Ormai Deadpool & Wolverine è al cinema: il cinecomic più atteso dell’anno si è finalmente fatto strada nella programmazione delle sale italiane e promette di cambiare per sempre il Marvel Cinematic Universe per come lo conosciamo – possibilmente risollevando da una fase calante che ormai dura da qualche anno. Senza girarci troppo intorno, le grandi star della pellicola sono indubbiamente il mercenario chiacchierone di Ryan Reynolds e il suo comprimario con artigli di adamantio interpretato da Hugh Jackman. Se i due protagonisti sono la spina dorsale del film, l’ampio cast di supporto e i villain di Deadpool & Wolverine ne rappresentano un ulteriore punto di forza, grazie alla loro caratterizzazione sopra le righe e al ruolo centrale che svolgono nella narrazione.
La grande nemica che Wade e Logan devono affrontare nel loro road trip attraverso il Multiverso è la sadica Cassandra Nova di Emma Corrin, ma sullo sfondo si staglia anche un’altra figura: il misterioso e manipolatorio Mr. Paradox, interpretato da Matthew Macfadyen, che potreste aver già visto in Orgoglio e Pregiudizio e Anna Karenina di Joe Wright o, più di recente, nella fortunata serie TV Succession. Noi di Everyeye abbiamo potuto parlare con Matthew Macfadyen del suo Mr. Paradox: ecco cosa ci ha detto a riguardo!
Chi è Mr. Paradox?
Mr. Paradox non è uno dei personaggi più famosi dell’universo Marvel, questo è certo. Comparso giusto in una manciata di fumetti tra gli Anni Novanta e i primi Duemila, negli albi della Casa delle Idee la parabola di Paradox si sovrappone a quella di altri personaggi molto amati, come Mobius M. Mobius e Mr. Ouroboros – che però nel MCU sono delle figure del tutto separate e diverse tra loro.
Insomma, Macfadyen ha avuto ampio spazio per reinterpretare l’originale a fumetti a seconda delle sue sensibilità e delle esigenze di trama della pellicola di Shawn Levy (a proposito: se volete saperne di più, qui trovate la nostra recensione di Deadpool & Wolverine!). «Mr. Paradox è una figura molto ambiziosa, che desidera costantemente fare carriera e scalare i ranghi della sua organizzazione, costi quello che costi», ci spiega l’attore, che aggiunge: «Ovviamente, la sua organizzazione è la TVA – o meglio, la Time Variance Authority che si è creata dopo gli eventi di Loki. Possiamo dire che Paradox è un impiegato di medio livello nell’agenzia: la considera la sua intera ragione d’essere ma è anche piuttosto scontento per la posizione in cui si trova. Vorrebbe fare carriera… anzi, vorrebbe avere più potere. Si sente sprecato per la sua posizione, crede di meritare di meglio. E poi, certamente, è un tipo strano».
Già durante la conferenza stampa di presentazione di Deadpool & Wolverine, Macfadyen aveva stupito i presenti spiegando di non aver visto la seconda stagione di Loki in preparazione al suo ruolo nel terzo capitolo dell’epopea del mercenario chiacchierone. «Devo confessare di non averla ancora vista. Ma voglio recuperare al più presto! Però credo che sia stata una decisione giusta, mi ha permesso di arrivare più “fresco” al personaggio e privo di preconcetti. Mr. Paradox non è un’emanazione della TVA.
L’organizzazione non costituisce l’unico tratto della sua personalità: è un burocrate sempre un po’ arrabbiato, una figura che vuole salire nella catena di comando ma non riesce a farlo. In più, la sua vicenda non ha forti legami – almeno non diretti – con quello che è avvenuto prima, durante gli eventi di Loki. Per questo, ho potuto approcciarmi al personaggio senza alcun paletto e dare del mio meglio», aveva detto Macfadyen di fronte alla stampa. Parole confermate nel corso della nostra intervista, durante la quale l’attore ha aggiunto che «non solo non ho visto la seconda stagione di Loki, ma non ho ancora avuto modo di finire la prima. Diciamo che la mia fonte di ispirazione principale per il personaggio è stato lo script fornito da Shawn e Ryan, già lì c’era tutto ciò di cui avevo bisogno».
