I giudizi sullo show si dividono: c’è chi ha elogiato gli elementi inclusivi e chi l’ha ritenuto eccessivo. “Deploriamo in modo molto profondo le scene di derisione e di scherno sul cristianesimo”, scrive la Conferenza episcopale di Francia. “Bestemmiata la religione cristiana”, aggiunge l’arcivescovo di San Francisco, Salvatore J. Cordileone. Avvenire: “Sbertucciare anche L’ultima cena con un apostolato di drag queen è un’offesa gratuita e di cattivo gusto”. Critiche anche da alcuni politici
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Il giorno dopo la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici di Parigi, è polemica sullo show andato in scena sulla Senna. I giudizi sono opposti: da una parte c’è chi ha apprezzato l’insolito spettacolo a cielo aperto e ha elogiato gli elementi inclusivi, dall’altra c’è chi l’ha ritenuto esagerato, eccessivo e “offensivo”. A insorgere, ad esempio, sono stati i vescovi (francesi e non solo): nel mirino, più o meno esplicitamente, soprattutto l’Ultima cena ricreata con le drag queen (OLIMPIADI: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI – IL MEDAGLIERE).
Le critiche dai vescovi francesi
La Conferenza episcopale di Francia, in un comunicato, ha condannato le “scene che deridono e scherzano sul cristianesimo” nell’ambito della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici. Cerimonia che, hanno sottolineato, ha avuto anche dei “momenti meravigliosi”. “La cerimonia di apertura proposta dal Comitato organizzatore ha offerto ieri sera al mondo intero meravigliosi momenti di bellezza, di allegria, ricchi di emozioni e universalmente apprezzati”, hanno scritto i vescovi, aggiungendo però che “purtroppo, deploriamo in modo molto profondo le scene di derisione e di scherno sul cristianesimo”. Le scene non sono citate nel dettaglio, ma nel mirino dei vescovi sembra esserci l’Ultima cena con le drag queen. “Pensiamo a tutti i cristiani di tutti i continenti che si sono sentiti feriti per gli eccessi e la provocazione di alcune scene. Auspichiamo che capiscano come la festa olimpica vada molto al di là dei partiti presi ideologici di qualche artista”, si legge ancora nella nota. I vescovi, poi, ringraziano “i membri di altre confessioni religiose che ci hanno espresse la loro solidarietà”.
“Bestemmiata la religione cristiana”
Ad alimentare le polemiche ci ha pensato anche l’arcivescovo di San Francisco, Salvatore J. Cordileone. In un post su X, ha condannato alcuni contenuti della cerimonia. “Il fondamentalismo secolare si è ormai infiltrato nelle Olimpiadi, arrivando persino a bestemmiare la religione di oltre un miliardo di persone. Farebbero lo stesso con qualsiasi altra religione? Chiedo a tutti i nostri di pregare per un ripristino della buona volontà e del rispetto”, ha scritto. Mons. Cordileone, teologo conservatore e tra i vescovi fautori della celebrazione della messa in latino secondo il vecchio rito, è noto per la sua opposizione ai matrimoni tra persone dello stesso sesso e alle adozioni da parte di coppie omosessuali.
