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Diversi studi hanno evidenziato che le diffuse extension per le ciglia hanno dei potenziali e significativi rischi per la salute. Quali sono e perché è doveroso rivolgersi sempre a estetisti qualificati.
Tra i trattamenti estetici più apprezzati e diffusi ci sono le extension per le ciglia, una procedura basata sull’applicazione di fibre che vengono incollate sulle ciglia naturali. Possono essere sintetiche (nylon e polimeri plastici) oppure naturali, ad esempio fatte di veri capelli, seta, peli di cavallo o visone. Le extension, di fatto, sono progettate per allungare, infoltire, ispessire e incurvare ulteriormente le ciglia naturali, migliorando l’espressività e la profondità dello sguardo, rendendolo anche più seducente. Ma le ciglia non stanno lì (solo) per bellezza, dato che ricoprono importanti funzioni biologiche.
La principale è indubbiamente quella protettiva, impedendo ad esempio alla polvere e ad altri corpi estranei di finire negli occhi; sono così sensibili che quando vengono stimolate innescano la chiusura riflessa delle palpebre a difesa della vista. Le ciglia, inoltre, tengono lontani virus e batteri che potrebbero annidarsi nell’area; nei loro follicoli sono infatti presenti ghiandole che secernono sostanze antimicrobiche naturali atte a impedire la colonizzazione dei patogeni. È chiaro che alterare una parte così importante e delicata del nostro organismo, soprattutto se fatto in modo non corretto, rischia di scatenare significativi problemi di salute.
A evidenziare i potenziai pericoli delle extension in un articolo pubblicato su The Conversation è il professor Adam Taylor, docente e direttore presso il Clinical Anatomy Learning Centre dell’Università di Lancaster (Regno Unito). Lo scienziato ha sottolineato che il problema principale è rappresentato dalle colle adesive utilizzate per applicare le fibre. Prima del trattamento i pazienti vengono sottoposti a specifici test allergici nei centri specializzati, tuttavia, evidentemente, non tutti seguono le raccomandazioni. Lo studio “Ocular Disorders Due to Eyelash Extensions” pubblicato sulla rivista scientifica specializzata Cornea – The Journal of Cornea and External Disease, ad esempio, ha evidenziato che oltre il 40 percento delle donne coinvolte nell’indagine ha avuto una reazione allergica alla colla utilizzata per applicare le extension.
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L’adesivo deve essere inoltre applicato in modo professionale, poiché il peso eccessivo delle ciglia o una distribuzione anomala potrebbero innescare irritazione e far finire la colla dentro l’occhio. Sono stati documentati diversi casi clinici di pazienti rimaste con le palpebre incollate a causa delle colle per le extension. A peggiorare il tutto vi è il fatto che non sempre vengono utilizzati prodotti idonei; come spiegato dal professor Taylor, può capitare che la colla per le ciglia venga scambiata con quella per le unghie, molto più forte. In un caso estremo citato dallo scienziato e riportato dal Mirror, un salone di bellezza ha addirittura utilizzato la super colla per le extension di una cliente, con esiti devastanti. E il rischio che la colla finisca negli occhi per qualunque ragione non è un evento così raro; basti sapere che ben il 60 percento dei pazienti coinvolti nello studio su Cornea ha sviluppato una cheratocongiuntivite, “una patologia oculare che comporta l’infiammazione della cornea e della congiuntiva contemporaneamente”, come spiegato dal professor Taylor. Il problema è emerso proprio a causa della colla a contatto con gli occhi.
A preoccupare lo scienziato sono anche i composti contenuti nelle colle per le ciglia. Lo studio “Formaldehyde Release From Eyelash Glues: Analysis Using the Chromotropic Acid Method” pubblicato su Dermatitis da scienziati dell’Università del Minnesota, ad esempio, ha analizzato la composizione di una quarantina di colle per extension (sia commerciali che professionali) con esiti inquietanti. Dalle analisi attraverso il test CAM è emerso che quattro colle commerciali su 17 e 15 delle 20 professionali (bel il 75 percento) rilasciava formaldeide. Questa sostanza, un composto organico ampiamente utilizzato, è classificata come cancerogena per l’uomo (gruppo 1) dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC). Nessuna delle colle professionali per extension riportava nell’etichetta il rilascio di formaldeide (alcune delle commerciali sì).
L’irritazione e l’infiammazione che possono scaturire dall’esposizione alle sostanze chimiche presenti in queste colle possono sfociare in congiuntivite tossica ed erosione congiuntivale, come evidenziato dal professor Taylor, ma la condizione più diffusa è la blefarite, un’infiammazione delle palpebre. Ciò avviene perché il trattamento delle ciglia impedisce il rilascio degli antimicrobici dalle ghiandole associate ai follicoli, una condizione che catalizza la diffusione dei patogeni e conseguenze infiammazione.
Nemmeno le soluzioni alternative alle extension per le ciglia sembrano essere così sicure. I sieri a base di analoghi delle prostaglandine, in grado di stimolare la crescita delle ciglia, possono determinare il cambiamento permanente del colore dell’iride (in pratica, un’alterazione al colore naturale degli occhi) e soprattutto consumare il tessuto adiposo attorno agli occhi, conferendo agli occhi “un aspetto incavato”, oltre a poter “peggiorare l’aspetto delle occhiaie”, come spiegato dal professor Taylor. Alla luce dei risultati degli studi, per questo trattamento di bellezza (e anche per gli altri) è sicuramente opportuno rivolgersi solo a estetisti qualificati ed essere consapevoli dei potenziali rischi che si corrono.
Fonte : Fanpage