Autonomia differenziata, quattro Regioni hanno già chiesto al governo di avviare i negoziati

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Veneto, Piemonte, Liguria e Lombardia hanno già inviato al governo la richiesta per avviare il negoziato che ottenere l’autonomia differenziata.

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Le Regioni accelerano sull’autonomia differenziata. Veneto, Piemonte, Liguria e Lombardia hanno giù avviato le procedure per chiedere un trasferimento di funzioni su alcuni ambiti. Nel corso del Consiglio dei ministri di oggi, il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, ha tenuto un’informativa sull’autonomia differenziata.

“La legge definisce i principi generali per l’attribuzione alle Regioni di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia e le modalità procedurali di approvazione delle intese fra lo Stato e una Regione. La legge fa una distinzione tra materie e ambiti di materie LEP (livelli essenziali delle prestazioni) e materie e ambiti di materie non LEP. Per la determinazione dei LEP si procederà con i vari passaggi dell’iter procedurale di attuazione disciplinato dalla legge. Quanto alle richieste di avvio di negoziato, a oggi sono state già trasmesse al governo le richieste delle Regioni Veneto, Piemonte, Liguria e Lombardia”, riferisce una nota di Palazzo Chigi.

Nel testo della legge si specifica infatti che le richieste di autonomia, rispetto alle 23 materie previste, devono partire su iniziativa delle stesse Regioni, sentiti gli enti locali. Recita il testo: “Si stabilisce che l’atto di iniziativa sia preso dalla Regione interessata, sentiti gli enti locali, secondo le modalità previste nell’ambito della propria autonomia statutaria. L’iniziativa di ciascuna Regione può riguardare la richiesta di autonomia in una o più materie o ambiti di materie e le relative funzioni. Segue il negoziato tra il governo e la Regione per la definizione di uno schema di intesa preliminare”.

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Tra i settori interessati dall’autonomia differenziata ci sono commercio estero, energia, trasporti, istruzione, ambiente, cultura, tutela della salute, sport. Per 14 di queste materie, sulle quali è previsto il trasferimento di funzioni dallo Stato alle regioni, bisogna prima partire dalla definizione dei Lep, Livelli Essenziali di Prestazione, che devono essere assicurati a tutti i cittadini indipendentemente dal territorio di residenza. In un recente intervento in Aula il ministro Calderoli ha chiarito che le “risorse necessarie per il finanziamento degli eventuali oneri derivanti dai Lep individuati potrebbero essere stanziate soltanto a partire dalla legge di bilancio 2026”.

Le competenze che possono essere invece trasferite subito alle Regioni, senza prima individuare i Lep, sono commercio con l’estero, previdenza complementare, professioni, protezione civile, rapporti internazionali e con Ue, coordinamento con finanza pubblica e sistema tributario.

Cosa succede ora

Lo Stato e le singole Regioni hanno 5 mesi, dal momento della richiesta della Regione, per arrivare a un accordo. Le intese raggiunte possono durare fino a 10 anni e poi essere rinnovate. Possono anche essere interrotte prima della scadenza da Stato o Regione con un preavviso di almeno 12 mesi.

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Fonte : Fanpage