Wired 20-35: imprese co-protagoniste della mobilità green

La transizione verso la mobilità elettrica non è una corsa sprint, ma una lunga maratona che richiede tempo e tenacia. E nessuna ideologia in pista: “Che ci sia oggi della polarizzazione è normale perché c’è un’innovazione che mette in discussione una tecnologia matura che ha dominato nel passato, ma un approccio muscolare non aiuta a discutere senza pregiudizi e con analisi obiettive”, dice Ambrogio Cassini, responsabile dell’E-mobility in Repower Italia, nella quarta intervista per Wired 20-35, il podcast realizzato in partnership con Repower per esplorare le strade della nuova mobilità.

Serve che questo percorso, che ci porterà dal motore endotermico a quello elettrico attraverso una fase di convivenza delle due tecnologie, sia “il meno divisivo possibile”, mette in chiaro Cassini che da oltre 20 anni lavora per favorire la transizione energetica, in Italia e in Europa. Serve scommettere sui vantaggi della mobilità green e non sui divieti del motore tradizionale che ha fatto grande l’industria dell’auto nel Novecento: “Bisogna valorizzare i vantaggi dell’uso dell’auto elettrica e non vietare quella tradizionale, questo significa fare una discussione di politica economica e avere una vista prospettica di medio-lungo termine”, sottolinea il manager.

Puntare verso il traguardo senza scorciatoie si può fare, perché i vantaggi dell’auto elettrica, sostiene Cassini, sono evidenti non solo per chi ha avuto la possibilità di guidare un’auto di nuova generazione ma anche per le imprese che hanno scommesso sul settore per esplorare nuove linee di business: “Nove automobilisti su dieci che hanno scelto l’auto elettrica non tornerebbero mai indietro”, mette in luce Cassini che cita una indagine di Aretè Methodos di settembre 2023. Dall’altro lato le aziende, evidenzia, “sono di fronte a una grande sfida legata alla mobilità elettrica. Come tutte le sfide nasconde enormi opportunità: andremo sempre di più a ricaricare le nostre auto in spazi privati aperti al pubblico; diremo sempre meno ‘vado a fare il pieno’ e sempre di più ‘ne approfitto per fare il pieno’: di fatto potenzialmente ogni volta in cui la nostra vettura sarà parcheggiata mentre noi saremo impegnati in una qualche attività presso un destination point, come centri commerciali, cinema o centri sportivi.

Le aziende potranno “partecipare a questo cambiamento, diventando co-protagoniste del processo di democratizzazione del servizio di erogazione del carburante, anzi dell’energia”, chiosa Cassini. Se oggi sono pochi i player che gestiscono le reti di rifornimento carburanti, “con l’elettrico, e soprattutto nell’ultimo miglio, si apre a un numero potenzialmente infinito di soggetti che possono contribuire nell’erogazione”.

La serie è stata realizzata da Michele Chicco per la parte editoriale e da Giulia Rocco per la produzione e l’audio editing, con il coordinamento di Luca Zorloni.

Fonte : Wired