Tre scenari se Biden si ritira: cosa succederà

L’argine sta per cedere. Joe Biden si ritirerà dalla corsa alla riconferma alla Casa Bianca. L’annuncio forse già nel fine settimana. I media Usa ne sono certi, il presidente in privato è rassegnato alle crescenti pressioni e ai sondaggi negativi.

Stillicidio di indiscrezioni 

Lo stillicidio di indiscrezioni dovrebbe durare solo qualche altro giorno. Joe Biden “sta prendendo sul serio le richieste di farsi da parte come candidato presidenziale e sta facendo “un esame di coscienza”, riferiscono fonti informate alla Reuters. “E’ impegnato in una ricerca interiore, lo so per certo”, ha detto una delle fonti. “Ci sta pensando molto seriamente”. Nancy Pelosi ha detto ai democratici della Camera di essere convinta che Biden “potrebbe convincersi presto a lasciare”, secondo il Wasinghton Post. Anche i mega donatori democratici sono convinti che Joe Biden sia vicino ad ritirarsi: lo rivela il Financial Times, riferendo che diversi miliardari di Wall Street e Hollywood hanno “minacciato” di interrompere i finanziamenti.

Un altro democratico della Camera ha chiesto a Joe Biden di ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca. E’ Jim Costa, eletto in California dal 2005 che ha dichiarato che “per il bene del Paese, penso che sia giunto il momento che il presidente passi il testimone alla nuova generazione affinché porti avanti la sua eredità”.

La vice Kamala Harris è ora in pole position, dovrebbe essere lei a sfidare Trump a novembre, per un motivo molto semplice e concreto, perché avrebbe accesso direttamente ai fondi elettorali e nei 120 giorni che mancano alle elezioni gli spazi per costruire altre candidature non ce ne sono. Ormai Biden ha capito che gli ostacoli sul suo percorso sono troppi, scrive il sito di informazione politica Axios: “Insostenibile lo scrutinio di ogni suo atto e parola dal disastroso dibattito che ne ha messo in luce le fragilità”.

Il presidente potrebbe fare un annuncio riguardo il suo futuro subito dopo la conclusione della convention Repubblicana, secondo il sito americano The Hill, che cita fonti interne al Partito democratico. 

Tre scenari

Sono tre gli scenari possibili a questo punto. Il ritiro di Joe Biden senza dare l’endorsement alla sua vice Kamala Harris, lasciando la decisione ai delegati della Convention di Chicago con delle mini primarie; l’appoggio alla sua vice ma lasciando aperta la porta a soluzioni alternative; le dimissioni da presidente, che garantirebbe alla Harris di prendere il suo posto e di correre da “incumbent”. Tre ipotesi, dunque, sul sempre più probabile cambio in corsa del ticket presidenziale. Impensabile che Kamala Harris non avrà un ruolo di primo piano, in ogni caso.

Kamala Harris viene considerata la candidata ufficiale se Biden dovesse ritirarsi. La discussione tra strateghi democratici e donatori si sta già indirizzando su chi può correre come vice di Harris: tra i candidati figurano il senatore dell’Arizona Mark Kelly, il governatore del Kentucky Andy Beshear (molto popolare) e del North Carolina Roy Cooper. Due figure di rilievo hanno detto ai vertici che non intendono candidarsi: sono il governatore della California Gavin Newsom e quella del Michigan Gretchen Whitmer.

Approfondimento: Kamala Harris al posto di Joe Biden: chi è la vice presidente che può guidare gli Stati Uniti 

Sondaggi shock

Secondo sondaggi tra gli elettori realizzati dalla società democratica Blue Rose Research e visti dal Wall Street Journal, Biden è indietro non solo in tutti gli stati in bilico, ma rischia grosso anche in quelle che sono considerate roccaforti democratiche come New Hampshire, Minnesota, New Mexico, Virginia e Maine. Biden è in vantaggio di soli 2,9 punti percentuali persino nel New Jersey, Stato che da mezzo secolo alle presidenziali volta le spalle ai repubblicani.

Impossibile, per i democratici, pensare di non fare almeno un tentativo di azzerare tutta la campagna elettorale e ripartire con rinnovato slancio. E con un altro candidato alla presidenza.

Fonte : Today