Von der Leyen verso la fiducia, Meloni nasconde le sue carte (ma non è determinante)

Per Ursula von der Leyen è il giorno dell’incoronazione e la popolare tedesca si avvia a ricevere la fiducia del Parlamento europeo. Nei corridoi di Strasburgo non si discute più sul se ce la farà o meno a superare la fatidica soglia dei 361 voti, la metà più uno dei componenti dell’Assemblea di 720 deputati, ma di quanto ampia sarà la sua maggioranza. I segnali che arrivano dal gruppo dei Verdi, che sono disposti a dare un appoggio esterno alla prossima Commissione, fanno capire che sarà più ampia delle iniziali e pessimistiche previsioni.

Sostegno dei Verdi

In tutto la maggioranza di popolari, socialisti e liberali dispone di 401 voti, ma si prevedono fino a 50 franchi tiratori, con alcune delegazioni nazionali dei tre gruppi che mal vedono un secondo mandato di von der Leyen. E i Verdi sono 53, se sono a bordo il gioco è fatto. E un segnale che sono a bordo è arrivato il giorno dell’elezione dei vicepresidenti del Parlamento, quando il loro candidato è passato al primo turno insieme a quello di Ppe, S&D e Renew, mentre conservatori e The Left hanno dovuto passare per un secondo turno. Piccoli gesti ma che nei linguaggi dell’Eurocamera hanno un significato. 

Incognita FdI

 In più anche tra i conservatori dell’Ecr (78 deputati) diversi la sosterranno, forse anche più di quanto si immagina. Dovrebbero essere almeno in nove, i belgi della Nuova alleanza fiamminga (Nva), i tre cechi di Ods e i tre lettoni. Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni fino all’ultimo non hanno voluto scoprire le proprie carte, e le trattative per il loro sostegno sarebbero collegate anche alle trattative tra von der Leyen e Giorgia Meloni sul futuro commissario italiano “di peso” che sia anche un vicepresidente esecutivo. Una richiesta che il nostro Paese continua a ripetere con insistenza, ma non c’è nessuna garanzia che verrà accontentata. Anche perché i voti dei 24 deputati di Fratelli d’Italia alla fine non sono neanche decisivi. Alla fine si potrebbe arrivare anche a 420 voti a favore, molti di più di quelli ricevuti nella scorsa legislatura, quando la fiducia passò per un soffio con 383 sì, 327 no e 22 astensioni. All’epoca la maggioranza necessaria era di 374.

Le ultime trattative

Le ultime ore prima del giorno della verità von der Leyen ha limare i dettagli del suo programma di governo e del discorso che terrà in Aula alle 9. Il discorso sarà calibrato al minimo dettaglio, e terrà dentro i temi cari soprattutto a popolari, socialisti e liberali, ma con aperture su temi ambientali e sui migranti per accattivare il consenso di Verdi e conservatori. Il testo del programma, che finora non è stato consegnato a nessuno, sarà inviato alle 8 a tutti i gruppi che poi, dopo il dibattito in Aula, alle 11 si riuniranno per decidere il da farsi. Alle 13 il voto, a scrutinio segreto, e durerà circa un’ora e mezza. Poi von der Leyen verrà incoronata di nuovo leader dell’esecutivo comunitario.

Fonte : Today