Da Asteroids a Elden Ring, i videogiochi che hanno fatto la storia (mentre Tetris compie 40 anni)

Sono oltre 40 anni che ci divertiamo con Tetris, il videogioco in cui si devono incastrare blocchetti di diversa forma e colore sino a riempire le righe dello schermo e farle sparire. Oppure sono 39 anni, se come data di riferimento si sceglie il 1985, anno del debutto sui computer IBM. Comunque, tanti anni e tanto interesse e ancora attuale: è di pochi mesi fa la notizia del 13enne che per primo ha finito in qualche modo il gioco, mandandolo in crash dopo avere raggiunto il 157esimo livello. Insomma: a Tetris si videogioca ancora, e ancora di più da quando nel 2023 è uscito il film che ne racconta le origini.

Tetris decisamente si è guadagnato un posto nella storia del gaming, ma chi c’è a fargli compagnia? Quali sono i titoli entrati nei cuori dei e delle gamer? Quali quelli che hanno venduto di più? Che fine hanno fatto oggi? Dov’è e come sta Lara Croft, dopo i vari Tomb Raider? Che cos’ha in serbo il futuro per GTA e Fortnite? Di seguito rispondiamo a tutte le domande, scegliendo per ogni decennio 2-3 titoli che secondo noi meritano un posto nella hall of fame.

Asteroids, 1979

Una navicella in un campo di asteroidi, un’unica arma, le leggi della fisica a governare tutti i movimenti e la grafica vettoriale sono gli ingredienti di questo classico di Atari che onestamente è godibile ancora oggi.

Breakout, 1976

Sviluppato da Steve Jobs e Steve Wozniak, i co-fondatori di Apple, è Pong ribaltato di 90 gradi e con il secondo giocatore sostituito da un muro di mattoni. Negli anni, i blocchi si sono arricchiti di bonus e segreti che potevano aiutare oppure ostacolare e da qui sono nati innumerevoli cloni, come Arkanoid.

Space Invaders, 1978

Il videogioco cui si pensa quando si pensa ai videogiochi, in qualche modo un’altra variante di Pong e con gli alieni ispirati alle creature del mare. Primo, vero prodotto ad avere un successo di massa, è ancora oggi ovunque, dalle emoji alla street art.

Pac-Man, 1980

Risposta pacifista ai videogiochi dell’epoca, tutti basati su spari, alieni e astronavi, è stata una miniera d’oro che si è allargata a merchandising, sequel su praticamente ogni piattaforma e anche film. Con Space Invaders, sarà per sempre uno dei simboli del gaming.

Super Mario Bros, 1985

Uno dei giochi che hanno dato la svolta al settore, ritenuto fra i platform migliori, declinato in decine di varianti ma sempre partendo dal baffuto idraulico italiano visto per la prima volta in Donkey Kong nel 1981. Nel 2020 una copia ancora sigillata di Super Mario Bros 3 fu venduta a quasi 160mila dollari.

Doom, 1993

Insieme con Wolfenstein 3D e Quake, è il gioco che ha inventato un genere che ancora oggi è fra i preferiti dei videogiocatori: gli sparatutto in soggettiva, in cui si deve sopravvivere e ci si muove in un ambiente 3D come se lo si avesse davanti agli occhi. Per l’epoca violentissimo e con una grafica mai vista prima, è stato declinato anche in libri e film e tornerà nel 2025.

Pokémon, 1996

La saga dei mostriciattoli da catturare, addestrare, fare combattere e collezionare, è una di quelle di maggiore successo nel mondo del gaming. In circolazione ci sono oltre 120 giochi, che hanno venduto centinaia di milioni di copie e spinto alla creazione di merchandising, cartoni animati e film, e altri sono attesi a partire dal 2025.

Tomb Raider, 1996

Uno dei primi videogiochi con una protagonista donna, poi arrivata ben oltre i videogiochi: nonostante una rappresentazione molto stereotipata, Lara Croft è riuscita a diventare un’icona femminile e ad approdare al cinema. Nel frattempo, la saga (un mix di azione, esplorazione ed enigmi) è rimasta viva: l’ultimo gioco è uscito nel 2018 e un altro è già stato annunciato.

Angry Birds, 2009

Oggi sembra incomprensibile, ma 15 anni fa questo apparentemente banale giochino della finlandese Rovio era installato su milioni di smartphone e ancora oggi si difende bene, fra film (due), serial, un’ampia linea di pupazzetti e 7 nuovi titoli in lavorazione.

GTA 3, 2001

Senza dubbio fra i prodotti che hanno cambiato la storia dei videogiochi (lo raccontammo qui), violento al limite della censura e per anni al centro di polemiche, ma anche bellissimo, coinvolgente e capace di regalare un’incredibile sensazione di libertà. Ribaltando il paradigma: non si gioca fra i buoni, ma si deve diventare il re dei cattivi, seguendo una trama da film. Composta da 7 titoli principali, la serie torna ad autunno 2025 con un capitolo che supererà il precedente GTA 5, venduto in oltre 200 milioni di copie.

Fortnite, 2017

PUBG ha venduto di più, ma fra i cosiddetti battle royale (combattimento tutti contro tutti in un’area vasta ma delimitata) il titolo di Epic Games è quello più noto, con un marchio talmente forte da piegare pure le regole di Apple su app e pagamenti. Oggi non è più solo un gioco online ma anche un palco per concerti virtuali di artisti reali, eventi e altre manifestazioni.

Minecraft, 2011

Il videogioco più venduto di sempre, oltre 300 milioni di copie merito non solo della libertà d’azione concessa agli utenti e della grafica inconfondibile ma anche della grande community che ha fidelizzato negli anni, con le persone che costruiscono mondi interi, personaggi e storie usando i tipici blocchi colorati. Il gioco è uno, ma continua a ricevere aggiornamenti e aggiunte, anche di recente.

Cyberpunk 2077, 2020

Nato malissimo, pieno di bug e quasi ingiocabile, talmente tanto da venire ritirato da alcuni store digitali, il titolo di CD Projekt è stato così migliorato e arricchito da diventare l’esempio perfetto di come si può raccontare e vivere una storia con un videogioco. Con l’aiuto delle versioni digitali di Keanu Reeves e Idris Elba, ha venduto oltre 25 milioni di copie.

Elden Ring, 2022

Stesso, incredibile traguardo anche per il più accessibile fra i cosiddetti souls, videogiochi caratterizzati da un livello di difficoltà elevatissimo e capaci di portare i gamer sull’orlo della crisi di nervi (e la nuova espansione riesce a fare pure peggio). È ambientato in un mondo fantasy ricostruito in maniera magistrale, dove il giocatore si muove libero, si potenzia, trova nuove armi e armature e si prepara ad affrontare boss sempre più grandi e pericolosi. Con un senso di sfida e di frustrazione che in qualche modo fanno parte dell’esperienza stessa.

@capoema

Fonte : Repubblica