Le Forze di difesa del popolo avevano bisogno di generare entrate fisse e regolari per finanziare l’opposizione armata al regime dei militari birmani. La bevanda è venduta soprattutto tra i membri della diaspora all’estero. Nel frattempo i rappresentanti che si erano recati in Cina sono stati messi sotto sorveglianza dalla stessa giunta militare.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) – I gruppi che compongono la resistenza del Myanmar hanno trovato un nuovo modo per sostenersi economicamente: il tè verde dei ribelli. Prodotto dalle foglie di tè coltivate nelle aree meridionali dello Stato Shan, è stato lanciato dalle Forze di difesa del popolo di Loikaw, alcune delle milizie che combattono dal 2021 combattono la guerra civile contro l’esercito birmano.
La bevanda verrà venduta all’estero e i ricavi verranno investiti per le truppe ribelli, ha spiegato a The Irrawaddy uno dei creatori del marchio, Ko Min Thu Kyaw. L’obiettivo, ha continuato, è quello di creare un flusso di entrate stabili e a lungo termine dopo essersi finora sostenuti solo grazie a libere donazioni. “Apprezziamo molto le assidue donazioni alle Forze di difesa del popolo e alla rivoluzione, ma la resistenza armata non può sopravvivere a lungo senza un’entrata regolare”, ha detto Ko Min Thu Kyaw. Che ha avuto l’idea del tè dei ribelli in un momento in cui stava organizzando un nuovo progetto di raccolta fondi. “Perché non avviare un’attività?”, ha pensato, al posto di continuare a fare affidamento sulle singole donazioni, che provengono soprattutto dai birmani fuggiti all’estero.
La scelta è ricaduta naturalmente sul tè: “L’abbiamo scelto tra le altre opzioni perché le foglie essiccate sono un prodotto molto noto nelle aree Karenni e nello Shan”. Ma ci è voluto un anno prima che il prodotto finale prendesse vita. Il 6 luglio il tè dei ribelli ha cominciato a essere venduto in Thailandia, dove risiedono diversi profughi birmani. Grazie alla diaspora presente all’estero, la bevanda ha cominciato a essere venduta anche a Singapore, Dubai, Australia, Regno Unito e Corea del Sud.
“Tutti i profitti andranno alle PDF di Loikaw e di Ywar Ngan”, un gruppo dello Shan meridionale, ha detto ancora Ko Min Thu Kyaw. E presto potrebbe essere introdotto anche il caffè dei ribelli, ha aggiunto.
Loikaw, capitale dello Stato Kayah, è stata una delle più duramente colpite durante il conflitto. Negli ultimi mesi le milizie etniche che compongono la resistenza insieme alle PDF hanno ripreso il controllo delle aree di confine, mentre il controllo sulle zone centrali del Myanmar è ancora a macchia di leopardo.
Un’alleanza di tre gruppi etnici ha di recente lanciato una nuova offensiva che pare abbia portato alla conquista di uno degli ultimi avamposti nello Stato Shan, la città di Lashio. Uno dei centri che collegano i flussi commerciali del Myanmar alla Cina. Non sembrano quindi essere casuali i crescenti contatti tra Pechino e alcuni rappresentanti della giunta militare birmana. Forse è per questo che, temendo un’imminente sostituzione, il capo dell’esercito il generale Min Aung Hlaing, ha deciso di mettere sotto sorveglianza gli ex presidenti che si sono recati in Cina il mese scorso.
Anche nello Stato Rakhine, al confine con il Bangladesh, gli scontri si sono intensificati. L’arakan Army, la milizia etnica locale, sta facendo di tutto per far ulteriormente arretrare l’esercito. Anche qui i ribelli sono vicini alla totale riconquista del territorio.
Fonte : Asia