Firenze, ladro ridusse in coma un uomo per rubargli il telefono: condannato a 12 anni

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Il processo a carico del ladro, un uomo 37 anni accusato di tentato omicidio, si è concluso ieri con la condanna di dodici anni di reclusione, in rito abbreviato.

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Era l’alba del 7 ottobre dello scorso anno quando a Scandicci un uomo di 37 anni di origini marocchine e già noto a polizia e carabinieri per reati contro il patrimonio si scagliò come una furia contro un 52enne cingalese determinato a rubargli lo spartphone: per riuscire nel suo intento, coprì la vittima di calci e pugni lasciandolo riverso sull’asfalto, esanime.

Ancora oggi, a oltre nove mesi di distanza dai fatti, il 52enne è ricoverato all’ospedale San Giovanni di Dio in coma, mentre il suo aggressore è detenuto nel carcere di Sollicciano. Il processo a suo carico, che lo ha visto imputato per il reato di tentato omicidio, si è concluso ieri con la condanna di dodici anni di reclusione, in rito abbreviato. Il pubblico ministero aveva chiesto per il 37enne una pena esemplare e il gup, Fabio Gullotta, ha respinto la perizia chiesta dal difensore, per constatare se l’uomo era in grado di intendere e di volere al momento dei fatti.

L’aggressione avvenne il 7 ottobre 2023: il 37enne cercò di strappare il telefono dalle mani del 52enne e quest’ultimo, collaboratore domestico che si stava recando al lavoro, tentò di opporre resistenza al furto. Non poteva immaginare che la situazione di lì a poco sarebbe degenerata, con il 37enne marocchino che, vista la resistenza del cingalese, continuò a infierire a suon di calci e pugni sulla vittima malgrado fosse già riversa a terra e il malvivente si fosse già impossessato del dispositivo.

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Il cingalese venne ricoverato in gravi condizioni con fratture e lesioni interne. A oltre nove mesi di distanza dai fatti non ha ancora ripreso conoscenza.

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Fonte : Fanpage