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Il bollettino dell’Iss: gli ultimi 7 casi sono stati segnalati nel periodo 18-24 luglio 2024. Tra quelli confermati è stato notificato il decesso di una donna di 80 anni della provincia di Pordenone. Pregliasco: “Stringere la sorveglianza”
Sette nuovi casi di virus West Nile in una settimana e la prima morte segnalata per WNV in Italia. È quanto emerge dall’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità.
Dall’inizio di maggio 2024, sono stati segnalati nel nostro Paese 13 casi confermati di infezione nell’uomo. Di questi, 7 si sono manifestati nella forma neuroinvasiva (4 in Emilia Romagna, 1 in Friuli Venezia Giulia, 1 Puglia e 1 caso importato dagli Stati Uniti), 4 sono asintomatici identificazioni in donatori di sangue (4 in Emilia Romagna) e 2 casi di febbre, entrambi importati (1 dall’Oman e 1 dal Marocco).
Mentre gli ultimi 7 sono stati segnalati nel periodo 18-24 luglio 2024. Tra i casi confermati è stato notificato il decesso di una donna di 80 anni della provincia di Pordenone. Va comunque detto che nel 2023 in totale i morti legati al West Nile in Italia erano stati 27 e l’anno precedente 37.
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Nel bollettino viene segnalato anche il primo caso umano autoctono di infezione da Wnv della stagione: arriva dalla provincia di Modena. Salgono a 17 le province con dimostrata circolazione di Wnv, in 6 regioni: Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Abruzzo e Puglia.
Questi ultimi dati sul virus West Nile evidenziano “una problematica che sta diventando sempre più importante, considerando che la circolazione interessa ben 6 regioni d’Italia”, come riporta l’Iss. Specie “alla luce della presenza del vettore” che trasmette l’infezione, ormai autoctona nel nostro Paese, “del fatto che siamo in una fase iniziale con numeri destinati a salire” e “del pericolo crescente di Dengue”, c’è “un’esigenza di sorveglianza per queste malattie trasmesse dalle zanzare. Già si fa su diversi elementi, ma è una necessità che diventa sempre più stringente”. Lo evidenzia all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’università Statale di Milano.
Fonte : Fanpage