La Pfm, cinquant’anni di musica e non sentirli: “Il pubblico ci dà ancora la stessa adrenalina”

Cinquantadue anni e non sentirli affatto. Anzi no. Sarebbe meglio dire che il mezzo secolo trascorso si sente tutto e bene. E che melodia. Ciò grazie alle loro straordinarie canzoni, capaci di fare breccia nei cuori di milioni di fan sparsi in tutto il mondo. Di chi stiamo parlando? E di chi se non della Premiata Forneria Marconi, per tutti la Pfm.

Il gruppo progressive rock capace sin dai tempi di ‘Impressioni di settembre’ di marcare ogni sua opera con uno stile unico e inconfondibile che combina la potenza espressiva della musica rock, progressive e classica in un’unica entità affascinante. Ebbene la Pfm sarà in concerto a Sirolo, ad Ancona, il 3 agosto, all’Arena parco della Repubblica, in una serata organizzata dalla Universal Events di Emmanuel Pastina.

Un breve ripasso per quei pochi che non dovessero conoscere bene la Pfm è comunque salutare. Nata discograficamente nel 1972, la band ha guadagnato rapidamente un posto di rilievo sulla scena internazionale. Un primato che il tempo fortifica e non scalfisce. Dimostrazione ne sono i premi che continuano ad essere loro assegnati. Come la prestigiosa rivista ‘Classic Rock’ che nel 2016 ha eletto la Pfm tra i 100 artisti più importanti del mondo, mentre ‘Rolling Stone Uk’ ha inserito il loro album ‘Photos of ghost’ del 1973 al diciannovesimo posto tra quelli più importanti del genere progressive rock. Nel 2018 invece la band ha ricevuto a Londra il prestigioso riconoscimento come ‘International Band of the year’ ai Prog Music Awards Uk e nel 2019 la rivista inglese ‘Prog Uk’ ha selezionato il frontman Franz Di Cioccio tra le 100 icone della ‘musica che hanno cambiato il nostro mondo’, unico musicista del mondo latino a finire nell’elenco.

Tra i segreti del loro successo c’è di sicuro quello di non fermarsi mai. Eh sì. Perché dopo il tour invernale che ha fatto registrare sold out in tutte e 60 le date in cartellone, la Pfm il 28 giugno ha ripreso a suonare live in giro per l’Italia e, come detto, a inizio agosto farà capolino nella riviera del Conero. Una città, quella di Sirolo, che soprattutto Di Cioccio conosce molto bene essendoci stato molte volte in vacanza. In vista dell’evento noi di Ancona Today abbiamo avuto l’onore di poter intervistare proprio Di Cioccio e il bassista Patrick Djivas, ricordando a tutti che la Pfm è composta anche da Marco Sfogli alla chitarra elettrica, Alessandro Scaglione alle tastiere, Eugenio Mori alla batteria, con lo special guest Luca Zabbini alla tastiera e voce e nelle date di ‘PFM canta De André’ sarà sul palco anche Michele Ascolese con la sua chitarra acustica.

Allora, siete sulla scena da ben 52 anni. Avete ottenuto ogni tipo di successo. Verrebbe da dire che non avete più nulla da dimostrare. E invece ogni volta tornate sul palco davanti al vostro pubblico con l’entusiasmo della prima volta.

Patrick Djivas e Franz Di Cioccio, Ph. Orazio Truglio«Sta tutto nella musica di cui siamo al servizio sin dal giorno uno» esordisce Djivas che va avanti a spiegare: «Abbiamo fatto di lei un’occupazione per tutta la vita, da una passione che era. E poi ogni giorno riusciamo a suonare in modo differente un brano che abbiamo fatto magari mille volte. Non abbiamo nessuna difficoltà a suonare vecchi pezzi aggiungendo una nota qua e una nota là. Anche perché non utilizziamo alcun tipo di tecnologia». Di Cioccio aggiunge bello diretto che «quando fai la musica e ti piace… hai dentro quello. Siamo ancora belli pimpanti nonostante la nostra vita tutta on the road che ci ha visto suonare anche in Giappone, in Brasile e negli Stati Uniti. È sempre bello vedere il pubblico felice e poi invecchiando ci divertiamo ancora di più».

Dove trovate le forze per immergervi in un altro tour dopo averne completato uno molto impegnativo solo qualche mese fa?

«Occorre distinguere – è sempre il bassista che inizia a rispondere – tra la parte sul palco e l’extra palco. Quest’ultima è fatta di molte difficoltà, stress e lunghe attese. Dal traffico che incontriamo agli aerei che tardano. Però una volta sul palco l’adrenalina sale, ritroviamo le forze e superiamo tutto. Questo è l’unico segreto, essere davanti al nostro pubblico per due ore ci dà una carica inimmaginabile. Basti pensare – racconta adesso un aneddoto – che una volta ho suonato con una gamba ingessata appena 20 minuti prima». Integra queste parole il frontman della Pfm spiegando come «Veniamo da lontano io e Patrick. Vogliamo fare musica e non vogliamo fare nessun’altra cosa. E poi quando vedi il pubblico negli occhi… lo capisci. Siamo liberi di suonare. Perché noi siamo come degli chef, la nostra musica è sempre al dente».

