Anche se secondo le indiscrezioni starebbe testando prodotti di due dimensioni, Apple per ora avrebbe approvato solo il progetto di uno smartphone pieghevole a conchiglia, simile al Razr di Motorola o al Galaxy Z Flip 6 di Samsung. I flip phone di questo tipo consentono agli utenti di utilizzare uno telefono a grandezza naturale per poi piegarlo a metà e infilarlo in tasca o in borsa. Il vantaggio è quello di garantire la stessa esperienza di uno smartphone ma in un pacchetto minuscolo. Di solito, poi, questi modelli hanno uno schermo esterno e immaginiamo che anche Apple creerà un modo per accedere alle notifiche, ai widget e persino a Siri (con tutti i suoi imminenti miglioramenti alimentati dall’AI).
Sul fronte degli sviluppatori, probabilmente non c’è molto di cui Apple debba preoccuparsi per quanto riguarda la compatibilità delle app: a partire dall’introduzione del chipset M1 nel MacBook Air, Cupertino ha già gettato le basi affinché le app possano ridimensionarsi e funzionare su qualsiasi piattaforma Apple. Oggi le app per iPhone sono disponibili su Mac e il visore dell’azienda, il Vision Pro, può eseguire anche quelli progettate per dispositivi mobili; le applicazioni su iPad possono usufruire di interfacce simili a quelle del Mac per sfruttare lo schermo più grande del tablet. Tutto questo non varrebbe per un flip pieghevole, ma se Apple decidesse di lanciare un foldable a libro, come il Galaxy Z Fold 6, molte app dovrebbero essere in grado di sfruttare la maggiore superficie dello schermo.
Detto ciò, iniziare con un pieghevole a conchiglia sarebbe una mossa sensata per Apple, perché risolverebbe il problema di mettere un telefono troppo grande in una tasca troppo piccola. In più, i modelli flip hanno anche tocco accattivante e retrò, che potrebbe attirare l’interesse delle celebrità: lo dimostra Motorola, che ha convinto Paris Hilton a fare da dj all’evento di lancio dei nuovi Razr.
Apple ha l’abitudine di entrare in ritardo in un mercato consolidato, introducendo un prodotto più maturo e tenendo conto dei successi e dei fallimenti di chi l’ha preceduta. Ma anche le aspettative nei confronti degli smartphone pieghevoli sono ormai consolidate nel pubblico: sarà interessante quindi vedere cosa riuscirà a fare Apple per distinguersi.
The Information si sofferma sul potenziale di un dispositivo ultrasottile che una volta piegato non superi lo spessore di un normale iPhone. Possiamo già immaginare di accedere ai Memo vocali di Apple su un iPhone compatto e pieghevole, per poi chiedere ad Apple Intelligence di trascrivere e riassumere le registrazioni.
Il mercato, insomma, è maturo per un iPhone pieghevole. Una cosa è certa: il prezzo sarà molto alto.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.
Fonte : Wired