Una donna afroamericana di 36 anni, Sonya Massey, è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco da un agente di polizia, che lei stessa aveva chiamato temendo che qualcuno si fosse introdotto in casa sua. È accaduto a Springfield, in Illinois (Stati Uniti), lo scorso 6 luglio, ma le immagini registrate dalla bodycam di un altro poliziotto sono state pubblicate soltanto nella giornata di ieri, lunedì 22 luglio.
Chiama il 911 per chiedere aiuto e viene uccisa: il video
Il filmato pubblicato dalla polizia mostra l’intervento di due agenti nell’abitazione della donna, che poco prima aveva chiesto aiuto al 911, il numero d’emergenza negli Usa, di inviare una pattuglia per verificare la presenza di un intruso in casa. Inizialmente lo sceriffo Sean Grayson e un suo vice sembrano parlare con calma con Sonya Massey, ma la situazione cambia quando la donna si avvicina alla cucina per spegnere i fornelli e prendere una pentola di acqua bollente. Un gesto all’apparenza banale che allarma lo sceriffo, che con decisione invita la 36enne ad allontanarsi: “Vai lontano dalla tua acqua bollente e fumante”. Alla risposta di rimprovero della donna, Grayson estrae la pistola e minaccia la donna, che in mano tiene la pentola con l’acqua: “Meglio che tu non lo faccia o giuro su Dio che ti sparo in faccia”. Massey risponde “mi dispiace”, poi vengono esplosi tre colpi. Dopo i primi istanti di silenzio il vice chiede l’intervento dei soccorsi, senza specificare cosa fosse successo.
Lo sceriffo Grayson, 30 anni, si è giustificato dicendo che la donna lo aveva minacciato con l’acqua bollente, tentando di attaccarlo. Una versione discostante da quanto mostrano le immagini, che non ha convinto la giuria popolare. La scorsa settimana l’agente è stato incriminato per tre capi d’imputazione: omicidio di primo grado, aggressione aggravata con arma da fuoco e cattiva condotta di ufficiale. Grayson si è dichiarato non colpevole e, in attesa del processo, gli è stata negata la libertà vigilata.
La nota di Biden: “Sonya merita giustizia”
Sul caso si è espressa anche la Casa Bianca, con una nota ufficiale del presidente Joe Biden: “Sonya Massey, una madre, amica, figlia e giovane donna di colore, dovrebbe essere viva oggi. Sonya ha chiamato la polizia perché era preoccupata per un potenziale intruso. Quando chiediamo aiuto, tutti noi americani, indipendentemente da chi siamo o dove viviamo, dovremmo poterlo fare senza temere per la nostra vita. La morte di Sonya per mano di un agente intervenuto ci ricorda che troppo spesso gli afroamericani devono temere per la loro sicurezza in modi che molti di noi non comprendono.La famiglia di Sonya merita giustizia. Sono addolorato per i suoi figli e per tutta la sua famiglia. Jill e io siamo in lutto con il resto del Paese e le nostre preghiere sono con la famiglia di Sonya, i suoi cari e la comunità in questo momento devastante.Mi congratulo per le rapide azioni intraprese dall’ufficio del procuratore distrettuale di Springfield. Mentre aspettiamo che il caso venga esaminare, preghiamo per confortare le vittime. Il Congresso deve approvare subito il George Floyd Justice in Policing Act. Il nostro impegno fondamentale per la giustizia è in gioco”.
Sonya Massey è soltanto l’ultima tra gli uomini e le donne di colore uccise dalla polizia statunitense nelle loro abitazioni. L’avvocato per i diritti civili Ben Crump, che rappresenta la famiglia di Massey, ha collegato la morte della donna ad altri casi di violenza commessa dai poliziotti contro persone afroamericane: “Finché non otterremo giustizia per Sonya Massey, rimprovereremo questo sistema di giustizia penale discriminatorio”.
Fonte : Today