Caldo, la mappa per capire quando lavorare all’esterno è pericoloso

Si estende l’ondata di caldo intenso dell’estate 2024 in Italia. Le colonnine hanno segnato il picco di temperature, facendo salire il numero di capoluoghi di provincia monitorati da parte del ministero della Salute da 12 a 13. Una situazione che oltre a gravare sull’intera popolazione, diventa insostenibile per molti persone che lavorano all’esterno, come coloro che sono impegnati nei settori agricoli e nell’edilizia.

Per evitare la possibilità che rischino le conseguenze di uno stress termico, che sono delle brusche variazioni di temperatura che possono portare a dei malori, dallo scorso anno sono stati previsti per legge dei momenti, soprattutto nelle ore più calde, in cui sarà possibile interrompere il lavoro. Inoltre, esiste un progetto completare a questo tipo di monitoraggio, che lancia l’allerta quando l’attività lavorativa diventa rischiosa per l’incolumità dei lavoratori.

Il progetto

A causa dell’aumento delle temperature e con gli eventi climatici che sono sempre più estremi l’impatto sulla nostra salute è di grandissima rilevanza. Per questa ragione è stato lanciato il progetto Worklimate, che ha una durata di due anni e cerca di approfondire gli effetti che il caldo ha sul nostro organismo negli ambienti di lavoro. Infatti è stato dimostrato come l’aumento delle temperature abbia delle ripercussioni, oltre che sulla sicurezza, anche sulla produttività aziendale. Un aspetto questo, che comporta necessariamente un inserimento nell’attività lavorativa di strategie di intervento e di strumenti, soprattutto tecnologici, che possano migliorare il lavoro stesso.

Con questo spirito Worklimate, che è nato grazie al lavoro congiunto del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), per offrire nuove e precise soluzioni a lavoratori, datori di lavoro e addetti alla sicurezza. Questo lavoro infatti include le mappe nazionali, dove vengono evidenziati i rischi per i successivi tre giorni da un’esposizione alle fonti di calore. Le mappe possono essere consultabili sulla piattaforma e mirano a proteggere i lavoratori dai rischi legati al caldo estremo.

Come funziona la piattaforma

Sul sito sarà possibile scegliere tra le previsioni per vari profili di lavoratore, rispetto alla normativa anti-caldo che è stata varata da alcune regioni oppure in quelle zone dove è previsto che la temperatura possa superare i 35 gradi. Inoltre, sempre per filtrare al meglio il rischio che è legato al proprio lavoro, si potrà indicare se si lavora al sole o all’ombra, e l’intensità della propria attività lavorativa.

Fatto questo, sarà possibile vedere le mappe con le previsioni meteorologiche e interpretare immediatamente i relativi rischi: elevato (rosso), moderato ( arancione), basso (giallo) e nessuno (verde). Le previsioni attuali, che contengono un monitoraggio in quattro momenti della giornata (ore 8, 12, 16 ,20), mostrano come un’attività lavorativa all’esterno e con un’ elevata intensità venga sconsigliata in molte zone del nord Italia, specialmente sulla fascia della Pianura Padana, e nelle zone tirreniche.

Fonte : Wired