Sono riusciti a far perdere le loro tracce. Svaniti nel nulla. In corso le ricerche dei tre minori tunisini che sono evasi domenica sera dal carcere minorile di Roma Casal del Marmo. I tre hanno approfittato del caos in seguito a una rissa scoppiata tra una cinquantina di detenuti, hanno scavalcato il muro di cinta della struttura penitenziaria.
Hanno approfittato della confusione
L’istituto è stato subito circondato dalle volanti. In base alle prime ricostruzioni, intorno alle 19 di ieri, i ragazzi stavano giocando a calcio nel cortile del penitenziario quando è scoppiato un accenno di rissa. Una zuffa al termine della quale i tre, forse approfittando della confusione, sono riusciti a scappare al controllo degli agenti.
La notizia è stata diffusa da Massimo Costantino, segretario generale Fns Cisl Lazio, riferendo che nell’istituto “ci sono circa 55 detenuti su una capienza di 45”. “Questa sarebbe la seconda evasione dopo quella nel 2013 con un’aggressione a un operatore civile”. “A Casal Del Marmo ricordiamo che lo scorso 27 giugno c’è stata una maxi rissa tra detenuti magrebini, mentre nella notte del 7 luglio scorso due detenuti hanno incendiato un materasso in una sezione, che è stata fatta sgomberare, un agente della penitenziaria rimase ferito mentre si erano registrate già tre aggressioni” aggiunge.
“Nelle carceri minorili non esistono circuiti differenziati e ciò rende molto oneroso il lavoro, laddove detenuti con psicopatologie, problemi di dipendenza e altre patologie e diverse etnie in spazi relativamente stretti contribuiscono ad alzare il livello di tensione. I pochi poliziotti rimasti sono costretti a turni massacranti senza turn-over o assegnazione di nuove unità”, dice Costantino.
“Disfatta del sistema penitenziario”
La Fns Cisl Lazio avverte: servono “ulteriori interventi da parte del governo, perché quelli già messi in campo dallo scorso anno con punte di nuove assunzioni – finalmente – mai viste prima in questi numeri, sono insufficienti a gestire quella che ormai è una grave emergenza”, precisa la sigla sindacale.
“Non conosciamo ancora l’esatta dinamica e le circostanze della fuga l’unica certezza è la disfatta del sistema penitenziario, sia che si guardi agli adulti sia che ci si riferisca ai minori” ha detto Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. “Ormai non passa giorno in cui non succeda qualcosa di molto grave. Omicidi, suicidi, evasioni, risse, stupri, aggressioni al personale, proteste, devastazioni ed, è proprio il caso di dire, chi più ne ha più ne metta”.
Fonte : Today