Si stima che nel 2025 verranno prodotti più di 180 miliardi di Terabyte di dati e il 75% di questi sarà creato e processato all’edge (in locale). Questa crescita esplosiva aumenta le complessità nell’orchestrazione dei dati, esponendo le organizzazioni a maggiori rischi di attacchi informatici, come i ransomware, compromettendo la sovranità dei dati e incrementando i costi di gestione. L’Intelligenza Artificiale e la produzione media amplificano ulteriormente questa crescita incontrollata, sollevando crescenti preoccupazioni in relazione agli scenari geopolitici e alla tutela delle informazioni sensibili.
Breve storia di Cubbit, da Bologna al round da 12,5 milioni
In questo scenario si colloca Cubbit, fondata a Bologna nel 2016 da un’idea di Marco Moschettini, Stefano Onofri, Alessandro Cillario e Lorenzo Posani, la startup supera queste sfide consentendo alle organizzazioni di creare, in pochi minuti, il proprio S3 cloud storage geo-distribuito, adatto a qualsiasi necessità di infrastruttura IT e policy aziendali, dal cloud ibrido all’edge.
Cubbit ha appena chiuso un nuovo round di finanziamento da 12,5 milioni di dollari, guidato da LocalGlobe, fondo che con i suoi 19 unicorni in portfolio si è affermato come il N. 1 in EMEA tra gli oltre 10mila investitori valutati secondo il report Dealroom 2023 , e da ETF Partners, fondo VC tra i leader in investimenti in sostenibilità in Europa.
Fra i nuovi investitori anche Verve Ventures, 2100 Ventures, Hydra (holding del gruppo Datalogic), Growth Engine, Eurenergia e Moonstone.
Inoltre, Azimut Libera Impresa SGR – Azimut Digitech Fund (supportato da FNDX), CDP Venture Capital SGR (attraverso il suo Fondo Evoluzione) e Primo Ventures, reinvestono nella società. Aderiscono come investitori individuali anche alcuni key executive del settore, tra cui Fabio Fregi, ex Country Manager Italia di Google Cloud, Joe Zadeh, ex VP Product di Airbnb, e Duccio Vitali, fondatore di Alkemy. La società è stata supportata nell’attività di fundraising dall’advisor Growth Capital.
Il venture capital straniero che investe in Italia
“Come sappiamo, l’attrazione di investitori internazionali in Italia nel settore VC è estremamente complesso e raro, e questo di per sé sarebbe già motivo di orgoglio per noi. A ciò si aggiunge il fatto che non parliamo di investitori qualsiasi, ma di venture capital che sono top tier europei: Local Globe ha 19 unicorni in portafoglio, nel 2023 è stato premiato come miglior fondo VC in Europa da Deelroom sulla base di una analisi che ha coinvolto oltre 10 mila operatori. Abbiamo già iniziato a collaborare con loro, e poter accedere al loro network globale di founder che hanno fatto il tuo stesso percorso fa la differenza, perché accelera la curva di esperienza.
Dall’altra parte ETF è salito a bordo, perché la nostra soluzione ha da sempre una vocazione green che vogliamo spingere sempre di più”, racconta a Italian Tech Alessandro Cillario, co-fondatore e co-Ceo di Cubbit.
“Abbiamo scelto inoltre come Presidente del Consiglio di Amministrazione Mikko Suonenlahti, nostro advisor negli ultimi 2 anni e di cui abbiamo conosciuto il valore. E’ stato fra i primi investitori nell’unicorno dello storage Carbonite, e ha un profilo internazionale che potrà supportare il board nelle decisioni strategiche chiave dei prossimi anni”.
La nuova raccolta di capitali in dettaglio: come saranno impiegati
La nuova raccolta di capitali consentirà all’azienda di spingere la diffusione della propria tecnologia presso i service provider e le imprese europee, permettendo loro di riprendere la piena sovranità e il controllo dei propri dati, delle infrastrutture IT e dei relativi costi.
Come saranno impegnati i capitali? “La stragrande maggioranza delle risorse raccolte fino ad oggi sono state spese per lo sviluppo della nostra tecnologia e del prodotto. E’ stato un percorso lungo, come spesso accade nel mondo deep tech, ma oggi la nostra soluzione è adottata da oltre 350 aziende clienti, fra cui grandi gruppi. Questo round sarà focalizzato su investimenti per la crescita commerciale in Europa. La sfida è consolidare l’adozione della soluzione fuori dai confini Italiani, mentre in Italia abbiamo già importanti processi in corso per l’adozione della soluzione da player di primo piano a livello nazionale”.
I capitali raccolti sosterranno, quindi, la crescita di Cubbit in Europa partendo dall’area DACH, dai paesi francofoni e dalla Gran Bretagna e contribuiranno ad accelerare ulteriormente l’adozione della tecnologia di Cubbit, già in rapida espansione in Europa.
Cubbit: una tecnologia green
La soluzione DS3 Composer è una piattaforma software che abilita l’orchestrazione delle risorse IT, basata sulla tecnologia di frammentazione e geo-distribuzione dei dati sviluppata da Cubbit. Il risultato è un servizio di cloud storage sovrano, iper-resiliente, flessibile e altamente efficiente in termini di costi, in grado di proteggere i dati delle organizzazioni Europee. L’azienda riassume questo processo con il claim: “Your Cloud. Your Rules. Anywhere“.
Cubbit, inoltre, garantisce il rispetto degli SLA (Service Level Agreement) di resilienza dei dati richiesti utilizzando il 25-50% in meno di spazio storage rispetto alle soluzioni tradizionali, riducendo così al minimo l’impatto ambientale del cloud.
La rivoluzione tecnologica si sta rivelando un’arma a doppio taglio: il cloud storage favorisce un’innovazione senza precedenti, ma ha un elevato costo ambientale. I data center consumano sempre più energia, facendo impennare la loro impronta di carbonio. La tecnologia Composer di Cubbit affronta questa urgente problematica, proponendo un’innovazione che riduce le emissioni del cloud storage senza ostacolare il progresso. Si tratta dunque di un vero e proprio balzo verso un’infrastruttura digitale sostenibile.
La direzione futura? “Siamo in un settore che si muove veloce. Anche se il focus del round è sulla crescita commerciale, continuiamo a lavorare sulla parte di R&S. Abbiamo una roadmap di evoluzione della tecnologia e del prodotto molto chiara per i prossimi 18 mesi per rafforzare il nostro valore aggiunto in ambito cybersecurity. Inoltre, le aziende producono sempre più dati all’edge (in locale), ci faremo trovare pronti non solo sulla componente storage, ma anche in ambito computing”.
“La nostra azienda ha un profondo know how tecnologico, un team giovane e competitivo, e da adesso un posizionamento internazionale chiaro. Ad oggi mancano champion europei nel nostro settore: quella è la direzione a cui dobbiamo puntare nei prossimi anni. Ma lo facciamo con il nostro DNA emiliano: con i piedi ben piantati per terra. Perché c’è ancora molto lavoro da fare”.
‘Eravamo solo quattro studenti universitari con una visione: restituire la proprietà dei dati alle persone. Da allora, abbiamo raccolto 25 milioni di dollari e formato un team di oltre 60 talenti, servendo oltre 350 organizzazioni in tutto il mondo. Cubbit è ora considerata una delle prime 30 scaleup deep tech dell’UE dalla Commissione Europea”, ha concluso Alessandro Cillario.
Fonte : Repubblica