Focolai di West Nile in Italia, un altro morto in Veneto. Zaia: “Rafforzare la disinfestazione”

C’è il secondo morto in Italia per il virus del West Nile. A Padova è deceduto un uomo di 86 anni, con alcune comorbilità, che aveva contratto la cosiddetta febbre del Nilo. L’uomo è morto nell’ospedale di Schiavonia, dove era ricoverato e dove ieri, venerdì 26 luglio, era stato trasferito nel reparto di rianimazione perché le sue condizioni di erano aggravate.

Sono 4 i casi umani autoctoni di West Nile: uno in provincia di Treviso e tre forme neuroinvasive in provincia di Padova. Questi ultimi tre casi sono riferiti a pazienti di età tra i 60 e 86 anni, quest’ultimo deceduto per le complicazioni dovute a una patologia pregressa.

Focolai in Veneto, Zaia: “Rafforzare le misure di disinfestazione”

“Senza allarmismi, ma è bene prestare maggiore attenzione alla diffusione delle malattie estive, penso soprattutto alla West Nile, la febbre tropicale che si diffonde con le punture delle zanzare. Nei fisici più deboli può essere molto pericolosa: si è registrata nelle scorse ore la prima vittima in Veneto di questa estate, e ci sono altre due persone attualmente ricoverate, sempre nel padovano”, è intervenuto il presidente del Veneto, Luca Zaia. “I nostri esperti – aggiunge – hanno identificato focolai di zanzare infette nelle province di Rovigo, Venezia e Padova. È possibile, quindi, che i casi di West Nile aumentino. Il messaggio che deve passare, a tutela soprattutto di persone anziane, fragili e immunodepresse, è che è necessario proteggerci con repellenti e proteggere le nostre case attraverso zanzariere e misure di protezione. All’aperto in particolare, ma anche in casa e nei contesti domestici è fondamentale limitare le punture da parte delle zanzare”.

Il presidente della Regione ha poi conclude con un appello rivolto agli enti locali, ma anche ai cittadini: “Serve attuare e rafforzare tutte le misure di disinfestazione concordate con la propria Azienda Ulss di riferimento. Mi rivolgo ai cittadini: dobbiamo impegnarci anche nelle proprietà private a prestare massima attenzione, facendo sì che negli spazi privati si attuino le misure di disinfestazione”.

province west nile dati Iss

Cos’è la West Nile e quali sono i sintomi

Come riporta l’Iss, il periodo di incubazione del virus West Nile dal momento della puntura della zanzara infetta può variare fra i 2 e 14 giorni, ma può arrivare anche a 21 giorni nei soggetti con deficit del sistema immunitario.Nella maggioranza dei casi le persone infette non manifestano alcun sintomi. Tra i casi sintomatici, circa il 20 per cento dei contagiati presenta sintomi leggeri tra cui:

  • febbre;
  • mal di testa;
  • nausea;
  • vomito;
  • linfonodi ingrossati;
  • sfoghi cutanei;

Si tratta di sintomi che scompaiono di solito pochi giorni e solo in casi rari durano qualche settimana, anche se dipende molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è infatti più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Più grave, solitamente, la sintomatologia negli anziani e nelle persone fragili.

Al momento non esiste un vaccino specifico per la febbre del Nilo. Alcuni sieri sono in fase di sperimentazione, ma per combattere la malattia attualmente ci si basa soprattutto sulla prevenzione, che consiste nel cercare di ridurre l’esposizione alle punture di zanzare. A questo scopo l’Iss ha diffuso alcune buone prassi:

  • usare repellenti e indossare abiti lunghi quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto
  • applicare zanzariere alle finestre
  • svuotare spesso contentuori con acqua stagnantevasi (come vasi o secchi) 
  • cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali
  • tenere le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non vengono utilizzate

Fonte : Today