L’intervento di Avvenire
Sulla questione è intervenuto anche il quotidiano cattolico Avvenire. “Se volevano stupirci con la loro proverbiale grandeur, beh gli organizzatori, registi, coreografi, i nani e le ballerine della cerimonia d’apertura di Parigi 2024 ci sono riusciti, ma niente affatto alla grande”, ha scritto online. “Come un piatto di nouvel cousine gli chef della serata hanno messo in pentola di tutto: pop, rock, lirica. E poi hanno shakerato gli ingredienti con un pizzico fin troppo abbondante di imprescindibile ‘fluidismo’”, ha aggiunto. Secondo il quotidiano dei vescovi italiani, “si è andati giù pesante di trucco e parrucco a ridisegnare un’umanità che ormai pare aver senso solo se trasgredisce. Non prendeteci per biechi bacchettoni moralistici, ma che senso ha dover vivere ogni singolo evento planetario, per di più sportivo, come se fosse un Gay Pride? Perché il Villaggio olimpico deve essere scambiato a tutti i costi per la nuova residenza dei vecchi cari Village People? (Per i millennials quelli dell’intramontabile brano Y.M.C.A.). Perché questa necessità ossessiva di sbandierare a ogni costo il vessillo della ‘diversità’ e appendersi delle medaglie al collo che diventano delle ineleganti collane bisex da far luccicare in mondovisione”. “E poi – prosegue Avvenire – sbertucciare anche L’ultima cena (povero Leonardo che qui al Castello del Clos Lucè era già morto nell’anno non olimpico 1519) con un apostolato di drag queen che in confronto le ballerine del Moulin Rouge passano per delle educande: un’offesa gratuita e di cattivo gusto ovviamente non soltanto all’arte, ma anche e soprattutto alla sensibilità religiosa di tanti, peraltro in lampante contrasto con quella sbandierata (ma a senso unico) volontà di tutelare qualsivoglia credo, preferenza e orientamento”.
Paglia: “Ideale fraternità infangato da blasfemia”
Ha parlato della cerimonia anche l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. I vescovi francesi, ha detto in un’intervista a Il Giornale, “sottolineano quanto sia importante oggi attraverso i valori sportivi e quelli olimpici promuovere nel mondo intero la ‘fraternità’ – come non ricordare anche le altre due dimensioni: ‘libertà e uguaglianza’! – nel rispetto di tutti. Questo alto ideale è stato infangato da una blasfema derisione di uno dei momenti più santi del cristianesimo. E fanno notare, i vescovi francesi, che molti appartenenti alle altre religioni hanno inviato la loro solidarietà”.
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“In Francia abbiamo il diritto di amarci come vogliamo”
Alle critiche ha risposto Thomas Jolly, ideatore della cerimonia. “Non volevo essere sovversivo, né scioccare nessuno. Semplicemente, in Francia abbiamo il diritto di amarci, come vogliamo e con chi vogliamo”, ha detto difendendo le sue scelte da chi ha puntato il dito contro lo spazio ai diritti Lgbtq+. “Abbiamo il diritto di credere o di non credere. Ieri sera, abbiamo messo in scena semplicemente le idee repubblicane, di benevolenza e di inclusione”, ha aggiunto nel bilancio fatto alla stampa.
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Mondo politico francese spaccato
Anche il mondo politico francese si è spaccato dopo la cerimonia: “orgoglio” e “schiaffo agli oscurantisti” per la sinistra, che esalta gli aspetti “inclusivi” dello show sulla Senna, “vergogna” e “esaltazione del woke” per la destra e l’estrema destra. A far discutere, soprattutto le prestazioni della cantante franco-maliana Aya Nakamura, la cui scelta era stata contestata da Marine Le Pen fin dall’inizio in quanto “poco rappresentativa” della Francia, e delle drag queen protagoniste dell’Ultima Cena. Namakura, la cantante francofona più ascoltata nel mondo, non soltanto ha avuto grande successo ma ha cantato accompagnata dalla musica più “francese” che si possa immaginare, quella dei musicisti della Guardia Repubblicana in uniforme, davanti all’Accademia francese. Una provocazione, forse, che la sinistra de La France Insoumise e dei socialisti loda per aver celebrato “i valori della libertà, dell’eguaglianza e della fraternità ai quali sono stati aggiunti sorellanza, parità e inclusione”. In quella che viene interpretata dalla gauche come “la risposta migliore alla crescita del fascismo e dell’estrema destra, uno schiaffo agli oscurantisti”. Destra ed estrema destra all’attacco, invece, non solo delle drag queen dell’Ultima Cena, ma del cantante quasi nudo Philippe Katerine o della modella trans: per la senatrice Républicains Valérie Boyer si è trattato di “una visione della nostra storia che cerca di ridicolizzare i cristiani”. Il portavoce del Rassemblement National, Julien Odoul, ha parlato di “vergogna” per l’apertura dei Giochi, definendola “un saccheggio della cultura francese”. Marion Maréchal, nipote di Marine Le Pen, ha denunciato i “J-Woke 2024” con un gioco di parole fra “giochi” e “woke”: “Sappiate – ha aggiunto – che non è la Francia che parla ma una minoranza di sinistra pronta a qualsiasi provocazione”.
