Meta. con Llama 3.1 vuole portare l’AI nell’era dell’open source

Credo che l’intelligenza artificiale si svilupperà in modo simile – scrive Zuckerberg nella sua lettera –. Oggi diverse aziende tecnologiche stanno sviluppando modelli chiusi di punta. Ma l’open source sta rapidamente colmando il divario“.

Come è fatto Llama 3.1

Ovviamente la decisione di Meta di “regalare” la sua AI non è del tutto disinteressata. Le precedenti versioni di Llama hanno aiutato l’azienda ad assicurarsi una certa influenza tra i ricercatori di AI, gli sviluppatori e le startup. Liang sottolinea inoltre che Llama 3.1 non è del tutto open source, dal momento che Meta impone delle restrizioni al suo utilizzo, per esempio limitando quanto il modello può essere usato in prodotti commerciali.

Il nuovo Llama ha 405 miliardi di parametri o elementi modificabili. Meta aveva già distribuito due versioni più piccole di Llama 3, una con 70 miliardi di parametri e l’altra con 8 miliardi. Sempre lunedì, il gigante Meta ha presentato le loro versioni aggiornate.

Llama 3.1 è troppo grande per essere eseguito su un normale computer, ma Meta afferma che molti fornitori di cloud, tra cui Databricks, Groq, Aws e Google Cloud, offriranno opzioni di hosting per consentire agli sviluppatori di utilizzare versioni personalizzate del modello. Il modello è accessibile anche su Meta.ai (che al momento però non risulta disponibile in Italia).

Secondo alcuni sviluppatori, il nuovo Llama potrebbe avere ampie implicazioni per lo sviluppo generale dell’intelligenza artificiale. Stella Biderman, direttrice esecutiva del progetto AI open source EleutherAI, ribadisce che Llama 3.1 non è completamente open source, sottolineando però che una modifica all’ultima licenza di Meta consentirà agli sviluppatori di addestrare i propri modelli utilizzando il sistema, un’opzione che la maggior parte delle aziende di AI attualmente vieta. “Si tratta di una cosa molto, molto importante“, dice Biderman.

A differenza di OpenAI e degli ultimi modelli di Google, Llama non è “multimodale”, non è stato cioè costruito per gestire immagini, audio e video. Ma Meta afferma che il modello è significativamente migliore dei rivali quando si tratta di utilizzare altri software, come per esempio i browser: una caratteristica che secondo molti ricercatori e aziende potrebbe rendere l’AI più utile.

I rischi di un’AI senza vincoli

Dopo il lancio di ChatGPT da parte di OpenAI, alla fine del 2022, alcuni esperti di intelligenza artificiale avevano chiesto una sospensione allo sviluppo della tecnologia per paura che potesse essere usata in modo improprio o che fosse troppo potente da controllare. Anche se da allora questo allarme esistenziale si è attenuato, molti addetti ai lavori continuano a temere che i modelli di AI senza restrizioni possano essere sfruttati da cybercriminali o impiegati per accelerare lo sviluppo di armi biologiche o chimiche.

Fonte : Wired