Per quanto ci siano pochi dubbi sul fatto che l’intelligenza artificiale – generativa e non – abbia importanti potenzialità economiche, le cifre stratosferiche e diversissime tra loro sembrano prospettare traguardi molto lontani nel tempo o irreali. E quanto avvenuto nel passato lo dimostra perfettamente.
Il caso del metaverso
Chi si ricorda del metaverso, il mondo immersivo e digitale in cui avremmo dovuto trasferire una parte significativa della nostra quotidianità? Prima di scomparire nel nulla, il metaverso era stato considerato la “next big thing tecnologica” da non perdere per alcuna ragione. Anche in quel caso, le società di consulenza e di analisi di mercato si erano sbizzarrite: secondo Emergen Research, il metaverso avrebbe avuto un valore pari a 1.600 miliardi di dollari nel 2030. Bloomberg Professional Services stimava invece che il metaverso avrebbe generato un giro d’affari pari a 800 miliardi già nel 2024.
Il 2024, nel frattempo, è arrivato. Qual è il valore di mercato del metaverso? Secondo le stime più recenti siamo attorno ai 74 miliardi di dollari: dieci volte meno di quanto stimato dal ramo di consulenza di Bloomberg. Ancora prima della grande bolla del metaverso, la stessa situazione si era verificata con la blockchain: la tecnologia di cui, attorno al 2016, nessuno avrebbe dovuto fare a meno e che, ovviamente, avrebbe “cambiato il mondo” (come affermato da un report McKinsey), permettendo per esempio al solo settore assicurativo di risparmiare tra i 5 e i 10 miliardi di dollari (come sostenuto dalla società di consulenza Pricewaterhouse Coper).
Discorsi molto simili si potrebbero fare relativamente alle promesse relative al 5G (che, secondo Boston Consulting Group, sarebbe stato “diverso da tutto ciò che lo ha preceduto” e che invece è stato un passaggio di ben poco conto se lo paragoniamo alla rivoluzione del 3G), alle smart city (il cui mercato, secondo Deloitte, avrebbe dovuto toccare 1.500 miliardi di dollari entro il 2020 ed è invece arrivato a miseri 70 miliardi nel 2023) e a tantissime altre innovazioni tecnologiche.
È probabilmente grazie all’opera delle società di consulenza se, negli scorsi anni, abbiamo potuto assistere a progetti costosi e senza senso come il “metaverso del prosciutto San Daniele” (sarei curioso di sapere quante persone l’hanno visitato) e ad altre simili bizzarrie. D’altra parte, più una tecnologia è vaga e complicata, meno i vertici delle aziende sono in grado di comprenderne le reali applicazioni. E più facilmente si affideranno all’esterno. Non sempre con grande fortuna.
Fonte : Wired