Affetta da una forma progressiva di sclerosi multipla era tenuta in vita solo dalle macchine. È il calvario di una donna di 54 anni affetta da che aveva diffidato, lo scorso giugno, l’azienda sanitaria competente per averle negato l’accesso alla morte assistita prevista dalla sentenza costituzionale Cappato-Antoniani (242/2019) relativa al suicidio assistito in Svlzzera, diventato di pubblico interesse, di Dj Fabo.
Alla paziente, totalmente paralizzata, era stata prescritta la Peg, ovvero la nutrizione artificiale, in quanto costantemente a rischio di vita per polmonite da soffocamento. La paziente aveva rifiutato l’inserimento del trattamento considerandolo “accanimento terapeutico”:
E, a distanza di settimane, si sarebbe sbloccato l’iter per l’accesso al suicidio medicalmente assistito. Lo rende noto l’associazione Coscioni che commenta: “È la prima applicazione della nuova sentenza della Consulta che ha esteso il concetto di ‘trattamento di sostegno vitale'”. Secondo l’associazione, la Asl Toscana Nord Ovest “ha comunicato il suo parere favorevole: la donna possiede tutti e 4 i requisiti previsti” dalla sentenza Cappato/Dj Fabo per poter accedere legalmente al suicidio medicalmente assistito in Italia”.
Fonte : Today