Smontare il gioco d’azzardo con la matematica

Il mondo del gioco d’azzardo è spesso avvolto da un’aura di mistero e fascino, ma cosa succederebbe se lo analizzassimo attraverso la lente della matematica e della psicologia? Ce lo siamo chiesti in questa puntata di Grande Giove, il podcast di Wired in cui ci occupiamo di scienza, tecnologia e innovazione. A discuterne con noi ci sono Paolo Canova (matematico) e Diego Rizzuto (fisico), fondatori, insieme a Sara Zaccone, di Taxi 1729, una società specializzata in formazione e comunicazione scientifica. La loro missione è aumentare la consapevolezza sul gioco d’azzardo, analizzando non solo gli aspetti matematici e statistici, ma anche quelli psicologici.

Paolo Canova spiega che per parlare di gioco d’azzardo bisogna avere risultati largamente determinati dal caso”. Tuttavia, non basta questo: “È necessario che vi siano scommesse di denaro in gioco, cioè che si debba investire una somma di denaro iniziale e che vi sia la possibilità di ricevere una vincita“. Questa definizione potrebbe sorprendere molti perché include giochi che comunemente non vengono considerati come gioco d’azzardo. Diego Rizzuto sottolinea questo punto: “Il risultato del gioco non dipende dalla tua azione nel grattare, puoi vincere denaro e hai pagato per partecipare“.

Un aspetto spesso trascurato quando su parla di gioco d’azzardo al giorno d’oggi è l’espansione di questo fenomeno online. Come osserva Rizzuto, “Oggi, la maggior parte della spesa per il gioco d’azzardo avviene tramite dispositivi mobili o computer”. E questo può essere un problema, infatti, “è proprio il fatto che sia così facile e rapido accedere al gioco online è uno degli aspetti che lo rende più pericoloso. L’entità del fenomeno in Italia è notevole. “Nel 2022, l’ultimo anno per il quale abbiamo dati disponibili, si è registrata una spesa totale di 136 miliardi di euro“. Questa cifra è paragonabile alla spesa pubblica italiana per la sanità, sottolinea Canova. Rizzuto aggiunge: “Ciò che mi ha colpito è vedere quanto varia la spesa pro capite a seconda del tipo di gioco. Mentre la spesa per persona per i gratta e vinci può essere di 1.000-1.500 euro, per le slot machine può arrivare a 10-15mila euro“. Un aspetto critico, secondo Canova, è la mancanza di trasparenza nei dati. I dati sul gioco d’azzardo sono disponibili con un notevole ritardo. Siamo nel luglio 2024 e stiamo ancora usando i dati del 2022.

Riguardo al reale contributo del giocatore nelle scommesse, Rizzuto spiega: “Ci sono giochi come la roulette o le slot machine in cui il giocatore ha una partecipazione molto limitata. Al contrario, ci sono giochi come il Blackjack in cui l’abilità può influenzare il risultato”. Invece nelle scommesse sportive, dove i giocatori pensano spesso di avere un impatto significativo, la realtà è diversa. “I dati raccolti dimostrano che la differenza tra un esperto di sport e un neofita è spesso minima”. Il poker emerge come un caso particolare nel mondo del gioco d’azzardo. Diego Rizzuto spiega: “C’è indubbiamente una componente di casualità, ma è possibile basare le decisioni di gioco solo su dati parziali. Qui, la capacità del giocatore ha un ruolo cruciale. Inoltre il poker si distingue dagli altri giochi d’azzardo perché non si gioca contro il banco ma contro altri giocatori.

Oltre all’aspetto matematico-statistico, il gioco d’azzardo ha un importante componente psicologica. Canova e Rizzuto spiegano che i nostri schemi decisionali, evolutisi per la sopravvivenza, influenzano le scelte nel gioco.

Ai microfoni Daniele Ciciarello e Matteo Imperiale, con il coordinamento editoriale di Luca Zorloni, l’assistenza editoriale di Maddalena Sara e il supporto operativo e logistico di Elena Lotto.

Fonte : Wired