Chi era Lorenzo Mazzoleni, l’alpinista di 29 anni morto nel 1996: il suo zaino è stato ritrovato dopo 28 anni

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L’alpinista lecchese arrivò in cima all’Everest nel 1992, tra i più giovani di sempre. È morto nel 1996, a 29 anni, dopo aver raggiunto la vetta del K2: è precipitato in un crepaccio per il cedimento di un ponte di neve. il suo corpo riposa ancora tra i ghiacci.

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Ragni della Grignetta

Solo dopo 28 anni le nevi del monte K2 hanno restituito un pezzo di Lorenzo Mazzoleni, l’alpinista di 29 anni morto dopo aver raggiunto la cima nel 1996. È il suo zaino marca Ferrino, portato alla luce in un campo base da alcune scalatrici della zona impegnate nel Karakorum, che torna a raccontare la storia del giovane lecchese deceduto mentre realizzava il suo sogno più grande: una vicenda mai sepolta dai ghiacci, e dopo tre decenni ancora più viva che mai.

Chi era l’alpinista Lorenzo Mazzoleni

Lorenzo Mazzoleni, nato il 15 dicembre 1966, scopre la montagna da bambino, e all’età di 14 anni già scala il Gran Paradiso (4mila metri). A 18 anni diventa un membro dei Ragni della Grignetta di Lecco, e l’anno seguente partecipa alla sua prima spedizione extraeuropea in Patagonia, dove insieme ai suoi compagni apre la prima via sulla Ovest del Sarmiento, Terra del Fuoco. Nel 1988, a 22 anni, parte per l’Himalaya e conquista il suo primo Ottomila, il Cho Oyu. A 23 anni viene ammesso al Club degli Accademici del Cai.

Tra i più giovani ad aver raggiunto la cima dell’Everest

Nel 1992, dopo le sue prime scalate invernali, arriva in cima all’Everest, il tetto del mondo: è tra i più giovani alpinisti a raggiungere questo traguardo. Nell’inverno del 1993, in compagnia di Simone Moro, raggiunge l’Aconcagua, la cima più alta del Sud America. Nel 1995 tocca al McKinley nell’America settentrionale. Comincia così a formarsi il progetto di scalare le Seven Summits, le cime più alte di ogni continente. 

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È nel luglio del 1996, quando l’alpinista più promettente della sua generazione prende parte alla spedizione al K2 dei Ragni della Grignetta che muore scivolando al “Collo di Bottiglia” Mazzoleni durante la discesa: precipita in un crepaccio, a pochissimi metri dal campo base, probabilmente a causa del cedimento di un ponte di neve. Il corpo del 29enne, per volere dei compagni e della famiglia, resterà per sempre tra i ghiacci del K2.

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Fonte : Fanpage