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La forgotten baby syndrome o sindrome del bambino dimenticato compare all’improvviso, sembrerebbe essere un’anomalia della memoria dei genitori, che dimenticano la presenza del bimbo in auto a causa della ripetitività delle azioni quotidiane. Ecco come evitare che accada.
Con l’estate, purtroppo, aumentano i casi di cronaca che raccontano di bambini rimasti in auto sotto al sole cocente per ore, fino a perdere la vita per ipertermia, comeaccaduto in questi giorni in Veneto.
Spesso, accade che i genitori lascino i figli molto piccoli nell’abitacolo, senza accorgersene, convinti anzi, nella ripetitività delle azioni quotidiane, di averli portati all’asilo, dalla baby sitter o dai nonni.
Si tratta della forgotten baby syndrome (FBS), un fenomeno dovuto ad alcune anomalie della working memory, ossia la memoria di lavoro dei genitori che per alcuni attimi e a causa di alcuni avvenimenti smette di funzionare.
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Cos’è la forgotten baby syndrome (FBS)
La forgotten baby syndrome o sindrome del bambino dimenticato è il termine con il quale si definisce il fenomeno di dimenticarsi il proprio bimbo o la propria bimba in automobile.
Il gesto, come mostrano i risultati di uno studio pubblicato nel 2005 da Guard e Gallagher, è nella maggior parte dei casi involontario e avviene mentre il genitore sta compiendo attività legate all’assistenza ordinaria dei propri bambini, come portarli all’asilo o da chi si deve occupare di loro.
Il papà, la mamma o il caregiver è dunque convinto di aver lasciato il proprio bambino dove doveva e si reca al lavoro, senza accorgersi che il piccolo è rimasto legato al seggiolino dell’automobile.
I bimbi quasi sempre perdono la vita a causa di un colpo di calore perché in poche ore, come specifica il Ministero della Salute, l’abitacolo di un auto sotto al sole supera anche i 40°C ed è privo di ossigeno.
Quali sono le cause e perché non è colpa dei genitori
Come evidenzia la ricerca pubblicata sulla rivista di psichiatria, dai docenti dell’Università Sapienza di Roma, l’impatto della morte di un bambino dovuta alla forgotten baby syndrome è devastante per il genitore, la cui working memory, o memoria di lavoro, sembrerebbe smettere di funzionare, temporaneamente.
La memoria di lavoro è quella in grado di permettere agli esseri umani di gestire e manipolare le informazioni provenienti dall’ambiente esterno, associandole alla memoria a lungo termine, la memoria che relaziona ciò che il genitore sta vivendo in quel momento alle sue esperienze pregresse.
Il problema in questi casi è che dall’ambiente esterno, spesso non arrivano al genitore dei segnali utili a richiamare il focus dell’attenzione sulla presenza del bambino nell’abitacolo.
Il piccolo per esempio si addormenta, è posizionato sui sedili posteriori e il genitore non riesce a vederlo.
Dunque al genitore non arrivano informazioni su ciò che sta accadendo in quel preciso momento, ossia che il bimbo è in macchina, la memoria di lavoro non entra in gioco nel processo di decisionale del suo cervello e ad avere la meglio saranno proprio gli schemi relativi alle azioni ripetitive, quali aprire la portiera, scendere, chiudere la macchina, entrare in ufficio.
In uno studio realizzato sui 171 casi americani avvenuti tra il 1995 e il 2002, è stato evidente che tra le cause ci fosse anche nel 27% dei casi il non essersi occupati di posizionare i bambini sul seggiolino, perché i piccoli, trovata l’auto aperta sono saliti in autonomia. Nel 40% dei casi i genitori si trovavano a compiere un’azione abituale, erano dunque partiti di casa con l’intenzione di portare il bambino all’asilo, in piscina o al centro estivo ma lo avevano lasciato lì.
Come evitare la sindrome del bambino dimenticato
Per evitare che accadano tragedie come questa la legge italiana dal 2020 ha introdotto l’obbligo di inserire un dispositivo anti abbandono se si trasportano i bambini di età inferiore ai 4 anni, come specifica il sito di Regione Lombardia. Questi dispositivi si trovano già integrati nei seggiolini oppure possono essere aggiunti al proprio seggiolino, acquistandoli a parte. Si collegano al cellulare del genitore, sono in grado di rilevare la temperatura e la presenza del bimbo in auto anche se il genitore si è allontanato, mandando a lui un segnale sonoro. Il segnale risveglierebbe dunque l’attenzione e la working memory assopita del genitore.
Il portale di sicurezza stradale ASPAS elenca però una serie di accorgimenti da mettere in atto per evitare di dimenticare il bimbo nell’abitacolo:
- Lasciare degli oggetti personali vicino al seggiolino del bambino: il borsone della palestra, lo zaino dell’ufficio, il pc, le chiavi, tutti oggetti che ricorderemo immediatamente o una volta raggiunto il luogo di lavoro, di prendere.
- Comunicare a qualcuno i cambi di programma: se la routine cambia è sempre meglio scrivere un messaggio a qualcuno che sappia dove siamo con il bambino.
- Non lasciare mai l’auto con le portiere aperte incustodita: i bimbi potrebbero salire, l’adulto non rendersene conto e involontariamente chiuderli dentro.
- Aggiungere dei promemoria al proprio cellulare con le azioni da compiere durante la giornata.
- Allertare il 112 se si trova un bimbo chiuso in auto da solo.
Fonte : Fanpage