Progettare la riqualificazione del patrimonio edilizio impiegando tecniche d’intervento in grado di migliorare la capacità sismica e l’efficienza energetica di edifici già esistenti. È questo l’obiettivo dello studio condotto da ReLUIS-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile, i cui risultati sono stati raccolti nel volume “Criteri e soluzioni per la progettazione di interventi integrati e sostenibili”.
Il progetto, che ha coinvolto 42 unità di ricerca in tutto il territorio nazionale, ha preso in considerazione 12 casi studio che rappresentano le tipologie tipiche del patrimonio edilizio italiano pubblico e privato: quattro edifici residenziali, due in muratura e due in cemento armato; quattro edifici scolastici, due in muratura e due in cemento armato; due edifici pubblici di carattere strategico, uno in muratura e uno in acciaio; un edificio in muratura soggetto ad affollamenti rilevanti; un edificio industriale in acciaio. Per ognuno dei casi sono state ipotizzate più soluzioni alternative, con particolare riguardo per gli interventi di riqualificazione di rapida esecuzione e a basso impatto.
La pubblicazione è rivolta principalmente alle amministrazioni e ai professionisti impegnati nella progettazione integrata di interventi sugli edifici che necessitano di indicazioni operative nella risoluzione di problematiche pratiche e nella valutazione di tempi e costi di intervento in relazione alle soluzioni da adottare.
Lo studio presentato nel volume rientra tra le attività previste dalla convenzione siglata tra il Dipartimento della Protezione Civile e ReLUIS con l’obiettivo di sviluppare strumenti operativi e linee guida che favoriscano l’implementazione di strategie sostenibili e integrate per la mitigazione del rischio sismico e l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio nazionale.
Il volume “Criteri e soluzioni per la progettazione di interventi integrati e sostenibili” e i report dettagliati sui 12 casi studio sono disponibili sul sito di ReLUIS.
Fonte : Protezione Civile
