La Sicilia sta attraversando un periodo prolungato di siccità che sta mettendo a dura prova i territori: le foto confronto tra l’anno scorso e l’estate 2024 sono impressionanti. Ma anche nel centro e nel resto del sud Italia l’acqua scarseggia, tra assenza di precipitazioni e temperature elevate. È improbabile che il quadro migliorerà ad agosto con i razionamenti che di questo passo possono solo aumentare. La situazione ha richiesto la presenza di una nave cisterna della marina militare, la “Ticino”, arrivata nell’agrigentino per portare sostegno ai territori colpiti dalla crisi idrica. Dal satellite è ben visibile la condizione di sofferenza che sta vivendo il sud Italia, con tutti i dati che ormai indicano uno stato di siccità severa. E secondo alcune stime entro poche settimane la disponibilità di acqua potrebbe arrivare a livelli critici o esaurirsi, persino.
Dighe e laghi svuotati dalla siccità, Italia spaccata in due: la mappa dell’emergenza
La siccità sta svuotando laghi, dighe e fiumi del centro sud, mentre la situazione è opposta al nord, unica parte dell’Italia – come si vede nella mappa sotto -, che sta vivendo una stagione di abbondanza d’acqua straordinaria dopo il dramma della siccità durata un anno tra 2022 e 2023. Più ci si sposta verso il meridione e più la situazione peggiora. Per l’Osservatorio Anbi sulle risorse idriche, l’immagine più eclatante della settimana è l’invaso di Occhito, un bacino da 250 milioni di metri cubi d’acqua tra Molise e Puglia. Serve per l’agricoltura del Tavoliere e l’uso potabile: in soli 8 giorni ha visto ridursi i propri volumi di oltre 15 milioni di metri cubi. In generale nella pianura foggiana potrebbe non esserci più acqua per irrigare i campi entro metà agosto.
In Abruzzo, dopo il prosciugamento del bacino di Penne, anche l’acqua dell’invaso di Chiauci si esaurirà entro metà agosto. Stessa sorte per i territori della valle Peligna, tra le province de L’Aquila e Pescara, dove ormai un mese il servizio di distribuzione va a singhiozzo. In Sardegna, gli invasi dell’Alto Cixerri sono al 13,59% dei volumi e in stato d’emergenza. Tutti gli altri bacini, fatta eccezione per quello della diga del Liscia in Gallura, sono a livello di pericolo e riducono l’erogazione d’acqua. I territori che soffrono di più sono le campagne della parte centro orientale dell’isola: Ogliastra e Nuorese, così come il Sulcis. L’irrigazione è già stata interrotta nel distretto di Posada, dove il bacino di Maccheronis è al 26,8% della capacità e nelle campagne di Torpè, Siniscola, Budoni e San Teodoro.
In Calabria, nel Vibonese, la diga del Menta che dà da bere a Reggio Calabria è al 40% di riempimento. In Basilicata, in una settimana, le dighe hanno rilasciato 12 milioni e mezzo di metri cubi d’acqua, un quantitativo superiore di circa 600.000 metri cubi rispetto a quanto erogato 12 mesi fa durante il Luglio più caldo della storia. L’anno scorso in Campania c’era il doppio dell’acqua disponibile, mentre il Lazio vede la decrescita inarrestabile dei livelli dei suoi laghi e del Tevere.
In Umbria il lago Trasimeno è sempre più asciutto e la sua altezza ora è di ben 25 centimetri inferiore al livello, sotto cui non dovrebbe mai scendere. Nelle Marche, i livelli dei fiumi Potenza ed Esino registrano portate tra le più basse del decennio. In Toscana drastica riduzione di portata nel fiume Serchio, sceso sotto la media storica mentre il flusso dell’Ombrone è inferiore a quello minimo vitale.
In Sicilia quasi 2 milioni di persone con acqua razionata: le foto confronto dei laghi
Secondo l’ultima rilevazione dell’autorità di bacino regionale, negli invasi siciliani c’è la metà dell’acqua disponibile rispetto all’anno scorso. In molti casi il contatore dei metri cubi utilizzabili è fermo a zero e alcuni sono ormai da considerare prosciugati. Mancanza di piogge e temperature elevate hanno costretto la Sicilia a una condizione di siccità classificata dall’Ispra con uno stato di severità “alto”.
Sull’isola, 6 bacini su 29 non hanno più acqua utilizzabile, altri 6 hanno disponibile meno di un milione di metri cubi. Come si vede dalla mappa aggiornata dall’Autorità di bacino della SiciliaTutti i comuni della provincia di Caltanissetta stanno subendo riduzioni nella distribuzione idrica, mentre a Enna l’acqua potabile viene erogata a giorni alterni. Nell’agrigentino, si sta provando a salvare gli agrumeti mentre nel ragusano le sorgenti sono ormai quasi prosciugate e si stanno attivando turnazioni per l’erogazione idrica. L’acqua è razionata anche a Palermo, con la municipalizzata Amap che ha annunciato nuovi cali di pressione.
Al porto di Licata, in provincia di Agrigento, è arrivata la nave cisterna “Ticino” della marina militare. Trasporta 1.200 metri cubi di acqua che verrà usata nell’area di Gela e Agrigento. L’acqua trasportata dalla nave verrà immessa nella rete idrica in circa 25-30 ore per rifornire gli oltre 37.000 abitanti di Licata, permettendo di liberare risorse che verranno dirottate verso altri centri della zona.
Le foto elaborate da Today.it sfruttando le immagini del satellite Sentinel 2 mostrano la sofferenza di alcuni laghi siciliani: il lago di Pergusa, in provincia di Enna, e il lago Fanaco, nel palermitano. Il confronto rispetto all’anno scorso è impressionante, con ampie parti dello specchio d’acqua prosciugate.
Cosa succederà tra agosto e ottobre 2024: quando pioverà, le previsioni
Tutti si chiedono se e quando arriverà la pioggia a dare sollievo ai territori colpiti dalla siccità. Le previsioni meteo a lungo termine non sono buone. Secondo le elaborazioni dell’Aeronautica militare, dalla settimana del 5-11 agosto 2024 le precipitazioni potrebbero rientrare in linea con la media del periodo anche per il Sud Italia, con la situazione che potrebbe durare anche fino a fine agosto e portare le piogge a un livello tipico. D’altra parte, le temperature potrebbero restare costantemente sopra media.
Anche secondi i dati riportati dall’Osservatorio siccità del Cnr, le temperature dell’aria del trimestre agosto-ottobre 2024 si manterranno sopra la media su tutta Europa, in particolare sul centro-sud Italia. È probabile che per uscire da questa situazione ci vorrà ancora del tempo ma sappiamo che le condizioni in futuro non saranno migliori: la siccità è tra le manifestazioni più dirompenti dei cambiamenti climatici a cui saremo sempre più esposti.
Fonte : Today