Rai, l’ad Sergio non sapeva della sospensione di Noos: “È saltato dalla sedia”

Roberto Sergio non avrebbe sospeso Noos dopo gli ultimi dati di ascolto. Secondo quanto apprende l’Adnkronos, l’amministratore delegato della Rai non era a conoscenza della decisione ed è saltato dalla sedia quando lo è venuto a sapere. Al settimo piano di viale Mazzini, Sergio avrebbe ribadito a tutti “la sua contrarietà a scelte che impongono alla Rai di inseguire ‘soltanto’ i risultati dell’audience”. L’ad Rai ha, in effetti, ribadito in più occasioni – l’ultima alla presentazione dei nuovi palinsesti della Rai a Napoli – come le logiche del servizio pubblico siano diverse da quelle delle televisioni private. Sopo aver appreso la notizia del posticipo del programma condotto da Alberto Angela, dunque, Sergio avrebbe detto a più riprese ai suoi “che l’azienda dovrebbe essere contenta del 5% di un programma come Noos”. 

La sospensione della trasmissione è stata spiegata in una nota dalla stessa Rai che afferma di aver preso la decisione “per tutelare e valorizzare al meglio un prodotto di eccellenza che rappresenta un unicum nel panorama televisivo italiano ed è un fiore all’occhiello del servizio pubblico, grazie alla passione, alla capacità divulgativa di assoluta qualità e alla professionalità di Alberto Angela”, evitandogli lo scontro diretto con gli ascolti record di Temptation Island.

Quello che non è stato detto sulla sospensione del programma di Alberto Angela

Il commento di Alberto Angela 

Dopo l’annuncio della decisione il divulgatore scientifico ha precisato in un post Instagram che il suo programma va avanti: “Siamo ancora oggi al lavoro sulle nuove puntate di Noos. Nelle ultime settimane abbiamo aggiunto nuovi servizi alla trasmissione, come quello a San Clemente dove abbiamo girato oggi. Siamo pienamente operativi e al lavoro per la realizzazione delle ultime tre puntate di questa stagione che andranno in onda il 22 e 29 agosto e il 5 settembre”. E ancora: “Noos va avanti! Lavoriamo per la cultura”. 
Tante le reazioni al post del divulgatore su Instagram: “Sono un po’ arrabbiato” si legge in uno dei commenti: “C’è un limite a tutto. Il suo programma di cultura (quasi una eccezione in questa Rai mal gestita) non può e non deve competere con la tv commerciale che ha altre finalità. Lei è una istituzione di questa azienda e non può essere trattato in questo modo. La Rai va sempre più perdendo di vista la mission di una azienda pubblica!”. E un altro: “La sospensione per favorire un reality è specchio di un Paese ormai perduto”. 
 

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Fonte : Today