Bella questa della musica al dente. Tornando però al vostro rapporto con il pubblico, qual è il complimento che più di tutti vi ha scaldato il cuore e fatto accapponare la pelle?

Patrick inizia a raccontare di quella volta in cui «un ragazzo che avrà avuto al massimo 16 anni mi ha detto “Grazie per aver regalato all’Italia altri 20 anni di De Andrè”. E in effetti Fabrizio aveva deciso di smettere di suonare, ma dopo la nostra collaborazione ha deciso di andare avanti. Io sono convinto che alla fine De Andrè non avrebbe smesso comunque. Ma è certo che dopo essere stato con noi ha affrontato il tutto con un nuovo spirito e una nuova visione». Franz invece ritiene che «sia difficile dirlo. Perché è tutto bello. Noi siamo diretti e quando saliamo sul palco non dobbiamo raccontare storie. Noi, la parte buona del repertorio, la facciamo subito non alla fine come molti altri, per dire».

Patrick Dijivas e Franz Di Cioccio, Ph. Orazio TruglioConoscete Sirolo e la riviera del Conero?

«Con Sirolo – è questa volta Franz Di Cioccio a iniziare – mi viene subito in mente anche Numana perché le due cittadine sono citate sempre assieme. Scherzi a parte io sono abruzzese e conosco molto bene Sirolo dove più e più volte sono stato anche in vacanza. È una località da sempre nel mio cuore e non lo dico di certo per imbonire tutti». Interviene a questo punto Iaia De Capitani, manager della Pfm e moglie di Franz Di Cioccio, la quale inizia a spiegare come lei sia rimasta «legata a un ristorante di Sirolo dove abbiamo mangiato da favola. Prima però, in quella struttura, ai tempi della guerra mondiale, c’era un ospedale dove venivano portati i feriti gravi. Questa storia mi ha stupito e me la porto con me da sempre». Djivas invece ricorda «molto bene questo nome, Sirolo. È anche molto bello. Sicuramente ci siamo già stati a suonare».

Cosa devono aspettarsi i fan? Proporrete soltanto i pezzi del vostro ultimo album o anche i vostri più grandi successi?

Mentre Patrick Djivas si lascia sfuggire che in effetti «proporremo un repertorio misto che ripercorrerà tutta la storia della Pfm, dagli inizi a oggi. Tra i brani introduttivi ne suoneremo uno che non è neanche nostro ma che per noi ha significato moltissimo agli esordi. Ma non vi dico qual è», Di Cioccio lascia aperte le porte della curiosità ai suoi fan: «Il concerto sarà pieno di sorprese e le canzoni che andremo a suonare al momento non le sappiamo nemmeno noi. Posso però promettere che chi verrà a vederci mi troverà ‘super eccitato’ a saltare di qua e di la come quel grillo che sono».

In conclusione, lanciate un appello affinché i vostri fan, così come chi non vi conosce, venga a vedervi il 3 di agosto a Sirolo.

Di Cioccio parte subito a spiegare come «questa deve essere una chiamata ‘alle arti’. Daremo il meglio di noi stessi e rimarranno tutti sorpresi perché i nostri concerti non sono mai concerti studiati e uno non è mai identico ad un altro. Anzi. Fosse così sai che angoscia fare due volte la stessa cosa? Invece occorre divertirci e guardarci negli occhi tutti assieme». Djivas conclude confermando che «chi ci conosce sa bene che non abbiamo mai fatto due concerti identici e quindi deve assolutamente venire. Chi non ci conosce venga e comprenderà come mai gli altri ci seguono da anni. L’assenza assoluta di tecnologia – ribadisce – ci permette di fare ciò che vogliamo. Così ogni concerto risulta essere unico e dalla fisionomia ben precisa nonostante ne abbiamo fatti oltre 6.800 dal 1972 a oggi».

Queste infine sono tutte le date al momento in programma per il tour estivo della Pfm, prodotto dalla D&D Concerti, ricordando che altre potrebbero essere aggiunte. Inoltre quelle in grassetto saranno ‘Live’, mentre nelle altre la Pfm canterà De Andrè. Luglio: il 20 ad Arezzo e il 31 a Ragusa. Agosto: il 1 a Siracusa, il 3 a Sirolo, il 4 a Melpignano, l’8 ad Arenzano, il 10 a Roccella Jonica, l’11 a Subiaco, il 16 a Montelapiano, il 17 a Castiglione del Lago, il 21 a Ostuni, il 24 a Castagnola delle Lanze. Settembre: il 3 a Vicenza, il 4 a Macerata, l’11 a Torino e il 13 a Roma.

Fonte : Today