Patologie del cuoio capelluto, malattie oppure fattori ereditari. Sono le ragioni per cui tra i 15 e i 20 milioni di italiani – donne e uomini, giovani o più avanti con l’età – perdono i capelli. Per il sesso maschile, a 30 anni la caduta riguarda in media il 30 per cento della popolazione, a 50 anni il 50 per cento, a 70 anni l’80 per cento. L’alopecia (di cui la Food and Drug Administration ha approvato il Ritlecitinib, un farmaco di Pfizer che fa ricrescere l’80 per cento della capigliatura) non colpisce solo gli uomini.
Oggi, infatti, sono circa 4 milioni le donne italiane che convivono con un’improvvisa perdita di capelli (il 13 per cento della popolazione femminile). Parliamo in particolare dell’alopecia androgenetica – contraddistinta dalla progressiva diminuzione della quantità e dello spessore dei capelli, soprattutto su fronte e tempie -, di prassi più diffusa tra gli uomini: ne soffre il 39 per cento della popolazione maschile e, spente le 50 candeline, riguarda almeno la metà degli uomini ed il 30 per cento delle donne. Tra chi soffriva di questi problemi, nel 2010, c’era anche Simone Fratini, che due anni dopo ha fondato – insieme al socio David Prozzo – l’azienda “Capelli for you”.
Addio alla parrucca
L’idea della coppia di professionisti è partita dall’abolizione delle parrucche e dal fatto che era giusto accogliere le persone in un ambiente non “ospedaliero”, bensì collegato alla bellezza, come quello dei saloni di parrucchieri. “La parrucca può risolvere soltanto il lato estetico, ma indossandola non si può fare la doccia, il bagno al mare né praticare attività sportiva. Pertanto, pone più di un limite”, spiega a Today.it Simone Fratini.
Grazie alle nuove protesi capillari, invece, “possiamo creare benessere psicologico e fisico nella persona, consentendogli di avere una capigliatura sana e forte, contraddistinta da capelli veri”, prosegue. Quindi Fratini entra nel dettaglio: “Si tratta di protesi che vengono fatte aderire sul cuoio capelluto in modo invisibile. Il cliente sceglie i propri capelli nel suo centro di fiducia – nostro affiliato -, che valuterà i parametri utili per creare una protesi su misura dopo una consulenza profonda e personalizzata”. A quel punto, la vita prosegue normalmente. “È possibile lavarsi i capelli, fare jogging o nuotare in mare come se nulla fosse. Occorre solo un controllo mensile”.
Più richiesta delle donne
Ribadendo che “la calvizie all’inizio non viene accettata né dall’uomo né dalla donna, in quanto causa un disagio psicologico condiviso”, il cofondatore di “Capelli for you” – azienda con sede a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, è tra le poche ad avere la certificazione come dispositivo medico di classe 1, firmata dal Ministero della Salute – ammette: “Negli ultimi anni abbiamo notato un aumento della richiesta da parte delle donne”.
In loro, “la perdita di capelli comporta strascichi psicologici ben più gravi, legati alla percezione di un danno rilevante alla propria immagine”. Senza dimenticare, conclude Fratini, “che affrontiamo spesso situazioni di forte disagio personale, come nel caso dei malati oncologici. La nostra sfida? Rendere più belle le persone, ma soprattutto più serene nell’accettarsi”.
Fonte : Today