Così la Lega farà tornare le province

La Lega chiama e il governo Meloni risponde: si torna alle province. Il partito di Matteo Salvini ha depositato una proposta di legge in parlamento per tornare alla suddivisione in “enti di primo livello” e ripristinare le cose com’erano prima della riforma del governo Renzi che le aveva eliminate a firma di Graziano Delrio. La proposta della Lega è a prima firma del deputato Alberto Stefani, ma subito dopo fonti di governo fanno sapere che la prima mossa è già stata fatta. 

Come torneranno le province in Italia

Per il governo Meloni la “sede naturale” per un ritorno alle province come enti di primo livello “è il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (Tuoel). Il documento è pronto, siamo in attesa delle osservazioni del Mef”, dichiarano fonti di governo.

La risposta è alla proposta di legge della Lega sul tema: “Con questa proposta di legge – commenta il segretario della Lega che ha firmato la proposta, Alberto Stefani – si mira a reintrodurre l’elezione diretta del presidente della provincia e dei consiglieri provinciali”, spiega.

“Le province sono fondamentali per l’erogazione di servizi ai cittadini. Mantenerle così, come oggi, non fa bene a nessuno: vanno reintrodotte con tutte le strutture e funzioni necessarie, anche perché non ci risulta che, allo stato attuale, abbiano portato alcun risparmio per i cittadini”, conclude.

Ma dal governo chiariscono: “Siamo tutti per far tornare le province enti di primo livello ripristinando l’elezione diretta da parte dei cittadini e restituendo competenze e risorse, ma ciò deve avvenire nella sede opportuna, quella della definizione di una riforma organica per non ripetere gli errori commessi con la disastrosa legge Delrio, e con le risorse necessarie. Sul tema delle risorse è importante il ruolo del Mef, mentre è importante l’interlocuzione con la conferenza Stato-Regioni sul trasferimento di deleghe e funzioni”.

Ma cosa era successo con la riforma Delrio?

La riforma del governo Renzi che aveva eliminato le province

La riforma del governo Renzi sulle province, nota anche come legge Delrio, ha modificato profondamente l’aspetto degli enti locali. In primo luogo furono introdotte le città metropolitane, oltre a una nuova disciplina in materia di unioni e fusioni di comuni. 

In dieci aree urbane le città metropolitane hanno di fatto sostituito le province di riferimento. Queste sono: 

  • Roma Capitale; 
  • Torino;
  • Milano;
  • Venezia;
  • Genova;
  • Bologna;
  • Firenze;
  • Bari;
  • Napoli;
  • Reggio Calabria.

Le province rimaste sono diventate simili alle città metropolitane con la differenza che i propri organi non vengono più eletti dai cittadini ma dai sindaci dell’area di riferimento. A oggi gli organi della provincia sono:

  • Il presidente della provincia;
  • il consiglio provinciale;
  • l’assemblea dei sindaci.

Con la riforma molte funzioni delle province passarono a Regioni e Comuni. Ora, con la “controriforma” proposta dai parlamentari della Lega – vecchio cavallo di battaglia di Matteo Salvini -, e dal governo Meloni le province potrebbero tornare ad avere le funzioni di un tempo e con gli organi eletti direttamente dai cittadini.

Fonte : Today