Gedi vs Microsoft, Agcom stabilisce l’equo compenso per i contenuti online: 780 mila dollari per due anni

L’Agcom ha deliberato l’ammontare dell’equo compenso dovuto da Microsoft per l’utilizzo online delle pubblicazioni di carattere giornalistico di Gedi gruppo editoriale sul motore di ricerca Bing. Lo ha comunicato l’Autorità precisando che la commissaria, Elisa Giomi, ha votato contro. ”Si tratta del primo provvedimento adottato da Agcom che coinvolge un prestatore di servizi della società dell’informazione diverso dalle imprese di media monitoring e rassegne stampa”, si legge in una nota. L’Autorità ha valutato le proposte economiche formulate dalle parti e ha ritenuto che nessuna di queste fosse conforme ai criteri del regolamento. Ha, pertanto, determinato l’equo compenso spettante a Gedi.

Con questa decisione l’Autorità si è espressa altresì sulla definizione di ‘estratto molto breve’, interpretando il criterio qualitativo dettato dal legislatore alla luce del mutamento che ha caratterizzato l’offerta e la domanda di informazione nel nuovo contesto sociale. L’Autorità ricorda che, secondo il regolamento, ”in caso di utilizzo di pubblicazioni di carattere giornalistico da parte di prestatori diversi dalle imprese di media monitoring e rassegne stampa, l’equo compenso dovuto agli editori è calcolato sulla base dei ricavi pubblicitari del prestatore derivanti dall’utilizzo online delle pubblicazioni di carattere giornalistico dell’editore, al netto dei ricavi dell’editore attribuibili al traffico di reindirizzamento generato sul proprio sito web dalle pubblicazioni di carattere giornalistico utilizzate online dal prestatore”.

A tale base di calcolo si applica un’aliquota fino al 70%. L’Autorità precisa di aver tenuto conto dei meccanismi di funzionamento dei servizi del prestatore e del relativo modello di business, considerando nel dettaglio i meccanismi di funzionamento del motore di ricerca Bing.

La cifra riconosciuta al gruppo editoriale, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, “è di 780mila dollari per il biennio 2021-2022. Microsoft deve dunque versare a Gedi questa cifra per l’uso online delle pubblicazioni di carattere giornalistico del gruppo editoriale su motore di ricerca Bing”.

EDITORIA: MOLES, GRANDE SODDISFAZIONE PER DECISIONE AGCOM – “Grande soddisfazione per la prima decisione dell’Agcom sull’equo compenso che Microsoft deve riconoscere a Gedi per l’utilizzo dei contenuti giornalistici on line”. Così Giuseppe Moles, Sottosegretario all’Editoria che ha disciplinato la materia durante il governo Draghi e attualmente Amministratore delegato di Acquirente Unico. “A Palazzo Chigi abbiamo lavorato molto e a lungo sulla direttiva copyright con l’intento di riequilibrare il sistema e far sì che i prodotti giornalistici fossero remunerati adeguatamente, secondo criteri stabiliti dall’Agcom. Siamo andati così a creare un giusto equilibrio senza voler penalizzare nessuno, convinti però del fatto che il lavoro giornalistico andasse tutelato e giustamente remunerato dai giganti del web. Tutto ciò, come in questo caso, si traduce in un sostegno reale all’editoria, che vive una crisi che si protrae ormai da anni. Una boccata di ossigeno che, auspichiamo, potrà sostenere un settore indispensabile”. –

Fonte : Affari Italiani