Su stop all’abuso d’ufficio e prescrizione breve l’Ue striglia il governo

L’eliminazione dell’abuso d’ufficio e la riduzione dei tempi di prescrizione mettono a rischio la lotta alla corruzione mentre la riforma sulla diffamazione mette in pericolo la libertà di stampa. Dall’Unione europea arriva più di una strigliata sulle riforme messe in campo dal governo di Giorgia Meloni.

Nel suo report annuale sullo stato di diritto in Europa l’esecutivo comunitario ha puntato più volte il dito contro il nostro Paese, che nel complesso ha ricevuto 6 raccomandazioni. Il report avrebbe dovuto essere presentato il mese scorso, ma la presidente Ursula von der Leyen ha preferito posticipare la pubblicazione a dopo le elezioni europee, secondo alcune voci proprio perché conteneva diverse critiche contro Meloni, che all’epoca la popolare tedesca stava corteggiando in vista della sua battaglia per ottenere un secondo mandato.

“Per il voto di Meloni, von der Leyen chiude un occhio sulla libertà di stampa in Italia”

La riforma della giustizia

Nella sua quinta relazione annuale in cui l’esecutivo comunitario dà le pagelle agli Stati membri sulla tenuta dello stato di diritto, per quanto riguarda l’Italia (leggi il report qui) Bruxelles sottolinea innanzitutto che la “nuova legge che abroga il reato di abuso d’ufficio e limita la portata del reato di traffico d’influenza potrebbe avere implicazioni per l’individuazione e l’investigazione di frodi e corruzione”.

L’esecutivo comunitario ricorda che “la criminalizzazione dell’abuso d’ufficio e del traffico di influenze fa parte delle convenzioni internazionali sulla corruzione ed è quindi uno strumento essenziale per l’applicazione della legge e l’azione penale nella lotta alla corruzione”.

La prescrizione

Inoltre, continua il report, “le modifiche proposte alla prescrizione potrebbero ridurre il tempo disponibile per condurre procedimenti giudiziari per reati penali, compresi i casi di corruzione”. La Commissione sottolinea che le autorità giudiziarie stesse “hanno espresso il timore” che la riforma proposta “imponga un grande onere amministrativo per ricalcolare i termini di prescrizione applicabili a tutte le cause pendenti, con un possibile effetto negativo sulla durata dei procedimenti giudiziari e sull’eliminazione dell’arretrato” e questo sviluppo “potrebbe influire sull’efficacia del perseguimento e del giudizio dei reati penali”.

Libertà di stampa

Per quanto riguarda la libertà de media e la riforma sulla diffamazione, l’Ue chiede al nostro Paese di evitare “qualsiasi rischio di impatto negativo sulla libertà di stampa” e di assicurarsi “che tenga conto degli standard europei sulla tutela dei giornalisti”. La Commissione fa esplicito riferimento alla riforma Nordio e all’emendamento Costa, che introduce il divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” del testo dell’ordinanza di custodia cautelare fino all’inizio del processo.

Diverse parti interessate, sottolinea Bruxelles, “hanno ritenuto che queste misure costituissero una restrizione della libertà di stampa, in quanto avrebbero inciso sulla cronaca giudiziaria e sul diritto dei cittadini a essere informati”, e ci sono “preoccupazioni in relazione alle misure previste dall’emendamento Costa”, con i giornalisti che “rischiano di essere maggiormente esposti a possibili azioni legali per diffamazione in caso di sintesi non corrette o di riformulazioni delle ordinanze di custodia cautelare”.

“Italia come le democrazie illiberali”

“L’Italia di Giorgia Meloni è sempre più simili alle democrazie illiberali. È questo che ci racconta questo rapporto. Giustizia, premierato, libertà di informazione, querele temerarie, sono a vario titolo componenti di uno Stato di diritto e quando poteri e contro poteri di una democrazia si mettono in discussione, si mette in discussione lo stesso Stato di diritto”, dice a Today.it Sandro Ruotolo, eletto con il Pd al Parlamento europeo, dove siederà nella commissione Cultura. Per Ruotolo “non ci sono più attenuanti”, e “l’attacco all’indipendenza della magistratura, le leggi bavaglio e l’occupazione della Rai da parte del partito di Meloni sono il segno tangibile dell’emergenza democratica del nostro Paese”.

Mattarella e la libertà di informazione

Sulla libertà di stampa Ruotolo ha ringraziato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per le sue parole. “Meno male che abbiamo lui”, ha detto. Il capo dello Stato, nel corso della tradizionale cerimonia del Ventaglio al Quirinale con i giornalisti, ha detto che “gli atti contro l’informazione sono eversivi”, e ha ricordato che da poco in Europa è stato approvato il nuovo Regolamento sulla libertà dei media che punta a promuovere “il pluralismo e l’indipendenza dei media in tutta la Ue, con protezione dei giornalisti e delle loro fonti da ingerenze politiche”, chiede “pubblicità sui fondi statali destinati a media o piattaforme”, nonché “indipendenza editoriale dei media pubblici”.

Fonte : Today