È arrivato l’ok formale alla procedura di infrazione per defici eccessivo contro l’Italia. Dopo la richiesta della Commissione europea del 19 giugno ora è stato il Coreper, l’organismo che riunisce gli ambasciatori dell’Ue a dare l’ok formale e necessario al provvedimento che riguarda oltre al nostro Paese altri sei Stati membri: Belgio, Francia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. L’apertura di una procedura di infrazione significa che il governo di Giorgia Meloni dovrà ridurre il rapporto tra deficit e Pil dello 0,5% l’anno. Per l’Italia, che ha un Prodotto interno lordo nominale di circa 2mila miliardi, dovrebbe significare tagli di almeno 10 miliardi l’anno nel bilancio pubblico.
Ma potrebbero essere anche di più. Questo perché alla procedura di infrazione si dovranno unire i percorsi di aggiustamento dei conti pubblici che saranno decisi in base alle regole del nuovo Patto di Stabilità, proprio recentemente approvato dai governi dell’Ue. “La procedura di infrazione richiede un taglio dello 0,5%”, ma se la situazione complessiva mostrerà maggiori necessità di correzioni dei conti “allora raccomanderemo un aggiustamento maggiore”, aveva precisato il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, nel presentare il pacchetto il mese scorso.
Secondo le stime di Bruegel, think tank politico-economico di Bruxelles, l’aggiustamento fiscale per l’Italia con il nuovo Patto di stabilità sarà dello 0,6% l’anno nel caso di un rientro settennale (circa 12 miliardi), dell’1,08% nel caso di un aggiustamento quadriennale (intorno ai 20). Il calcolo si basa sulle previsioni dell’esecutivo comunitario diffuse a maggio, le aspettative di mercato per i tassi di interesse e altri indicatori.
Fonte : Today