“Un danno per i consumatori”: le accuse dell’FTC a Microsoft sui nuovi prezzi del Game Pass

“Questo tipo di comportamento, dannoso per i consumatori, è esattamente quello che avevamo ipotizzato che sarebbe successo dopo la fusione”: non ha usato mezze parole, la Federal Trade Commission degli Stati Uniti, nel criticare Microsoft per i nuovi prezzi del Game Pass e contemporaneamente annunciare l’apertura di un procedimento nei confronti dell’azienda (qui il testo della comunicazione).

Il Game Pass è l’abbonamento ai videogiochi di Xbox e PC: si paga una quota mensile e si possono usare senza doverli comprare, e l’accusa è che Microsoft abbia contemporaneamente “impoverito il prodotto” e anche aumentato i prezzi. Fa pagare di più per una cosa che vale di meno, in sostanza. E lo fa, secondo l’Antitrust americano, approfittando in qualche modo della posizione dominante di cui gode dopo l’acquisizione di Activision Blizzard King.

I nuovi prezzi del Game Pass in Italia

Detto in parole più chiare: “L’aumento dei prezzi e il peggioramento del prodotto, combinati con i ridotti investimenti di Microsoft nella produzione e nella qualità degli stessi prodotti, attraverso il licenziamento di dipendenti, sono i tratti distintivi di un’azienda che esercita il suo potere sul mercato dopo una fusione”, come si legge nel documento dell’FTC.

Sostanzialmente, si è verificato quello che si temeva e anche quello che Microsoft aveva promesso che non si sarebbe verificato: ora che l’azienda ha il pieno controllo di serie di grande successo come Call of Duty, Diablo, World of Warcraft, Guitar Hero e Candy Crush Saga (giusto per citarne alcune), si sentirebbe in qualche modo libera di aumentare i prezzi, immaginando che i gamer li pagheranno nonostante tutto. Nonostante che spendendo di più ricevano di meno, fra l’altro.

I dubbi dell’FTC, che ha parlato chiaramente di “danno ai consumatori che volevamo evitare”, sono evidenti appunto guardando i prezzi, anche in Italia: il Game Pass base da 10,99 euro al mese non è più attivabile ed è in qualche modo sostituito dal Game Pass Standard, che non solo costa 14,99 euro al mese (cioè 4 euro in più ogni mese) ma anche ha perso l’accesso ai giochi nel giorno dell’uscita. Il Game Pass Ultimate, quello più completo e con l’accesso ai giochi nel giorno dell’uscita, passa da 14,99 a 17,99 euro al mese (+3 euro ogni 30 giorni). Facendo due conti, gli utenti del vecchio Game Pass da 10,99 sono ora costretti a spendere 17,99 euro al mese per avere quello che avevano prima: sono 7 euro in più al mese, cioè 84 euro in più all’anno. Solo l’aumento è praticamente il costo di un intero anno di streaming di tutti i contenuti di Disney Plus, per avere un termine di paragone.

A un mese dall’arrivo di Call of Duty

Gli aumenti toccheranno anche gli abbonati esistenti, che saranno in qualche modo spinti verso uno qualsiasi dei piani più costosi a partire dal 12 settembre. E ad alimentare i sospetti sul collegamento di questi rincari con l’operazione Activision c’è proprio questa data: (non) casualmente, precede di alcune settimane l’arrivo di Call of Duty: Black Ops 6, un videogioco attesissimo, che le persone vorranno sulle loro Xbox o sui loro PC e con cui Microsoft spera di generare un ingente flusso di denaro. Anche facendo pagare il Game Pass molto di più, se le autorità americane (e di conseguenza quelle europee) non faranno qualcosa per impedirlo.

Abbiamo chiesto a Microsoft Italia un commento sulle accuse dell’FTC e in generale sulla vicenda: aggiorneremo questo testo quando riceveremo risposta.

@capoema

Fonte : Repubblica