Si somigliano, e neanche tanto a ben vedere, ma nulla di più. Tra i grifoni, mitologiche creature metà leoni metà uccelli, e i dinosauri protoceratopi non c’è nessun legame più stretto di quello di una abbozzata somiglianza. La tesi per cui infatti i dinosauri asiatici avrebbero ispirato il mito dei grifoni è priva di solide basi. A rivendicarlo, mettendo in discussione quanto ipotizzato finora nel campo, sono due paleontologi della University of Portsmouth, accendendo le luci su una disciplina a metà strada tra scienza e folklore, la geomitologia.
Grifoni, dinosauri e geomitologia
Partiamo dall’inizio: perché dovrebbe essere così importante capire da dove arrivano i grifoni, e più in generale capire quanto di vero ci sia in miti e leggende? E’ una questione di scienza, di metodo se vogliamo. Se la geomitologia, per sua natura, mescola sacro e profano – la scienza, con i suoi fossili in questo caso – e i miti e le leggende dall’altro, chiama in causa necessariamente più campi di indagine, dall’archeologia, alla geologia, alla letteratura, ricordano i due paleontologi, Mark Witton e Richard Hing. E tutti questi campi di indagini non possono essere ignorati quando si voglia indagare qualcosa che li interessa tutti, per quanto suggestiva e affascinante possa essere un’ipotesi. “Deve esistere un confine” tra mere speculazioni e supposizioni basate sulle evidenze, scrivono gli autori dalle pagine di Interdisciplinary Science Review. ”Non c’è nulla di intrinsecamente implausibile nell’idea che i popoli antichi trovassero ossa di dinosauro e le includessero nella loro mitologia, fosse quella del grifone o di qualsiasi altra creatura folcloristica, ma tali esempi devono essere radicati nella realtà della storia, della geografia e della paleontologia se vogliono essere qualcosa di più che una mera possibilità”. E quando si parla di grifoni e protoceratopi, cercando di collegare il mito dell’uno al ritrovamento delle ossa dell’altro, ci muoviamo più sul fronte delle speculazioni che di evidenze scientifiche, sentenziano Witton e Hing.
I grifoni “figli” dei dinosauri?
Prima di addentrarci nell’origine – e quindi nell’abbandono – della tesi che vuole i grifoni creature mitologiche ispirate ai protoceratopi, fermiamoci un attimo a osservare le due creature. I grifoni sono di fatto delle chimere, metà uccelli – rapaci in genere, nella testa e nel dorso con le ali – e metà felini – nelle zampe e nella parte inferiore del corpo. Sono figure mitologiche molto rappresentate in diverse culture, soprattutto quelle dell’antica Grecia, dove si crede si siano diffuse intorno al nono secolo a.C. Ma, come ricordano gli autori, seppur in forme diverse erano presenti già qualche millennio prima nel vicino Oriente e nei secoli a venire, oltre che in Europa, le rappresentazioni artistiche dei grifoni si sarebbero diffuse anche in Asia. E questa diffusione geografica, secondo alcuni, non sarebbe stata casuale. Il mito del grifone sarebbe infatti stato ispirato dai protoceratopi, piccoli dinosauri con un caratteristico grande becco vissuti in Mongolia tra i 75 e i 70 anni fa.
Ad avanzare questa tesi è stato soprattutto il lavoro della storica della scienza e folklorista Adrienne Mayor, secondo cui sarebbero stati proprio i fossili del dinosauro a ispirare il mito del grifone, ma il collegamento tra grifoni e protoceratopi sarebbe tutto sbagliato, o quasi secondo i due esperti. A non reggere infatti è l’impianto stesso su cui si basa il geomito del grifone. Qualcosa che lo stesso Witton aveva già anticipato qualche anno fa in un lungo articolo apparso sul suo blog.
Prove che non convincono
Secondo la tesi che collega il grifone al dinosauro, l’immagine del primo sarebbe una sorta di eredità del secondo, in una storia che chiama in causa cercatori d’oro e storie raccolte in antichi testi. Nel dettaglio, vecchi cercatori d’oro, diverso tempo fa, nelle zone della Mongolia, si sarebbero imbattuti in resti di protoceratopi, scambiati poi per guardiani di depositi d’oro (come i grifoni). La vista di queste strane creature avrebbe quindi alimentato l’immaginario dei grifoni. Peccato che, spiegano Witton e Hing, le tracce di quei cercatori d’oro non coincidano con i siti dei fossili dei dinosauri e che se anche lo fossero, spiegano da Portsmouth, la visione di quei resti sarebbe stata tutt’altro che facilmente apprezzabile a occhi non esperti. E ancora: le evidenze letterarie a sostegno della tesi per cui i grifoni sarebbero collegati ai dinosauri sarebbero scarse e le somiglianze forzate e selezionate ad hoc.
Fonte : Wired