Com’è lavorare con la Marvel?
In effetti, sembra proprio che il costante dialogo con Ryan Reynolds e Shawn Levy sia stato fondamentale per plasmare il Mr. Paradox che vediamo in scena in Deadpool & Wolverine.
«Lavorare con quei ragazzi è stato delizioso. Semplicemente delizioso. Sono due tipi arguti, divertenti, amorevoli ed empatici. E interessanti, soprattutto interessanti. Shawn Levy riesce a infonderti una quantità di entusiasmo che raramente trovi sul set con altri registi e produttori. Durante le riprese c’erano un entusiasmo e un’energia incredibili. Uno dei più grandi doni innati di Shawn è la sua capacità di instillare fiducia in chiunque: ti convince che sei in grado di fare qualsiasi cosa, e lo fa finché tu stesso non diventi certo di potercela fare. Non lo fa solo con gli attori, ma con tutta la crew. Sa come creare un set felice, un gruppo felice di persone che lavorano bene insieme. E Ryan era sia l’attore protagonista che uno dei produttori. In ogni cosa che ha fatto sul set si vedeva che il film gli interessava moltissimo e che lo considerava un processo in divenire. È un attore brillante, colmo di inventiva ma al contempo incredibilmente rilassato e professionale. Adora il personaggio di Deadpool, e questo suo amore è emerso in ogni cosa che ha fatto per questo progetto», ci ha spiegato Macfadyen.
Ma Deadpool & Wolverine non sarebbe nulla senza i suoi grandi villain. Uno è Mr. Paradox, l’altra è Cassandra Nova. Con due nemici principali, però, il rischio di scadere nella ripetitività era alto: distinguere Cassandra da Paradox è stato un imperativo per la produzione del film. «Innanzitutto, esiterei a definire Mr. Paradox un villain vero e proprio. Certo, lo è… più o meno. Non è una brava persona, sicuramente. Ma non è… non è un cattivo fatto e finito, ecco. Non ha superpoteri, per esempio. Credo che desideri avere delle capacità pari a quelle degli eroi che incontra, ma non le ha.
È una costante che pervade il suo personaggio: Mr. Paradox non ha alcun potere, non ha potere dentro la TVA e non ha capacità sovrumane come Wade e Logan». E come Cassandra Nova, ovviamente. «Se pensiamo a Cassandra, invece, si tratta di una minaccia di livello omega, di una potenza quasi imbattibile. Lei è una figura veramente pericolosa, le basta pochissimo per farti del male. Però bisogna anche fare attenzione: a volte la penna ferisce più della spada, e a volte quel burocrate che si occupa delle scartoffie nel suo piccolo ufficio… a volte è lui il cattivo più pericoloso, anche se non te ne accorgi subito».
La domanda che tutti i fan della Casa delle Idee si pongono da tempo è però come sia lavorare nel Marvel Cinematic Universe: la massima riservatezza richiesta da Disney e Marvel, l’attenzione maniacale agli spoiler e la fama connessa all’IP supereroistica più popolare del mondo vengono sottolineate da tempo dalle star di Hollywood. Tuttavia, sembra che il set di Deadpool & Wolverine sia stato ben più rilassato di quelli delle precedenti pellicole Marvel: «Devo dire la verità: non è stato nulla di diverso rispetto alle altre produzioni a cui ho lavorato.
Quando giri un film ci sono delle cose che possono cambiare, ma la sostanza resta sempre uguale: a volte è un progetto più grosso, a volte è uno più piccolo, ma alla fine il lavoro è lo stesso. A volte c’è una sola cinepresa, a volte due, a volte quattro: cambiano queste piccolezze, ma la base resta la stessa. Il processo resta lo stesso. Cambiano i colleghi, quindi devi essere in grado di interagire con persone diverse, che possono essere più o meno famose. Ah, e sai… a volte il catering è più buono di altre: quello della Marvel è ottimo. Anche i camerini sono enormi. È una questione di scala, ma di base stai raccontando una storia: che tu lo faccia con un grande studio o che si tratti di una produzione a basso budget, cambia poco», conclude Macfadyen.
Fonte : Everyeye