In Brasile i primi due morti al mondo per la febbre Oropouche: si tratta di un’infezione virale tropicale che si contrae attraverso la puntura di alcuni insetti. I due casi, avvenuti nello stato di Bahia, riguardano due giovani donne di età inferiore ai 30 anni, senza malattie pregresse: avevano sintomi simili a quelli di una grave febbre dengue. “Finora nella letteratura scientifica mondiale non esisteva alcun rapporto sul verificarsi di decessi dovuti a questa malattia”, ha spiegato il ministero della salute brasiliano, precisando che un altro caso di morte nello stato di Santa Catarina, nel Sud, è sotto indagine in questi giorni.
Nel 2024, a oggi, sono stati registrati 7.236 casi di virus in 20 dei 27 Stati brasiliani, la maggior parte dei quali nel nord, negli stati di Amazonas e Rondonia. Negli stati di Pernambuco, Bahia e Acre sono sotto indagine anche sei casi di trasmissione verticale della febbre da madre a figlio, di cui due terminati con la morte del feto e tre con anomalie congenite, come la microcefalia. La febbre Oropouche è stata rilevata anche in Bolivia, Colombia, Cuba e Perù quest’anno secondo l’Oms.
I casi in Italia
Nel nostro Paese a maggio, giugno e luglio si sono registrati quattro casi – due in Lombardia e due tra Veneto ed Emilia-Romagna – tutti in persone rientrate da Cuba e dal Brasile. Nessuna infezione è stata contratta in Italia e, importantissimo, non sono stati osservati casi di trasmissione tra essere umano ed essere umano.
L’ospedale Spallanzani di Roma ha allertato la rete regionale di malattie infettive, per tenere alta l’attenzione sul virus. “In caso di pazienti di ritorno dalle aree endemiche con sintomatologia febbrile acuta – si legge nella nota – si suggerisce di considerare in diagnosi differenziale, oltre alla malaria e alle arbovirosi più comuni sostenute da virus Dengue, Chikungunya e Zika, anche la infezione da virus Oropouche, con particolare attenzione alle donne in gravidanza”. Allo Spallanzani di Roma dispongono di tutti i test necessari per rilevare l’eventuale presenza del microrganismo.
I sintomi dell’Oropouche
La febbre Oropouche ha una lunga storia: venne identificata per la prima volta a Trinidad e Tobago nel 1955 ed è stata responsabile nei decenni di grandi epidemie in Brasile e in altre aree del Sud America. A tutti gli effetti è un’infezione virale che si trasmette all’uomo attraverso la puntura di zanzare e moscerini e si manifesta con una improvvisa febbre e altri sintomi, variabili da soggetto a soggetto, come brividi, dolori articolari, nausea e vomito, cefalea e malessere generale. Nei casi più gravi la febbre Oropouche può provocare anche diarrea, dolore retrorbitale e irritazione della pelle.
La febbre di solito scompare dopo qualche giorno, ma gli altri sintomi possono continuare a manifestarsi periodicamente, seppur con minore intensità, per un tempo più lungo. Complicazioni anche gravi come meningite ed encefalite sono rare.
Fonte : Today