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Le reazioni in Italia e negli altri Paesi
Reazioni sono arrivate anche in altri Paesi. “Uno spettacolo ‘international style’, molto discutibile e ben poco inclusivo: se il direttore artistico Thomas Jolly voleva che ‘ciascuno si sentisse rappresentato’, il risultato è stato l’opposto: tanti, troppi si sono sentiti emarginati e soprattutto non rispettati nelle diverse sensibilità”, ha scritto su Facebook Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. Nicola Procaccini e Sandro Gozi sono stati protagonisti di un botta e risposta su X. “Mi è piaciuta molto la cerimonia del Gay Pride. Sapete quando è prevista quella delle Olimpiadi?”, ha commentato sarcastico l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, co-presidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo. Pronta la replica di Gozi, esponente di Renew eletto in Francia. “Continuano a raccontarci che Fratelli d’Italia e il gruppo Ecr sono una forza politica liberale, pro-Ue, moderata… Invece sono semplicemente contro la diversità, contro il femminismo, contro l’universalismo, contro tutto ciò che è stato celebrato ieri sera”. “Come la nostra Ue, le Olimpiadi mostrano la forza della diversità e dello spirito di squadra”, ha scritto invece su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, pubblicando l’immagine simbolo della tour Eiffel adornata dai cinque cerchi olimpici e dalle dodici stelle della bandiera europea. Durante la cerimonia di inaugurazione sono stante celebrate “la cooperazione globale, la solidarietà, l’equità e la perseveranza atletica”, ha sottolineato la leader tedesca. “Aprire le Olimpiadi insultando miliardi di cristiani nel mondo è stato davvero un pessimo inizio, cari francesi. Squallidi”, è stato invece il commento del leader della Lega Matteo Salvini. Il premier ungherese Viktor Orban, poi, non ha perso l’occasione per lanciare la sua nuova invettiva contro “la debolezza e la disintegrazione dell’Occidente”. Lo spettacolo sulla Senna, che ha reso omaggio a una Francia multietnica e ha messo in risalto la comunità Lgbtq+, è l’emblema del “vuoto morale”, ha attaccato il premier magiaro. “Si perdono gradualmente i legami metafisici, con Dio, la patria e la famiglia” e questo “ha portato all’assenza di moralità pubblica, come si può vedere dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi”, ha affermato, aggiungendo che “i valori occidentali, a lungo ritenuti universali, sono considerati sempre più inaccettabili e rifiutati da molti Paesi del mondo” come Cina, India, Turchia e Paesi arabi. Anche il leader dell’ultradestra olandese Geert Wilders si è scagliato contro la cerimonia. “Quindi deridere il cristianesimo va bene, ma quando pubblico alcune vignette su Maometto la sinistra grida alla blasfemia e gli imam radicali emettono fatwa. Doppi standard della peggior specie”, ha attaccato.
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La stampa internazionale
Anche la stampa internazionale si è divisa sulla cerimonia. “Uno spettacolo davvero kitsch in riva al fiume”, ha scritto il britannico The Guardian. “La cerimonia più bella del mondo”, ha titolato invece Marca, ispirata dalla presenza di Rafa Nadal. Per The Indipendent, Parigi abbraccia “la pazza idea” di offrire al mondo una cerimonia a cielo aperto. Di “tripudio di stile francese che unisce storia e audacia artistica” parla il New York Times, che sottolinea come “l’acquazzone” e i sabotaggi non abbiano fermato la festa. Per la tedesca Frankfurter Allgemeine, la “Francia ha celebrato una festa grandiosa”, con quello che è un “show rivoluzionario”. Il giapponese Asahi Shimbun parla di “cerimonia che rompe le regole”.
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Fonte : Sky Tg24