai cinema, dirige “La Bambola di Pezza”, presentato alla 79 edizione del Festival di Venezia. Nel 2023 è regista e sceneggiatore del docufilm “Pooh- Un attimo ancora” di One more Pictures e Rai documentari, in onda in prima serata su Rai1, nonché del lungometraggio “Un oggi alla volta” presentato al Festival del Cinema di Roma 2023.

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Fonte : Sky Tg24