Videogiochi, gli attori scioperano contro l’intelligenza artificiale

Da oggi gli attori dell’industria dei videogiochi statunitense sono in sciopero. L’annuncio è arrivato giovedì dal sindacato americano che rappresenta i professionisti che prestano la propria voce e le proprie fattezze per la realizzazione dei videogame, dopo che le trattative tra i lavoratori e i principali sviluppatori nel settore si erano interrotte a causa di divergenze legate all’intelligenza artificiale.

Lo sciopero

Non accetteremo un contratto che permetta alle aziende di abusare dell’AI a scapito dei nostri membri“, ha dichiarato Fran Drescher, presidente del Sag-Aftra, il principale sindacato americano che rappresenta i lavoratori nel mondo dei media e dello spettacolo. “Quando è troppo è troppo. Quando queste società si impegneranno sul serio e proporranno un accordo che permetta ai nostri membri di vivere e lavorare, noi saremo qui, pronti a negoziare“, ha aggiunto Drescher, nota al grande pubblico soprattutto per essere stata la protagonista della sitcom La tata negli anni Novanta.

Diversi membri del Sag-Aftra erano al Comic-Con di San Diego per partecipare a panel e altri eventi. Saranno comunque in grado di onorare i loro impegni questo fine settimana “data la vicinanza” dell’annuncio alla manifestazione, che durerà fino a domenica. “Solidarietà“, ha scritto su X la doppiatrice di Dragon Age: The Veilguard Erika Ishii, aggiungendo: “Rispetteremo i contratti al Comic-Con, ma dopodiché manterremo le linea”. L’anno scorso gli scioperi degli attori e degli sceneggiatori di Hollywood avevano ridotto notevolmente il numero di interpreti in grado di partecipare alla fiera.

I timori per l’AI

Tra i membri del sindacato e le principali aziende di videogiochi ci sono grandi tensioni intorno al tema dell’AI ormai da mesi. Le trattative tra le due parti sono iniziate seriamente nell’ottobre 2022, ma nel settembre 2023 i membri della sigla sindacale avevano poi votato a favore di uno sciopero. “Diciotto mesi di trattative ci hanno dimostrato che i nostri datori di lavoro non sono interessati a tutele eque e ragionevoli dall’AI, ma piuttosto a un palese sfruttamento – ha dichiarato in un comunicato Sarah Elmaleh, responsabile delle negoziazioni della Sag per l’Interactive media agreement (IMA) che copre i lavoratori nel settore dei videogiochi –. Rifiutiamo questo paradigma: non lasceremo indietro nessuno dei nostri membri, né aspetteremo ancora per ottenere sufficiente protezione“.

Gli attori che lavorano nell’industria dei videogame mettono regolarmente a disposizione la loro voce, le loro sembianze e persino i loro movimenti ai progetti in cui sono coinvolti. Nonostante il doppiaggio e la motion capture siano una parte cruciale dello sviluppo di un titolo, l’intelligenza artificiale sta iniziando a cambiare il modo in cui gli sviluppatori creano i loro giochi. Pur raggiunendo un accordo su altri punti, le aziende e il Sag-Aftra non sono riusciti a trovare un terreno comune sull’AI.

Siamo delusi dal fatto che il sindacato abbia scelto di allontanarsi quando siamo così vicini a un accordo e siamo pronti a riprendere le trattative“, ha dichiarato a Wired US Audrey Cooling, portavoce delle aziende di videogiochi coinvolte nelle trattative, un gruppo che omprende Activision, Disney, Electronic arts, Insomniac games, Take-two e Warner bros, tra gli altri. “La nostra offerta risponde direttamente alle preoccupazioni del Sag-Aftra ed estende a tutti gli artisti che lavorano nel quadro dell’Ima una protezione significativa dell’AI, che prevede il consenso e un equo compenso. Queste condizioni sono tra le più forti dell’industria dell’intrattenimento“, ha continuato Cooling.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.

Fonte : Wired