Le prove della Terza Guerra Mondiale, un attacco informatico su larga scala coordinato dalle élite e dai poteri forti, una gigantesca e incredibile campagna promozionale per l’arrivo del nuovo disco di Taylor Swift, che verrebbe installato su tutti i computer un po’ come il 9 settembre 2014 Apple installò sugli iPod delle persone (senza chiedere il permesso) l’album Songs of Innocence degli U2: sui social network, soprattutto su Twitter, si moltiplicano le teorie del complotto che dovrebbero spiegare quanto accaduto ieri più o meno in tutto il mondo.
Questo, ovviamente, nonostante che CrowdStrike, società americana che si occupa di sicurezza informatica, si sia presa le colpe dell’accaduto e abbia escluso l’idea di un attacco informatico o altre ipotesi del genere.
Che cos’è successo nel mondo
Intanto, aziende e servizi in tutto il mondo si stanno lentamente riprendendo, dopo la massiccia interruzione che ha colpito i sistemi informatici di banche, ospedali, compagnie aeree e stazioni ferroviarie: da Sydney a Londra, da New York ad Amsterdam, sino a New Delhi, qualunque aeroporto avesse computer con software targati Microsoft è stato colpito. Oltre 3533 voli cancellati e 31.300 quelli che hanno subìto ritardi gravi. A terra i voli di American Airlines, Ryanair, Delta Airlines, Air India. A terra anche i voli delle compagnie aeree che non hanno avuto problemi informatici, come i 60 cancellati da ITA. Problemi per i siti e i sistemi informatici di banche, come Chase, Bank of America, Square e Wells Fargo. Una debacle che per gli esperti è già la più grave mai registrata nella storia dell’informatica.
Ancora: i governi di Australia, Nuova Zelanda e alcuni Stati degli USA hanno avuto problemi nell’erogazione dei servizi al cittadino e nella comunicazione interna; in Gran Bretagna, Sky News è rimasto fuori onda per ore prima che le trasmissioni fossero ripristinate; negli USA, in Canada e in Israele decine di ospedali hanno dovuto comunicare sui social per aggiornare i pazienti sui servizi che hanno dovuto interrompere; problemi anche alle catene di alcuni supermercati statunitensi e ai servizi online di colossi come Starbucks.
Indiziata numero uno del guasto nei primi minuti è stata Microsoft, poi si è capito che la colpa era della texana CrowdStrike, che aveva rilasciato un aggiornamento sbagliato che ha creato problemi a Windows causando il riavvio e il blocco di tutti i dispositivi. Ovunque nel mondo ha cominciato a comparire la stessa schermata, chiamata in gergo Blue Screen of Death. Un danno enorme per aeroporti, società di volo, passeggeri, ma anche migliaia di aziende che usano il software di Microsoft, compresi ospedali, mercati finanziari e società dei media.
Le scuse del CEO di CrowdStrike
George Kurtz, il CEO di CrowdStrike, la compagnia che ha rilasciato l’aggiornamento software difettoso che ha mandato in tilt Windows, il sistema operativo che permette ai computer di funzionare, si è scusato per l’interruzione e ha affermato che è stata resa disponibile una patch, ma ha ammesso che potrebbe “passare un po’ di tempo” prima che tutti i sistemi siano di nuovo attivi e funzionanti. Anche perché la correzione dovrà essere applicata separatamente a ogni singolo dispositivo interessato e addirittura, ha fatto sapere Microsoft, in alcuni casi potrebbero servire oltre 15 riavvii del sistema prima che tutto torni come prima
Alcuni aeroporti stanno comunque già iniziando a tornare alla normalità dopo la cancellazione di migliaia di voli, ma gli operatori si aspettano che ritardi e cancellazioni persistano durante il fine settimana. Inoltre, molte aziende si trovano ora a gestire arretrati e ordini mancati, la cui risoluzione potrebbe richiedere parecchio tempo. In Gran Bretagna, Israele e in Germania, anche i servizi sanitari hanno sofferto di problemi, con l’annullamento di alcuni interventi.
Il caos globale ha suscitato preoccupazione sulla vulnerabilità delle tecnologie interconnesse a livello mondiale e sull’impatto così diffuso di un singolo problema tecnico di un un software: il problema ha iniziato a manifestarsi alle 21 italiane di giovedì, interessando gli utenti Windows che utilizzano il software di sicurezza informatica CrowdStrike Falcon, anche se la portata del guasto è diventata evidente solo nella mattina di ieri, venerdì 19 luglio. Già in serata i problemi si stavano attenuando in molte parti del globo, con numerosi aeroporti in cui, nonostante che permanessero problemi con i sistemi di check-in e di pagamento, era tornata la piena operatività dei voli. JP Morgan Chase, la più grande banca degli Stati Uniti, è ancora al lavoro per ripristinare il servizio ai bancomat.
Un pugno di aziende che controlla troppo?
E però, le parole di Kurtz sul difetto rilevato “in un singolo aggiornamento dei contenuti per gli host Windows” alimentano le preoccupazioni sulla gestione quasi monopolistica di alcuni servizi ed è probabile che ora vengano messe in discussione sia il peso di CrowdStrike come uno fra i maggiori operatori nel mercato della sicurezza informatica sia l’opportunità di avere una parte così cruciale del settore controllata solo da un piccolo numero di aziende: “Siamo profondamente dispiaciuti per l’impatto che abbiamo avuto su clienti, viaggiatori, chiunque ne sia stato colpito, inclusa la nostra azienda”, ha detto Kurtz.
Per avere un’idea di cosa significa il blocco dei sistemi operativi di Microsoft a livello mondiale basta pensare che al momento il colosso del software fondato da Bill Gates ha circa il 73% del mercato dei sistemi operativi, seguita da Apple con il 15% e Linux con il 4%: quello che è successo ieri pone questioni cruciali per la sicurezza degli Stati e dell’informatica globale, perché negli ultimi decenni i governi e le imprese sono diventati sempre più dipendenti da un numero sempre più piccolo di aziende e molto interconnesse tra loro.
Intanto, le azioni di CrowdStrike hanno perso circa il 12% a vantaggio delle rivali SentinelOne e Palo Alto Networks, mentre si teme che l’interruzione possa avere effetti anche a lungo termine, poiché le aziende faticano a pagare gli stipendi al personale, in particolare dove i versamenti vengono effettuati su base settimanale.
Fonte : Repubblica