Mauro Nespoli è uno degli atleti veterani della spedizione azzurra alle Olimpiadi di Parigi 2024. Questa per il “Robin Hood” della nazionale è la quinta volta ai giochi: ci spiega segreti e retroscena del tiro con l’arco.
Mauro Nespoli, classe 1987, la prima volta che tirò con l’arco aveva solo 10 anni. Da lì non ha mai smesso. Era in vacanza con i suoi genitori quando, dietro l’hotel dove alloggiavano, Mauro vide un campo di tiro con l’arco. Fu amore a prima vista. Quello che era iniziato come un gioco è diventato un talento da coltivare, cheta portato Nespoli alla sua quinta Olimpiade.
“Quando fisso il bersaglio cerco di ricordarmi perché sono lì, perché mi piace tirare con l’arco“, racconta mentre i suoi occhi trasmettono la grande passione che lo accompagna da anni. Spiega a Fanpage.it come funziona un allenamento tipo di un arciere. Molti credono sia semplicemente scagliare frecce su un bersaglio, ma dietro c’è molto altro. Spesso in allenamento ci si ritrova a praticare i tiri nelle più disparate condizioni: in disequilibrio su superfici instabili, così da migliorare la capacità di mantenere il corpo immobile durante la competizione. Ci si può allenare con archi più duri o pesanti per rinforzare non solo il corpo, ma anche la mente a condizioni più difficili rispetto a quelle che si andranno ad affrontare in gara.
I vari tipi di arco
Mauro Nespoli, tirando fuori dalla sua borsa un arco che sembra quasi un’astronave per la complessità della struttura, spiega che esistono tre tipologie di arco. Il più semplice: l’arco nudo. Ricorda un po’ quello di Robin Hood, composto da una parte centrale e le due estremità. Poi c’è l’arco ricurvo, la diretta evoluzione dell’arco nudo, che ha in aggiunta alcune particolarità, come una maggiore stabilizzazione che permette di ridurre gli infortuni e migliorare la fase di mira. Infine, l’astronave tirata fuori dalla sua borsa, spiega Mauro, è l’arco compound: si sale ancora più di livello.
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Ma come si fa a rimanere tanto concentrati? Mauro Nespoli svela il suo segreto durante le competizioni: “Cerco di richiamare mentalmente quella che è la sequenza corretta dei movimenti, lasciando però sempre canali aperti per capire se la situazione che sto affrontando può essere definita standard, ossia quella sempre allenata, o se servono aggiustamenti”.
Gli errori da evitare al tiro
Inoltre ci tiene a sottolineare quali sono gli errori da non commettere mai prima di un tiro: “Dubitare di se stessi, calarsi nella competizione e iniziare a pensare che un errore potrebbe compromettere la gara, o pensare che da casa ti stanno guardando in tantissimi, non è utile per essere performanti. Cerco di essere sempre più forte di quello che la mia mente vuole suggerire”.
E chi, meglio di lui, può spiegare come rimanere concentrati in una competizione? Quella di Parigi infatti, per Mauro Nespoli, sarà la quinta Olimpiade. Nonostante scherzi sulla sua età avanzata rispetto a molti altri atleti, non ha alcuna paura di scendere in campo: “Sono certo di avere la forza per poter tenere tutto a bada e giocarmi questa Olimpiade a Parigi”.
Fonte : Fanpage